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Biciclo: 4 giorni nel nord delle Marche in bici
Le premesse non erano le migliori per il quarto viaggio in bici di Mirko e Alberto: pioggia a dirotto nei giorni precedenti, pioggia a dirotto durante la notte e la mattina della partenza. Ma la voglia di bici, di viaggio, di libertà era troppa, soprattutto dopo il lockdown che ci ha costretto a fantasticare per lunghi giorni.
Quindi si parte. Siamo ancora in periodo di restrizioni, per cui non possiamo uscire dalle Marche; ma di necessità facciamo virtù: esploreremo la zona nord, quella dell’entroterra anconetano e pesarese, in cerca di boschi, strade isolate, piccoli borghi. Non rimarremo delusi.
1° giornata Fabriano - Furlo
Di nuovo il punto di partenza è Fabriano, che ci consente subito di addentrarci nel territorio della provincia di Ancona, verso Sassoferrato e poi Arcevia. Le strade perdono traffico, le nuvole si diradano, i paesaggi si aprono e si chiudono tra campagna e boschi: è ciò che volevamo. Dopo Arcevia prendiamo la SP15 in direzione di Pergola; presi dalla curiosità deviamo verso l’abbazia di San Michele Arcangelo, del XI secolo: il bello di non conoscere le strade è che una distanza di 3 km diventa un GPM se per arrivare alla chiesa bisogna affrontare pendenze oltre il 15%, ma il panorama che si ammira dall’abbazia, in cima al colle, è veramente notevole!
Si scende, passiamo per il minuscolo borgo incastellato di Caudino e arriviamo a Pergola, dove un gentile barista ci consiglia di prendere la strada di Tarugo per arrivare alla nostra meta del giorno, la gola del Furlo. Consiglio quanto mai felice, visto che la strada, percorsa solo da poche Panda 4x4, è un saliscendi meraviglioso incastonato nel verde. Giungiamo così al Furlo, troviamo il campeggio, piantiamo le tende e partiamo per l’esplorazione della magnifica gola.
2° giornata Furlo - Carpegna
Il giorno successivo ci dirigiamo a Piobbico (bella strada, con gole scavate dal fiume), passiamo per Urbania e poi ci dirigiamo verso il Carpegna, dove ci aspetta la scalata al monte teatro degli allenamenti di Pantani e di tante imprese epiche al Giro. Prima di arrivare a Carpegna incontriamo l’incantevole borgo di Frontino, una vera perla. Anche la strada che percorriamo è magnifica.Il paese di Carpegna in sé per sé non è niente di speciale, ma è la natura che lo circonda che ne fa un’ottima base di partenza per escursioni. Lasciamo quindi le nostre sacche al campeggio e partiamo per la scalata, tutta nel bosco, con pendenze tremende ma con la spinta del mito alle spalle.
All’arrivo, con la gigantografia di Marco, vediamo un incomparabile panorama dove spiccano le masse del sasso Simone e Simoncello immerse in boschi immacolati. Durante la discesa c’è l’imprevisto di una foratura, rimediabile se non ci fossimo dimenticati la pompetta al campeggio. Ultimi chilometri con la gomma a terra e come conseguenza un cerchione storto. Ma con qualche aggiustamento ai pattini dei freni si può ripartire.
3° giornata Carpegna - Pennabilli - Urbino - Fossombrone
Il terzo giorno di viaggio in bici abbiamo come destinazione Fossombrone, ma prima non perdiamo l’occasione di attaccare l’altro versante del Carpegna, scendendo così a Pennabilli. Invadiamo così la Romagna, consapevoli di violare le regole in vigore fino al 2 giugno. Pennabilli è il paese adottato da Tonino Guerra, ogni mattone testimonia l’atmosfera poetica opera del suo illustre cittadino.
Ripartiamo percorrendo la salita che riporta ai 1000 metri di Montecopiolo e poi scendiamo verso Macerata Feltria, Sassocorvaro (altra salitona ma bel paese sul lago), poi la magnifica Urbino. Dopo esserci affacciati dalla Rocca Albornoz e scesi in centro, ripartiamo per la nostra destinazione di giornata. Anche qui ci facciamo consigliare: tra chi ci indica la strada più breve e chi ci descrive la strada più bella e faticosa, sapete già a chi diamo retta. Ed è una fortuna, perché il percorso della Cesana è uno dei più belli che ci sia capitato di attraversare: sempre con la vista sul mare ma tra boschi di pino e cespugli di ginestre, una danza continua tra giallo, blu e verde. Alla fine, dopo una discesa in picchiata che mette a dura prova i freni delle nostre pesanti bici, arriviamo a Fossombrone.
4° giornata Fossombrone - Fabriano
La mattina dopo andiamo a vedere le Marmitte dei Giganti, delle formazioni rocciose particolarissime scavate dal Metauro e partiamo per l’ultimo giorno di viaggio. Tra crinali e saliscendi continui incontriamo perle come Orciano di Pesaro, Mondavio, Corinaldo, borghi stretti intorno a mura splendidamente conservate. Ci riavviciniamo ad Arcevia, deviando per un attimo verso il castello di Loretello che sta diventando un albergo diffuso, poi riprendiamo un altro tratto della SP15, arriviamo a Genga, ultima salita e ritorniamo a Fabriano. Le sensazioni? Le Marche in bici sono davvero bellissime, soprattutto se le sai prendere dal verso giusto. Una varietà eccezionale di paesaggi, luoghi ancora incontaminati insieme a borghi che sono piccoli gioielli e poi l’accoglienza per chi viaggia in bici è sempre sorprendente, dalla ragazza che torna indietro con l’auto per avvertirti che stai sbagliando strada al barista che ti fa un applauso quando arrivi nella piazza in cima alla salita. Certo non è stato uno scherzo, 390 chilometri e 7200 metri di dislivello, tanta fatica ma la bici è questo: sudore, libertà, immersione completa nel paesaggio, se poi ci metti l’amicizia e le risate…quando si riparte?
Mirko ha pubblicato altri due viaggi in bicicletta che potrebbero ispirare le tue prossime avventure: Coast to coast - dall'Adriatico al Tirreno in bici e da Fabriano a Firenze in bici
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Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!