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La pista ciclabile del Ticino: Locarno - Biasca
Scritto da Gotico
Se ieri nel Mendrisiotto qualche piccolo strappo (intendo salitella) ce lo siamo concessi, oggi il percorso in linea della pista ciclabile del Ticino prevede unicamente pianura. Dopo un’abbondante colazione partiamo dalla vivace Locarno; qualche foto di rito presso la dolce costa del lago di Lugano e via.
La pianura agricola in Ticino
Entriamo nella piana di Magadino, definita l’orto del Canton Ticino, e costeggiamo il fiume Ticino battendo strade di campagna e la ciclabile. Il percorso lungo la Vallemaggia numero 31 risulta particolarmente indicato per le famiglie. Il paesaggio è per lo più agricolo con qualche incursione in piccole boscaglie.
Ciò che mi colpisce sono le numerose zone residenziali ben organizzate che si allungano ai piedi della catena montuosa rivolta a sud ed in particolar modo gli edifici squadrati, così concettualmente riconducibili all'architetto locale Botta. Sbagliare strada è impossibile e così mi lascio trasportare dalla lingua di asfalto, dalla segnaletica colorata e dalle roboanti chiacchiere coi fruitori della ciclabile.
Ahimè oggi il tempo è tiranno e non abbiamo modo di visitare Bellinzona ed in particolar modo i suoi castelli, pietre preziose entrate nei siti protetti dall’UNESCO. Ora puntiamo decisamente a nord sulla pista ciclabile del Ticino numero 3 mentre la giornata si fa più calda e le montagne intorno a noi si fanno più alte. In questa continua ode verde presso Lodrino si stacca, come fosse un quadro cubista, l’omonima cava di granito, altresì impressionante nel suo sviluppo verticale. Mi si dice che qui spesso vengono organizzate opere teatrali e spettacoli di vario genere.
Per finire una ghiotta curiosità: essendo questa una valle alpina anche qui a volte scendono delle frane; pochi anni fa una di queste venne pure filmata. Ecco, sembrerebbe che nel 1513 Leonardo da Vinci sia passato da queste parti e che la visione degli effetti di una frana caduta poco prima lo abbiano aspirato nella realizzazione di alcuni disegni assai caratteristici inerenti lo studio delle acque e dei solidi in movimento.
Il Grotto: un'ottima idea
Punto di arrivo della ciclabile del Ticino è il paese di Biasca dove possiamo pranzare presso il Grotto Petronilla. Deliziosa la sua struttura col tetto in pietra, accogliente col fuoco che sbuffa nel camino, generosa e gustosa la sua offerta culinaria.
In treno a Lucerna
Il secondo trasferimento in treno ci porta in un’altra Svizzera, nel paese di Lucerna. I tempi e gli spazi si sono considerevolmente accorciati dopo la realizzazione, nel 2016, del nuovo traforo del San Gottardo, la galleria ferroviaria più lunga al mondo: 57 km. Io mi sono appisolato un attimo e non me ne sono reso assolutamente conto. Come dicevo è un’altra Svizzera: quella che conosco, ovvero la Svizzera tedesca. Nel frattempo il tempo è cambiato: nuvoloni neri si accalcano sulle montagne ed a momenti cade qualche goccia.
Mi ricordavo bene Lucerna ed è un piacere tornarvi. I suoi simboli sono la Torre dell’acqua ed il ponte pedonale della Cappella "Kapellbrücke", interamente in legno. Lucerna è una città meravigliosa, a dimensione d’uomo, che non delude mai. A passeggio per il centro, in abito da bici, non smetterei di fare foto… Nostro punto di appoggio è il Seehotel Kastanienbaum dall’invidiabile vista sul lago di Lucerna. In una grande sala e con tutti gli onori ceniamo ceniamo; non potrei ritenermi più soddisfatto.
Per maggiori informazioni su percorsi ed itinerari in bici in Svizzera, consulta il sito ufficiale di Svizzera turismo oppure scarica l'App SvizzeraMobile contenete le carte nazionali di swisstopo fino a una scala di 1:25 000, l'intera rete dei sentieri segnalati da percorrere a piedi ed in bici.
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Gotico
Trentino D.O.C., vivo nella splendida conca del Garda, che adoro. Appassionato di MTB e montagna, arte e cultura. Mi diletto ad esplorare il nostro Trentino, non solo dall'alto della sella di una bicicletta. Non disdegno nemmeno visitare moste e musei d'arte.
In una sola espressione: amo la libertà.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico