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In bici tra Rimini e Gabicce mare lungo la ciclovia adriatica
Nella due giorni riminese mi sono dedicato in parte all'entroterra ed in parte al mare. Il percorso descritto di seguito mi ha condotto a Rimini in bici per poi seguire la costa e rilassarmi lungo la ciclovia tirrenica tra Riccione, Misano, Cattolica e Gabicce Mare.
Ieri cicloturismo in Romagna tra salite e colline, passando per San Marino e San Leo in bici, oggi invece un itinerario ciclabile in pianura lungo il mare.
Paradossalmente posso definire l’odierno giro 'esotico'. Per il mio standard è normale andare in montagna, vivendo in Trentino, mentre rimane anomalo quanto affascinante il connubio bici – mare. Inoltre, visto il potenziale turistico della riviera romagnola, l'essere riuscito a completare in alcune sue parti tale percorso, beh ecco, ha del curioso e bizzarro.
L'antica Rimini in bici
Con partenza sempre da Sant’Arcangelo di Romagna utilizzo la ciclabile che costeggia il Marecchia, ma questa volta in direzione mare. La pista bianca è ben tenuta e senza fatica, nonché rapidamente, giungo al mare e alla darsena di Rimini.
Rimini è un’autentica scoperta. Innanzitutto tante sono le piste ciclabili quindi in bici si riesce a girare con una certa sicurezza. Inoltre e soprattutto il centro storico presenta delle assolute perle.
La fondazione della città infatti risale al 268 a.C. e per svariati secoli è stato uno dei centri più fiorenti dell’impero romano.
Due sono i monumenti di quel periodo arrivati a noi totalmente intatti ed integri: il ponte Tiberio, tuttora transitabile, e l’arco di Augusto.
Piazza Cavour mostra la tipica stratificazione storica italiana. Luogo dell’antico foro romano vede nel Medioevo la costruzione del palazzo dell’Arengo, nel Rinascimento del palazzo Garampi, ora sede comunale, nel ‘700 della pescheria e nell’800 del teatro. Dietro questo si erge il medievale castel Sigismondo che purtroppo non riesco a vedere da vicino perché vi è in corso una fiera mercato all’aperto sul giardinaggio.
Peccato, ma ciò è segno di una città viva. Infatti, a mio avviso, i centri non devono essere considerati e vissuti come “musei asettici ed intoccabili” ma devono fungere da luoghi di scambio, incontro, condivisione…
A tal proposito sotto l’arco di Augusto vengo “abbordato” da un romagnolo non più tanto giovane, con bici storica, che mi attacca una stupenda pezza.
In ciclabile osservando il mare
Dunque ritorno sulla riviera romagnola per pedalare dalla darsena di Rimini sino a Gabicce mare, sconfinando nelle Marche. È una domenica di marzo, il sole già scalda e di gente, soprattutto a passeggio ma anche in bici, già ce n'è ma la quantità è accettabile e perciò senza troppi impedimenti filo liscio sino Gabicce.
Dico ciò a ragion veduta perché sono convinto che da maggio a settembre la spiaggia e la sua ciclabile, parte del più lungo itinerario della ciclovia adriatica, saranno invase perciò prevedo che questa parte di giro possa essere fattibile, gestibile e godibile nei periodi di marzo – aprile e fine settembre – ottobre. Confesso purtroppo però che pure oggi, a volte, ho trovato delle difficoltà in quanto le persone sono distratte ed in genere non si curano di invadere la ciclabile; allo stesso modo presunti ciclisti sfrecciano in malo modo o sbagliano verso di marcia…
Riassumendo bisogna stare attenti, non correre troppo e rispettarsi.
Detto ciò è bello volgere lo sguardo a sinistra ad osservare il mare e goderne la lieve brezza come il profumo; decisamente più strano e inquietante notare sulla destra le costruzioni, l'una a ridosso dell'altra, senza soluzione di continuità da Rimini sino a Gabicce. Sono per lo più hotel e case vacanze ben tenute, ma che fine hanno fatto gli alberi, la natura? In alcuni casi gli edifici sono, ahimè, abbandonati oppure decisamente impattanti (vedi porto Verde).
Anche oggi pranzo a base di piadina più gelato data la bella temperatura. In tale atmosfera estiva conosco un gioioso e istrionico signore dalla lunga e folta barba bianca, in bici e con casco, che sa tutto di geografia e storia. Persona estremamente colta e umile estrae dalle sacche sul suo velocipede incartamenti e mappe antiche per ammagliarmi con storie sulla romagna, i suoi toponimi, le date, le battaglie etc…
Sarei rimasto tutto il giorno ad ascoltarlo ma devo tornare sui miei passi.
Niente male avere la piena libertà di fare ciò che si vuole e cambiare a seconda delle situazioni ed incontri…
Con la bici sulla battigia
Sarei potuto tornare dalla stessa via oppure buttarmi all’interno, invece seguo il mio istinto e mi butto a mare… no, intendo che provo a pedalare sulla battigia e con mia sorpresa e piacere non sprofondo perciò, fatto come prova il breve tratto della spiaggia di Gabicce, decido di proseguire in tal senso. Per farla breve consiglio di saltare la spiaggia di Cattolica e Misano in quanto vi sono delle “barriere” di sassi o paratie poste perpendicolarmente al mare che mi costringono a risalire sprofondando nella sabbia. Il gioco è fattibile da Riccione in su. La spiaggia è sgombra dei colorati quanto odiosi ombrelloni e quindi mi appare gigantesca e davvero pulita.
È assolutamente divertente e liberatorio lambire le onde e pedalare così in sicurezza per chilometri e chilomeri.
Supero Rimini per pedalare ancora un po’ sul litorale dunque rientro da Viserba nella civiltà. Sfruttando tutta una serie di strade secondarie per le campagne e toccando piccole località arrivo al tramonto a Sant’Arcangelo di Romagna, e come ieri i mattoni degli edifici vibrano di colori intensi.
Concludo così lieto e totalmente appagato questa due giorni di cicloturismo in Romagna.
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Gotico
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico