fbpx

Unisciti alla LiT Family



Langhe, Monferrato e Roero: in bici nel paesaggio patrimonio U.N.E.S.C.O.

Scritto da
Vota questo articolo
(14 Voti)

Prima di pedalare tra Casale Monferrato e Millesimo, avevo una visione sfuocata dei confini di queste regioni geografiche. Il Piemonte, ok… ma poi? In circa una settimana di permanenza, la messa a fuoco è decisamente migliorata. Attraversando il paesaggio patrimonio U.N.E.S.C.O. di Langhe-Roero e Monferrato in bici ci siamo riempiti i muscoli di acido lattico e gli occhi di quegli scorci che l’hanno reso famoso nel mondo.

Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 
Langhe in bici durante il nostro NPJ Life in Travel

Langhe, Monferrato e Roero: ma dove?

Dal 2014 il paesaggio vitivinicolo del Piemonte è entrato nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO, grazie alla perfetta sintonia creatasi su queste colline tra ambiente e interventi antropici. Come dicevo, fino a poco fa, nonostante avessi una vaga idea della localizzazione di quest’area nel sud del Piemonte, tra il Po e gli appennini liguri, non sapevo precisamente individuare i confini tra Monferrato, Langhe e Roero.paesaggi monferrato

Oggi ho una percezione più chiara di questi limiti geografici, con il Monferrato più spostato a nord-est nelle province di Alessandria ed Asti, le Langhe ad affacciarsi tra provincia di Cuneo ed Asti ed il Roero più alto nella sola provincia di Cuneo.

I fiumi, dal Po al Tanaro, dai due Bormida al Belbo, ne caratterizzano i limiti e ne individuano gli assi di comunicazione più diretti. Comodità però non fa rima con bellezza ed è per questo che il percorso da noi seguito in bicicletta, si è limitato a pedalare sui fiumi soltanto in alcuni tratti.

Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: perché U.N.E.S.C.O.

La bellezza dei terrazzamenti di vite sulle colline piemontesi e la bontà dei vini coltivati, dal Barolo al Barbaresco, dal Barbera al Moscato Bianco, non sono le uniche motivazioni per il riconoscimento dell'UNESCO come patrimonio mondiale dell'umanità di questa regione. La storia di queste terre, punteggiate da castelli e borghi antichi, ha contribuito a donare maestosità al paesaggio. In questi luoghi sono state trovate tracce di vitigni datati V secolo a.C. e già Plinio il Vecchio ne tesseva le lodi.monferrato in bici colline

Proprio questa commistione tra storia e paesaggio dona unicità a Langhe, Monferrato e Roero e la lentezza che la bici concede è il ritmo perfetto con cui vivere quest’intreccio.

Monferrato, Langhe e Roero in bicicletta

Non siamo di certo i primi ad aver intuito che la semplice equazione costituita dalla somma di paesaggio, enogastronomia e storia avrebbe dato come risultato un perfetto itinerario in bici. Per questo sul territorio sono numerose le associazioni e gli enti che promuovono la scoperta in bici delle colline piemontesi.

Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare lungo il nostro viaggio alcuni amici e seguaci che ci hanno traghettato su e giù per le colline, con un percorso di poco più di 270 km tra Casale Monferrato e Millesimo, già in Liguria.

Monferrato in bici: il percorso degli "Infernot"

Il nostro percorso in bici nel Monferrato inizia dalla sua “capitale storica”, Casale Monferrato. Adagiata sulle sponde del Po, questa cittadina è la porta d’ingresso della regione ma è più conosciuta per la sua vocazione industriale piuttosto che per una reale attrattività turistica.

Passato il fiume e lasciato il centro cittadino, subito le strade presentano pendenze che si discostano, anche in maniera considerevole, dallo zero. Terruggia, San Maurizio di Conzano, Conzano, Camagna Monferrato e Vignale Monferrato. Il percorso, come un serpente sinuoso e placido, si snoda tra piccoli borghi abbarbicati sulle cime delle dolci colline.camagna monferrato I vitigni fanno la loro comparsa, ormai colorati dall'autunno inoltrato. Seguiamo per un po' il percorso degli "Infernot" e ci domandiamo cosa siano?!? Scopriamo che essi sono delle cantine realizzate con la "Pietra da Cantoni", un'arenaria presente solo in questa zona: tali cantine utilizzate per conservare il Barbera, venivano costruite sotto le abitazioni ed oggi si possono visitare... a Vignale Monferrato, all’interno di un palazzo settecentesco, si trova l’Enoteca del Monferrato riconosciuta come una delle prime enoteche regionali sorte in Piemonte.indicazioni monferrato in bici

Lasciato Vignale si precipita sulla Strada Provinciale 50 che regala un po' di pianura verso il borgo di Montemagno, dominato dall'omonimo castello. Il maniero è uno dei più importanti della zona, detto anche dei Conti Calvi di Bergolo. Possiede una corte ellittica ed una merlatura ghibellina che si nota da lontano. Un sentiero ai margini della cinta muraria ci consente di farne il periplo ed ammirarne tutta l'imponenza  prima di riprendere la via verso sud. castello di montemagnoLa strada è un continuo scendere e salire dalle colline: in basso la vegetazione naturale si alterna ai vitigni, in alto i borghi si arroccano sui pendii scoscesi. Passiamo Castagnole Monferrato prima di passare sotto all'autostrada ed imboccare un tratto di sterrato che giunge a Castello d'Annone. Oltrepassato il Tanaro si riprende a salire, incrociando la variante del percorso dell'Eurovelo 5 che scende dal Moncenisio (la tratta principale della via Francigena, come è meglio noto l'itinerario europeo E5, passa più a nord). La salita verso Rocca d'Arazzo non è mai troppo impegnativa e prosegue dolce anche oltre, verso Montegrosso d'Astipedalando nel monferrato leo e nala

Nel nostro viaggio #noplansjourney abbiamo sostato poco più avanti, a Costigliole d'Asti, dove siamo stati ospiti dell'amico Matteo. Lo stesso Matteo ci ha fatto da cicerone nella giornata successiva, accompagnandoci verso Acqui Terme, non prima di averci fatto scoprire il castello di Costigliole ed altri borghi nella zona. castello costigliole d astiL'atmosfera è fatata quando giungiamo a Castelnuovo Calcea: il sole filtra tra la nebbiolina bassa che risparmia le colline, sullo sfondo la piramide del Monviso ci saluta e l'assenza di traffico sulla strada di cresta ci fa godere la pedalata rilassante. La strada scende a Nizza Monferrato, importante centro agricolo nella Valle Belbo. La sosta è d'obbligo ma dopo un buon caffè non ci resta che rituffarci nelle campagne del Monferrato in bici. monviso all albaPedaliamo lungo una strada secondaria che ci tiene fuori dal traffico ma mentre attorno a noi le colline si alzano, proseguendo nel fondovalle temiamo per il futuro: i pendii si avvicinano e prima o poi si dovrà scavalcare il muro di gobbe che ci si para davanti. La strada s'impenna e seppur breve, la rampa che conduce a Castel Boglione presenta pendenze ben oltre il 15%. Con i bagagli e il carrellino di Nala ci scaldiamo a puntino. La strada si allarga e il traffico aumenta ma la pendenza è negativa e fino ad Acqui Terme è ormai una passeggiata.la bollente acqui terme

La cittadina, dalle importanti origini romane, giace placida sulle sponde del Bòrmida. Da qui sarebbe una passeggiata giungere a Savona dal colle di Cadibona, ma a noi le passeggiate non piacciono e quindi...

Prima di raccontarti la prosecuzione dell'itinerario, c'è da scoprire Acqui Terme. Come detto, la città ha origini romane e deve la sua importanza proprio alla strada che la collega alla Liguria. Questa strada fu infatti costruita in epoca romana (prima via Aemilia Scauri e poi via Julia Augusta) ed era uno dei principali collegamenti dell'impero verso occidente. La piazza della Bollente è il cuore pulsante della cittadina e non si può lasciare Acqui Terme prima di aver almeno toccato con mano l'acqua termale che sgorga a 74,5°C dalla sorgente nei pressi dell'edicola ottagonale posta al suo centro. 

Per proseguire l'itinerario ci si dovrà spostare in periferia, oltrepassando il torrente Bòrmida e giungendo nei pressi dei resti dell'acquedotto romano ai piedi del nuovo ponte. 

Langhe in bici: tra tartufi e barolo

Seguendo il Bòrmida sulla sua sponda orografica destra, si lascia Acqui Terme pedalando per pochi chilometri lungo una pista ciclabile che poi riporta sulla strada provinciale del Sassello. La si segue fino a Melazzo dove si oltrepassa prima il torrente Erro, affluente del Bòrmida, e quindi lo stesso fiume principale per dirigersi verso Monastero Bòrmida. in bici tra i noccioliL'itinerario ora segue a ritroso il corso d'acqua e noi, dopo aver salutato Matteo e aver dormito in zona, incontriamo Luca che ci accompagnerà per qualche ora. La nebbia si taglia col coltello e l'atmosfera è piuttosto cupa ma l'allegria del nostro estemporaneo compagno d'avventura è coinvolgente. Ci conduce lungo stradine secondarie dove anche Nala può correre libera. Poco oltre Vesime abbandoniamo la vallata per iniziare un'ascesa regolare ma continua verso Càstino. Luca ci saluta, non prima di aver pasteggiato insieme a noi con salame, formaggio e buon vino. Giunti a Càstino l'ennesima collina è valicata ma l'illusione della discesa dura un soffio e poco dopo aver oltrepassato il Belbo la strada torna a salire. Ci accorgiamo che Alba si avvicina per la presenza di molte piantagioni di nocciolo... la Ferrero è una presenza gustosa ed ingombrante non solo in città!alba

Questa volta la salita è più lunga del solito e superiamo per la prima volta i 600 m. Il valico però non tarda a venire e da lì la strada è tutta in discesa fino ad Alba.  È la cittadina più rilevante delle Langhe e il benessere dei suoi abitanti si percepisce anche solo attraversandone il centro cittadino. Tartufo, vino e nocciole hanno reso questo piccolo comune della provincia di Cuneo benestante e prospero. Un breve giro per le sue vie è sufficiente per orientarsi e ripartire alla ricerca del fiume Tanaro, lungo il quale è presente una pista ciclabile che conduce verso il cuore della regione.nala sulla ciclovia del tanaro La troviamo proprio oltre l'enorme stabilimento Ferrero ma più che di pista ciclabile si dovrebbe parlare di ciclovia, essendo tutta sterrata ed accessibile ai mezzi agricoli per lunghi tratti. In ogni caso il percorso è suggestivo e, soprattutto, fuori dal traffico. Il periodo autunnale non rende giustizia a questo territorio e l'umidità penetra nelle ossa. Gli ultimi chilometri prima di Pollenzo invece sono piuttosto trafficati, ma vale la pena fare una deviazione per vedere questo piccolo borgo fondato dai romani già nel II sec. a.C. pollenzoQuesto piccolo centro che sembra abbandonato è in realtà denso di storia e edifici da ammirare. La piazza, oltre la porta di accesso, si apre sulla chiesa di San Vittore mentre di fronte ha sede l'università di scienze gastronomiche sotto l'egida di Slow Food. 

Un breve giro per le vie ciottolate e si torna sui propri passi. I paesaggi che hanno reso famose le Langhe ci attendono e le bici scalpitano. Si inizia a salire verso La Morra, bel paesino che anticipa Barolo e Monforte d'Alba, tutte arroccate con panorami fiabeschi. L'ennesima discesa a Dogliani è solo il preludio che ci prepara ad affrontare, a mio modo di vedere, il tratto più affascinante della traversata in bici del territorio del Monferrato, Langhe e Roeropranzo con vista Si oltrepassa il torrente Rea e la strada si impenna verso Belvedere Langhe. Il nome non mente: tutto l'arco alpino sud-occidentale si staglia all'orizzonte ed è sempre la vetta appuntita del Monviso a farla da padrone.pedalando vista alpi occidentaliNel mezzo si allarga la pianura cuneese mentre vicine, sotto i nostri occhi, le colline ricoperte di vigneti chiudono la vista. Dopo la rampa iniziale la strada si assesta in quota con un dolce saliscendi che conduce a Murazzano. I panorami non finiscono di stupire mentre il Piemonte lentamente si allontana. Montezemolo è l'ultimo baluardo delle Langhe prima di fare ingresso in Liguria. La strada precipita ma val la pena proseguire per chiudere questo itinerario a Millesimo, uno dei borghi più belli d'Italia, dominato dal castello dei del Carretto.millesimo

Langhe, Roero e Monferrato in bici: consigli per l'uso

Personalmente abbiamo effettuato questo itinerario in cinque tappe ma era ormai inverno (giornate corte), eravamo carichi e con il carrellino di Nala al seguito. Per gustarsi il territorio e vedere tutte le bellezze attraversate credo comunque che l'ideale sia spezzarlo in almeno tre tappe ma i più allenati potrebbero farcela anche in un weekend. notte in chiesaPurtroppo però collegare i punti di partenza ed arrivo con i treni non è facile e l'ideale è proseguire il viaggio fino a Finale Ligure (dove siamo arrivati noi) o Savona per poi rientrare con dei regionali (dove la bici è caricabile senza dover essere imballata) a Casale Monferrato (via Genova e Alessandria). confine piemonte liguria

Non dimenticarti di assaggiare i vini tipici della zona, dal Barolo al Barbera passando per Barbaresco e spumante, così come le specialità gastronomiche tra cui (solo per citarne alcune) il fritto misto piemontese, la bagna cauda, il bonet, la tagliata di Fassone.

Insomma, pedalate... ma fatelo con gusto!

Se cerchi altre informazioni sul paesaggio vitivinicolo, consulta questo sito i siti ufficiali del turismo di Asti, Alba o Alessandria.

 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.

Leo

ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.

EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.