fbpx

Unisciti alla LiT Family



Pedalando nella storia del Piemonte: il Marchesato di Incisa in bici

Scritto da
Vota questo articolo
(3 Voti)

È facile andare alla ricerca del bello in luoghi turistici e noti, ne sono capaci tutti. Il discorso cambia quando si fanno svariati chilometri, specialmente in bicicletta, per andare a vedere un muro diroccato come nel nostro caso. Ovviamente non solo resti e rovine, ma piccoli borghi arroccati, castelli - alcuni dei quali ancora abitati -, boschi e vigneti: tutto questo pedalando nella storia del Piemonte: il Marchesato di Incisa in bicicletta.

Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 
Marchesato di Incisa in bicicletta La Compagnia del Pignone

Storia del Piemonte in bici Vaglio

Rivivere la storia del Piemonte in bici: il Marchesato di Incisa

Il Piemonte in bici offre una collezione smisurata di scorci poetici, paesaggi affascinanti, piccoli borghi sconosciuti ai molti e poco battuti dalle rotte turistiche. Sono proprio questi i protagonisti del nostro giro in bici nella storia del Piemonte e più precisamente nei luoghi centrali della vita del Marchesato di Incisa, tra Astesana, Monferrato e Langhe. Veronica, Leonardo e Nala lo sanno bene: durante il loro No Plans Journey hanno toccato con mano la ricchezza di questi piccoli borghi nella traversata delle terre piemontesi UNESCO. Ma iniziamo con la storia del Piemonte.

Intorno all'anno 1000 il Piemonte risultava diviso in 4 grandi marche, vassalle del Regno Franco d'Italia, in seguito assorbite dal Regno dei Franchi Orientali o anche detto Regno dei Germani: Marca Arduinica, Marca Anscarica, Marca Obertenga e Marca Aleramica. I discendenti di Aleramo, specialmente Bonifacio del Vasto e Guglielmo IV, frammentarono la marca e la diedero in gestione ai loro figli, che diventarono marchesi di numerosi potentati (marchesati). La frammentazione durò fino al 1700, quando l'intera zona passò ai Savoia. Il Marchesato di Incisa nacque formalmente nel 1161 grazie ad Alberto, figlio di Bonifacio il Maggiore e nipote di Bonifacio del Vasto.

Storia del Piemonte in bici chiesa nel vigneto

Inizio del tour nella storia del Piemonte in bici

Il nostro tour in bici nella storia del Piemonte parte da Montegrosso d'Asti, piccola cittadina suddivisa in paese basso e paese alto. Più precisamente partiamo dal paese basso, davanti alla stazione ferroviaria, per allontanarci ben presto dalla valle e iniziare la salita verso il primo dei paesi di questa sezione della storia del Piemonte, Montaldo Scarampi. Noto come Montus Altus, inizialmente apparteneva a un altro marchesato, quello di Loreto e, successivamente, a quello di Asti. Alberto lo invase nel 1155, ma fu costretto a restituirlo anni dopo. Il feudo divenne così una sua fissazione tanto che lo attaccò nuovamente, ma in battaglia fu ferito gravemente assieme al figlio Alberto II. Dopo la sua morte, questo passò nelle mani dell'abile moglie Domicella, che ne divenne la reggente e che riuscì ad annetterlo ai possedimenti di Incisa con astute manovre politiche. Passando in paese scorgiamo la chiesa del 1640 costruita sui ruderi precedenti, l'Antica Chiesa di San Nicolò e i terrapieni dell'antico castello distrutto dagli spagnoli.

Storia del Piemonte in bici rocchetta

Lasciamo Montaldo e ci dirigiamo verso Rocchetta Tanaro, passando prima per la spettacolare area naturale del Bosco della Rocchetta (ancora oggi noto come Bosco del Marchese - con tratti di ripide salite da affrontare a spinta) e dalla Chiesetta di Sant'Emiliano, sperduta in mezzo alle vigne. Rocchetta, anticamente Rocheta, era un importante centro di passaggio sulla via Fulvia Romana, che collegava Asti (Hasta) con Tortona (Derthona): qui troviamo la Chiesa di San Nicolao e Stefano con il campanile originario del 1474 e il castello (lo stesso che vide morire Alberto in seguito alla battaglia contro gli astigiani) ancora oggi abitazione dei discendenti dei marchesi della Rocchetta. Continuiamo a viaggiare nella storia del Piemonte in bici e raggiungiamo su asfalto la chiesetta romanica di Santa Maria de Flexio, di cui si hanno notizie già dall'anno 1036, anche chiamata "delle Ciappellette" perché la struttura muraria racchiude numerosi frammenti di laterizio detti “ciape” o “ciappellette”.

Storia del Piemonte in bici de flexio

Malamorte: un nome, una garanzia

Siamo in avvicinamento a Belveglio, tristemente noto in passato come Malamorte, a causa delle numerose sanguinose battaglie combattute sotto le mura del castello. Oggi questo risulta quasi totalmente rimaneggiato, dopo aver dato vita a una leggenda, quella del Tesoro dei Farnese, che si ipotizzava essere nascosto in una delle sue numerose gallerie sotterranee. Passiamo anche la chiesa di San Giorgio e la corte cittadina con una possente porta di ingresso, per proseguire il nostro tour. 

Storia del Piemonte in bici santino

Salendo su un single track sterrato nel bosco raggiungiamo Cortiglione, fino al 1863 Corticelle, con una storia molto simile a quella di Malamorte/Belveglio, dove resta un tratto delle mura che difendevano il paese probabilmente distrutte nel XVII secolo dalle truppe spagnole. Il nostro tour in bici nella storia del Piemonte ci porta a un luogo "non luogo", dove un tempo sorgeva Cerreto - fortezza e borgo - completamente distrutto e mai ricostruito. Poco oltre, con un gradevole saliscendi giungiamo alla pieve di campagna di Nostra Signora di Neirano, da dove possiamo godere di un'ottima vista su Fontanile e il suo cupolone. Della cittadina si conservano le mura che la cingono e una delle torri, detta degli Ansaldi, insieme all'ingresso al borgo dove un tempo sorgeva il ponte levatoio. Il centro del paese, superato il punto dove si trovava la seconda cinta muraria, è costituito dalla maestosa Chiesa di San Giovanni Battista, con la sua cupola alta 52 metri e larga 16, edificata sulla vecchia chiesa.

Storia del Piemonte in bici fontanile

Uscendo da Fontanile e fermandoci sul colle che un tempo ospitava la chiesetta di San Martino abbiamo modo di scrutare l'orizzonte e tutte le colline attorno. Ma proseguiamo verso Bergamasco e Carentino, rispettivamente un'importante roccaforte il primo e il feudo più orientale degli Incisa il secondo: nel primo dei due paesi vediamo i resti della cinta muraria, su cui poi fu costruito un palazzo marchionale dei Moscheni, feudatari del ducato del Monferrato sotto ai Gonzaga.

Oddone, abile diplomatico

Nel video che trovi qui sotto potrai vedere quanto è poetica la luce del sole al tramonto quando illumina la chiesa romanica della Madonnina di San Biagio, presso la quale è necessario introdurre un ultimo personaggio della storia del Piemonte e precisamente del Marchesato di Incisa, Oddone. Questo, dotato di particolare carisma, alleandosi con il Ducato di Milano e del Monferrato, fu investito come unico signore del marchesato escludendo i suoi parenti, che al tempo governavano la marca in maniera consortile. Raggiungiamo poi Castelnuovo Belbo, paese costruito intorno alla fortezza dei marchesi, di cui oggi restano solo alcune delle mura di sostegno. Passati sulla via toccata dalle antiche mura e nella valle, vediamo in lontananza un borgo arroccato sulla collina, Incisa Scapaccino. Attraversiamo anche Borgo Villa, oggi frazione, ma un tempo la capitale di questo piccolo marchesato protagonista del nostro giro in Piemonte in bicicletta.

Storia del Piemonte in bici incisa

Scaliamo le marce per la salita sul porfido che ci conduce all'antica cinta muraria, con un loggiato (di epoca posteriore), la torre, la porta di Valcazara con ponte levatoio e una piccola posterla e, a fianco, le case erette sulle mura del castello. Poco oltre ci troviamo a pedalare nella zona occupata dal Castello Nuovo, edificio del '900 costruito sull'anticio castello marchionale distrutto nel 1514. Qui a Incisa ricordiamo la fine del Marchesato che ha accompagnato la nostra pedalata nella storia del Piemonte in bici: Oddone perse i suoi alleati milanesi e, volendosi far nominare dal suo nuovo alleato - il Duca Carlo di Savoia - Marchese del Monferrato, vide fallire il suo stratagemma poiché l'allora Marchese Guglielmo IX scoprì i suoi piani e decise di lanciare un'offensiva. Oddone venne catturato e condannato a morte e il Marchesato di Incisa annesso a quello del Monferrato.

Storia del Piemonte in bici gravel 2

Un po' di gravel verso la fine del nostro tour nella storia del Piemonte

Il nostro tour non è ancora terminato: grazie all'ottima rete di sterrate riusciamo a stare lontani dal traffico e a raggiungere, in un'atmosfera idilliaca circondati da boschi e vigneti, Vaglio Serra. Nel piccolo paese il cui nome deriva da Vallum, troviamo testimonianze architettoniche dell'antico castello, oggi municipio, e del castello Stella insieme a due chiese, quella di San Pancrazio del 1700 e quella dei Disciplinati del XVI secolo. Poco oltre scendiamo su sterrato per attraversare una zona molto interessante, il Parco Naturale della val Sarmassa, parte del Parco Paleontologico Astigiano, con numerose testimonianze fossili e anche un cenno storico alla battaglia del 935 tra Aleramo e degli invasori Saraceni che qui furono sconfitti.

Storia del Piemonte in bici paesaggio

Non ci resta che chiudere il nostro tour nella storia del Piemonte in bici e sulle tracce del Marchesato di Incisa con il rientro a Montegrosso d'Asti, ringraziando la due ruote che ci ha permesso di scoprire perle nascoste in questi territori così belli, ricchi di storia e forse troppo poco valorizzati. Alla prossima avventura!

  • Montaldo Scarampi e i resti del castello
  • Rivivi la storia del Piemonte in bici a Belveglio, Bergamasco e Cortiglione
  • Incisa, la capitale del Marchesato, e le tracce delle anctiche mura
  • La pregevole Chiesa di Santa Maria de Flexio, anche detta "delle Ciappellette"
  • Le riserve naturali di Bosco della Rocchetta e il Parco della Val Sarmassa
  • Come raggiungo Montegrosso d''Asti, punto di partenza e arrivo? Il tour nella storia del Piemonte in bici parte da questa località facilmente collegata all'arteria autorstradale A21 (uscita Asti Est) ma anche tramite la linea ferroviaria Asti - Acqui Terme.
  • L'itinerario è segnalato? L'itinerario non è segnalato: il nostro consiglio è quello di seguire la traccia GPS che puoi scaricare gratuitamente.
  • Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerario si trovano alcune fonti d'acqua soprattutto nei paesi.
  • Com'è la qualità delle strade lungo il Lago d'Iseo? Il percorso è prevalentemente su sterrato o strade secondarie. Non ci sono tratti di ciclabile.
  • Itinerari collegati: da qui potresti collegarti al giro di Vero e Leo nelle Langhe, Monferrato e Roero in bici.
  • Quanto costa dormire nella zona? Lungo il tracciato esistono alcuni alloggi per tutte le tasche, dai b&b agli hotel.
  • Dove dormire lungo il giro del Marchesato di Incisa? È possibile suddividere questo tour nella storia del Piemonte in bici verso la metà della traccia, dalle parti di Fontanile. Se preferisci avere più libertà e spazio puoi invece prenotare un appartamento su AirBnB.
  • Cosa mangiare in quest'area del Piemonte? Questa zona tra Langa e Monferrato offre svariate possibilità culinarie. Oltre ai primi tipici di pasta fresca, come ravioli al plin o tajarin, sono ottime le carni rosse, il fritto misto (carne e verdure) o la tipicissima bagna caôda.
  • Dove mangiare? Per provare le specialità tipiche di queste zone, fermati nelle tipiche osterie e ristoranti, come la Piola del Borgo o l'Agrigriglia Agriturismo Bigatti a Incisa. 
 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.