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Nulla di Gravel by Pepe Cooter: domenica bestiale a Rovereto
Nel giorno della Festa della Repubblica gli amici del collettivo Pepe Cooter hanno organizzato una pedalata gravel da Rovereto. Finalmente quest'anno sono riuscito a partecipare, non avendo altri impegni in contemporanea, a questa pedalata tosta ma, ve lo assicuro: Nulla di Gravel!
In questo articolo
Nulla di Gravel, l'evento
Ormai da qualche anno Giovanni e gli amici del Collettivo Pepe Cooter organizzano questa pedalata in compagnia (i giovvani le chiamano Social Ride?!?) in bici gravel su strade e sterrate della Vallagarina, con partenza da Rovereto. Quest'anno i percorsi previsti erano due, entrambi belli tosti.
Il primo, quello corto che ho pedalato anch'io e che ti descrivo qui sotto, ha visto i partecipanti superare un dislivello di 1300 m circa in 63 km mentre il lungo richiedeva una buona gamba per fare 110 km e 2500 m d+. La partenza è stata alla francese, da Adhoc Bikestation mentre l'arrivo e la festa finale si sono svolti a Leno Klandestino all'Opificio delle Idee.
Ma veniamo al dunque e vediamo qual è stato il percorso di questa bella pedalata gravel da Rovereto.
Il percorso: la valle dell'Adige fino ad Aldeno
Poiché partenza e arrivo sono in due punti diversi della città, decido di lasciare l'auto nei pressi dell'Opificio delle Idee dove si trova Leno Klandestino, punto d'arrivo del percorso, consapevole che sarò talmente stanco alla fine da voler evitare altri chilometri dopo la sacrosanta birra di fine giro. In pochi minuti copro la distanza che mi separa dall'Ad Hoc Bike Station per ritirare i buoni per i vari ristori.
La partenza è alla francese (si può partire quando si vuole tra le 8 e le 10) ma il gruppo dei più tranquilli che segue il corto, parte insieme e io mi aggrego a loro con Giovanni e Carla, anima e cuore della manifestazione.
Il primo tratto di percorso è un dolce riscaldamento in piannura che porta all'imbocco della salita e segue in parte la pista ciclabile dell'Adige e in parte sterrate e stradine di campagna di fondovalle fino ad Aldeno.
Salita tosta al passo Bordala
Raggiunto il centro del paese, non resta altro da fare se non armarsi di fiducia e buone gambe per iniziare a salire verso il punto più alto dell'itinerario. I primi due chilometri seguono la strada principale verso Garniga Terme e il monte Bondone ma ben presto la si lascia deviando a destra su una strada secondaria che scende e risale per oltrepassare il torrente Arione e seguirne a ritroso le ripide correnti.
Si giunge in breve tempo a Covelo e, passando per il centro del piccolo borgo, si lascia nuovamente la strada principale, imboccata per poche centinaia di metri, per dirigersi verso le località Sant'Anna e Bellaria. Il percorso continua a salire con pendenze importanti, prima su asfalto e dopo un piccolo guado, su sterrato compatto. La cassetta pignoni è troppo ingenerosa e arranco in salita, ma le risate in compagnia fanno scorrere il tempo più rapido e in men che non si dica ci ritroviamo tra i meravigliosi prati e le piccole baite di Bellaria Bassa.
Un piccolo tratto di divertente single trail, ormai pianeggiante, ci avvicina alla strada che porta al lago di Cei. Il chiosco sullle sue sponde è un ottimo punto d'appoggio per una bibita fresca e qualche minuto di relax prima di riprendere la via verso il passo Bordala, punto più alto di questo itinerario.
Il tracciato, dal lago in avanti segue la strada principale ma il poco traffico e le nubi che coprono il sole aiutano a spingere sui pedali, con il pensiero che a breve si raggiungerà il punto di ristoro. Il monte Stivo e le sue scoscese pareti rocciose ci accompagnano fino al passo dove svoltiamo a sinistra per raggiungere una bella casetta in pietra, dietro la quale troviamo la sorpresa di un punto ristoro fornito di panini, uova sode, banane e birra.
Discesa divertente e festa finale a Leno Klandestino
Riprese le forze e incamerate un po' di energie, proviamo a fuggire all'incombente temporale gettandoci in discesa su una tagliafuoco che poi diventa strada forestale dei Ciresi (Ciliegi) verso il paese di Castellano, aggrappato alle pendici che si affacciano sulla Vallagarina.
La discesa non è banale, con qualche passaggio di poche decine di metri più adatto a una MTB, soprattutto dopo tutte le piogge di questi mesi. In men che non si dica comunque il gruppone arriva a Castellano dove ci concediamo un caffè digestivo prima di proseguire nella discesa, sempre sterrata verso Patone, impreziosita dal passaggio sotto la cascata Pisa Vaca bella rigogliosa.
Gli ultimi chilometri sono quasi tutti asfaltati verso Borgo Sacco per poi imboccare la ciclabile lungo il Leno che conduce, attraverso Rovereto, al punto finale nella valle del Leno, a Sega di Trambileno, dove si trova Leno Klandestino e dove ci aspettano il panino e la birra finale per festeggiare una bellissima giornata in sella su questo percorso gravel a Rovereto.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico