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Ticino in bici: anello sulle colline del Mendrisiotto
Scritto da Gotico
Spesso l'autunno è il periodo ideale per fare cicloturismo. Non c’è la calca di gente né il caldo eccessivo dell’estate. Cromaticamente il paesaggio muta, ed ogni giorno è diverso dall’altro. Con questo spirito “leggero”, alla fine di settembre, ho pedalato in Svizzera in una tre giorni ad alto contenuto di storia, cibo e panorami. La prima giornata di Ticino in bici ci ha visti impegnati lungo un anello sulle colline attorno a Mendrisio.
Una gradita sorpresa
Questa regione subalpina, resa più che mai celebre dal mondiale su strada del 2009, presenta un territorio piuttosto variegato, singolare e a mio avviso anomalo nel panorama Svizzero. Sarà che l’ho sempre attraversata senza mai fermarmi, nel fare su e giù per andare a trovare dei parenti emigrati nel canton Soletta più di 50 anni fa. Il Canton Ticino è una sorpresa; diciamo che si riscopre il folclore italiano con rintocchi di rigore e precisione nordica. In questa prima giornata partenza ed arrivo coincidono nella città di Mendrisio. Al principio il tempo non sembra rassicurarci ma dopo poco esce una bella giornata di sole e nuvole pastellate.
La nostra guida Marco ci scorta lungo questa sorta di anello che, nel suo effettivo sviluppo comprenderebbe maggiori tratti di sterrato, ma per noi è stato reso, per così dire, “light”. Le ciclabili sempre ben indicate sono onnipresenti e si raccordano tramite strade secondarie poco trafficate che conducono ai vari borghi.
Il primo luogo di interesse è Capolago, sul lago di Lugano, luogo di partenza del trenino a cremagliera che porta sul Monte Generoso, quota 1700 metri. Dalla sua vetta, mi si dice, si scorge il più bel panorama del Canton Ticino. Il monte è famoso per “Il fiore di pietra”, struttura architettonica firmata Mario Botta, e le nevère, case di pietra che rispondevano ai bisogni della vita rurale. I suoi pendii presentano vari percorsi di MTB, comunque da potenziare, anche in sinergia col versante italiano.
A poca distanza il Monte San Giorgio, famoso per la conservazione di fossili di rettili marini e pesci, tanto da entrare a far parte dei luoghi protetti dall’UNESCO. Dal punto di vista storico nel vicino paese di Riva San Vitale incontriamo il maestoso Tempio di Santa Croce e soprattutto il più antico monumento cristiano svizzero, ovvero il battistero paleocristiano di San Giovanni, datato VI secolo.
Gran parte del nostro anello si sviluppa in campagna, a volte costeggiando il fiume Ticino, spesso attraversando rigogliosi vigneti, fiore all’occhiello di questa parte di Svizzera. Il vino più famoso ricavato è il merlot. Anche in questi momenti ho uno strano deja vu… tutti questi filari, i terrazzamenti, mi riportano ai miei luoghi natali e mi trasmettono conforto.
Raggiungiamo il Museo Vincenzo Vela, purtroppo oggi chiuso, una delle più importanti case d’artista dell’ottocento europeo; presenta una gipsoteca ed un grande parco.
A pranzo nel Grotto
Abbiamo abbondantemente superato mezzodì e la fame si fa sentire: per salvarci entriamo in un grotto ticinese… il grotto cosa? Inizialmente concepiti come cantine per conservare prodotti agricoli locali, erano spesso ricavati in grotte naturali. Oggigiorno sono ristoranti che offrono una cucina tipica e genuina, la quale affonda le proprie radici nel passato agreste. La nostra scelta è quanto mai azzeccata: l’Antico Grotto Ticino. Nonostante il giro non sia stato di certo proibitivo la fame attanaglia tutti ed il pranzo si dimostra all’altezza, in quantità e qualità: misto di affettati formaggi locali, patè di fegato di coniglio su crostini di pane caldo, sella di capriolo con polenta e torta di pane. Da bere immancabile il merlot (buono per carità, ma essendo astemio mi accontento dell’acqua del sindaco).
In treno a Locarno
A pancia piena affrontiamo il primo trasferimento, in treno a Locarno, così tocchiamo con mano l’efficienza dei trasporti svizzeri. Qui non si scherza; il livello di comodità, puntualità, pulizia etc è fra i più alti al mondo. Eccoci a Locarno sul lago Maggiore, col suo clima mite ed il suo essere cosmopolita. Celebre per il suo film festival estivo, Piazza Grande è un bellissimo soggiorno sotto il cielo blu. Per concludere degnamente la prima giornata di Ticino in bici, ceniamo in un ristorante dal nome evocativo: Svizzero… con piatti tutti rigorosamente italiani. Lieto per l’atmosfera e la compagnia mi ritiro a letto col pensiero rivolto alla seconda giornata di cicloturismo in Ticino.
Per maggiori informazioni su percorsi ed itinerari in bici in Svizzera, consulta il sito ufficiale di Svizzera turismo oppure scarica l'App SvizzeraMobile contenete le carte nazionali di swisstopo fino a una scala di 1:25 000, l'intera rete dei sentieri segnalati da percorrere a piedi ed in bici.
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Gotico
Trentino D.O.C., vivo nella splendida conca del Garda, che adoro. Appassionato di MTB e montagna, arte e cultura. Mi diletto ad esplorare il nostro Trentino, non solo dall'alto della sella di una bicicletta. Non disdegno nemmeno visitare moste e musei d'arte.
In una sola espressione: amo la libertà.
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