La nostra esplorazione di Lignano in bici si è spinta lontana, aggirando la laguna di Marano e proseguendo fino ad Aquileia, sul percorso della ciclovia Alpe Adria. In questa lunga giornata non abbiamo solo pedalato: degustazioni in cantina, escursioni in barca sulla laguna, visita alla Basilica di Aquileia ed infine tramonto alla "bilancia" per osservare il pescato del giorno... le esperienze non sono mancate!
Cicloturismo a Lignano
Nella narrazione del primo
percorso in bici a Lignano, quello verso il faro di Bibione, ti ho già elencato pregi e difetti della cittadina friulana dal punto di vista cicloturistico quindi non mi dilungherò oltre. Ti basti sapere che sul sito ufficiale trovi una
pagina dedicata al cicloturismo di Lignano Sabbiadoro con una serie di itinerari consigliati nei dintorni, tra cui anche quelli che abbiamo percorso noi. Nel periodo primaverile/estivo vengono anche organizzate una serie di escursioni gratuite per scoprire in compagnia questi percorsi e al mattino è possibile pedalare sulla spiaggia con le Fat Bikes.
Dati tecnici
In bici+barca tra Lignano e Aquileia
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Lignano Sabbiadoro |
Tempo |
1 giorno
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Dislivello |
-
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Lunghezza |
98 km
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Tipologia di fondo: |
Asfalto 80%
Sterrato 20%
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
In bici+barca tra Lignano e Aquileia
Da Lignano lungo il fiume Stella
Il tracciato di questo percorso è, in realtà, un doppio anello che ha in Marano Lagunare il suo fulcro centrale ed è quindi anche divisibile in due giornate utilizzando il collegamento in barca tra Lignano e Marano.
Per uscire da Lignano Sabbiadoro ci portiamo subito lungo la laguna dove corre una bella pista ciclabile sterrata che parte dalla Darsena Porto Vecchio e conduce fino alla zona del depuratore. Dopo qualche centinaio di metri in zona industriale si imbocca la strada che segue il canale Bevazzana prima di riprendere una pista ciclabile, quella che collega Lignano ad Aprilia Marittima.
In questa località è impressionante notare come circa l'80% delle auto abbiano una targa austriaca o tedesca... qui c'è una pacifica invasione! :)
Appena oltre la
Marina Capo Nord imbocchiamo uno sterrato che costeggia la laguna di Marano restando sotto l'argine. Di tanto in tanto ci affacciamo per guardare il panorama prima di riprendere spediti verso la foce del
fiume Stella. Alterniamo tratti asfaltati a un breve ma intenso percorso natura lungo il fiume: l'erba non tagliata ci rallenta parecchio ma sfruttiamo l'occasione per cercare (con scarso successo) di immortalare lepri, garzette, aironi rossi e cenerini. Dopo pochi chilometri raggiungiamo la chiesetta della Madonna della Neve da dove ritorniamo alla "civiltà" ed imbocchiamo una sterrata che ci allontana dal fiume portandoci verso ovest.
In questo tratto, dopo aver passato via Canedo, le strade bianche ben battute tra i campi ci permettono di aumentare il ritmo e limitare il ritardo al nostro primo appuntamento!
Lasciamo le bici e ci facciamo trasportare nella vita agreste, tra vitigni e alberi di noce. La passione del nostro cicerone è coinvolgente e mentre passeggiamo tra barrique e serbatoi in acciaio ci sale una certa curiosità... che soddisferemo nella villa prospiciente:
un bicchiere di Friulano DOC è la giusta carica per i prossimi chilometri!
Salutiamo Ippolito e Gabriele, gestore dell'azienda, ripromettendoci di tornare a trovarli nei prossimi anni, quando anche l'edificio per accogliere gli ospiti e mangiare qualche spuntino, dove oggi c'erano lavori, sarà terminato.
Attraverso i boschi di Muzzana
Lasciato Modeano, pedaliamo veloci su una piacevole strada secondaria fino a giungere a Palazzolo dello Stella, dove siamo costretti ad imboccare la SS14 per pochi metri per oltrepassare il fiume (il ponte ciclopedonale era chiuso per manutenzione). Dopo aver oltrepassato il paese, l'itinerario da Lignano in bici riemerge tra i campi coltivati prima di attraversare i
boschi di Muzzana del Turgnano, il
Bosco Baredi e la Selva di Arvonchi: questi sono tra gli ultimi boschi planiziali della Bassa Friulana rimasti. Il bel percorso che attraversa questa riserva naturale, ricca di avifauna e fauna selvatica, fa parte anche dell'itinerario di lunga percorrenza della
via Romea Strata (il percorso Aquileiense).
In pochi chilometri ormai si giunge a
Marano Lagunare: non conoscevo questo piccolo borgo e devo dire che è stato una bellissima sorpresa scoprire i molti edifici storici, costruiti sotto il dominio della Serenissima. La vita qui ruota attorno a piazza Vittorio Emanuele II, dominata dalla Torre Millenaria che dopo essere stata gravemente danneggiata nel terremoto del 1976 è stata ricostruita nella parte superiore. Al suo fianco si trova la Loggia Maranese mentre di fronte sorge il
Palazzo dei Provveditori.
In bici+barca ad Aquileia
Dal porto di Marano è possibile chiudere l'anello rientrando in barca a Lignano ma noi non ci accontentiamo e proseguiamo. Sempre con un passaggio in barca, grazie ai ragazzi del
Battello Santa Maria che organizzano il trasporto bici, ci trasferiamo alle foci del fiume Ausa da dove possiamo tornare a pedalare agevolmente verso la parte più orientale della laguna.
Il traffico qui è irrisorio e dopo una sosta per goderci la frescura e sgranocchiare qualcosa, proseguiamo verso Aquilieia. Poche centinaia di metri prima di entrare in paese imbocchiamo un tratto di uno dei percorsi più noti del nostro bel paese, la
ciclovia Alpe Adria che scende da Salisburgo e conduce a Grado, poco distante da qui.
La ciclovia, in questo tratto pista ciclabile, passa a fianco dei Fori Romani prima di entrare ad Aquileia. Non possiamo esimerci dal visitare la Basilica di Santa Maria Assunta ed i suoi meravigliosi mosaici che assieme a tutte le altre testimonianze dei dintorni costituisce uno tra i più importanti siti archeologici romani del nord Italia.
Rientro a Marano su Alpe Adria e ciclovia Adriatica
Dopo la visita ed un giusto apporto calorico (gelato artigianale!) necessario per riprendere energia, inforchiamo nuovamente le bici per rientrare in parte sui nostri passi seguendo la ciclovia Alpe Adria verso nord. Un breve tratto in mezzo al traffico a Cervignano del Friuli ci fa giungere a Strassoldo dove la nostra rotta cambia: brusca virata ad est per imboccare una strada secondaria verso Castions delle Mura.
Il percorso è promiscuo e non eccezionale fino a Torviscosa ma poi si torna a pedalare su pista ciclabile verso Malisana e da lì su strade sterrate lungo i canali che si immettono nel fiume Corno. A Porto Nogaro si attraversa il fiume continuando a seguire il percorso individuato come
ciclovia adriatica o FVG-2. Dal centro di Carlino non ci vuole molto a raggiungere nuovamente Marano Lagunare e chiudere il secondo anello di giornata.
La Bilancia di Bepi
Ancora una volta i ragazzi del Battello Santa Maria ci aspettano per ricondurci a Lignano in barca ma questa volta Daniele ha in serbo per noi una sorpresa... sfrutta l'occasione per portarci in barca alle foci del fiume Stella, in mezzo ai canneti della riserva naturale, dove il nonno aveva costruito un rifugio per sé e per la famiglia.
La
Bilancia di Bepi oggi è diventata una bellissima realtà che promuove l'eco-turismo in laguna: da questo piccolo scrigno nascosto si può partire in barca, in kayak, in bici o a piedi per esplorare la riserva ma ci si può anche rilassare assaggiando il pesce pescato quotidianamente proprio con la bilancia che Daniele aziona e maneggia abilmente.
Oggi come ai tempi di Ernest Hemingway (che passò di qui), il tempo scorre lento come l'acqua salmastra del canale e mentre attendiamo il calar del sole all'orizzonte in compagnia di uno svasso curioso, non vorremmo più ripartire da questo posto in cui la parola
quiete ha tutto un altro gusto!
A Lignano dalla Laguna
La barca sfreccia veloce, il vento scompiglia i capelli, le bici lottano per non scivolare negli abissi della laguna e i raggi del sole, già dietro la linea dell'orizzonte, si tingono d'arancio. Salutiamo Daniele che ci lascia al porto e dopo un rapido passaggio in hotel per una doccia non possiamo che chiudere la giornata in bellezza con una cena deliziosa a base di pesce locale al
Ristorante al Faro da Luciana, esuberante e simpaticissima padrona di casa... non potevamo chiedere di meglio per chiudere l'itinerario di cicloturismo a Lignano!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico