Unisciti alla LiT Family
Slovacchia in bici: percorso Aquavelo tra Carpazi e monti Tatra
Dati tecnici
Cicloturismo tra Slovacchia e Polonia
Partenza/Arrivo | Ubla/Gole del Dunajec |
Tempo | 3-5 giorni |
Dislivello |
2300 m circa
|
Lunghezza | 255 km |
Tipologia di strada |
90% asfalto
10% sterrato
|
Bici consigliata |
Bici da viaggio
Gravel
|
Difficoltà | |
Panorama |
In questo articolo
Slovacchia in bici: l'autunno è magico
La nostra breve permanenza in Slovacchia in bici inzia al confine con l'Ucrania da dove proveniamo. Ubl'a è un piccolo paesino immerso nelle colline ai piedi dei Carpazi occidentali, nel nord-est del paese.
La strada che corre verso ovest si stende nell'area meno popolata della Slovacchia, ai margini del Parco Nazionale di Poloniny. I pendii delle dolci colline che affrontiamo nel primo tratto di strada sono avvolte da infinite distese di boschi di latifoglia. Olmi, betulle e immense faggete si alternano a vaste aree prative.
La prima notte, giunti dall'Ucraina in bici, piantiamo la tenda in uno di questi pascoli appena fuori dal paesino di Ubl'a. È autunno, i boschi dipingono il territorio con una tavolozza policroma degna del miglior Van Gogh.
Appena cala l'oscurità sinistri suoni si alzano dalla foresta: sono i cervi al bramito. Continueranno tutta la notte per colpire le femmine e riuscire a conquistare il loro harem... di certo hanno impressionato noi! E la nottata in bianco è stata una naturale conseguenza!
La nebbia mattutina avvolge ogni cosa mente riprendiamo la marcia verso alcune piccole cittadine. Il traffico è irrisorio fino a Stakcín e il sole radente ci regala giochi di luce memorabili. Con il passar delle ore aumentano i veicoli che solcano la strada mentre noi lasciamo quello che viene indicato come Green bycicle - East Carpathian Greenway, un anello tra Ucraina, Slovacchia e Polonia che qui si dirige decisamente a nord. Proseguiamo verso il sol calante mantenendoci su una strada mediamente trafficata tra Snina e Hummené. La cittadina è piuttosto grande ma si riesce ad attraversare senza troppi problemi, per poi lasciare le arterie principali e rituffarsi nel cuore delle colline autunnali di quest'angolo di Slovacchia in bici.
Dormire nel castello
Il crepuscolo giunge presto in questo periodo dell'anno e non ci resta che assecondarlo. Il primo pub, come da tradizione degli ultimi giorni, è nostro: un paio di pinte di birra (1,50 € quando costano tanto!) ci indicano che è giunto il tempo di studiare la mappa per individuare un papabile luogo dove piazzare la tenda.
A una decina di chilometri sono indicate delle rovine, magari c'è un'area sosta vicino. Inforchiamo le bici, passiamo Topolovka e seguiamo la strada piatta e dritta fino ai piedi della collina. I ruderi del castello di Čičva si vedono da lontano e questa notte decidiamo di trattarci bene, fare un ultimo sforzo e salire in cima per "dormire in un castello"! Probabilmente una delle location più belle in cui abbiamo piantato la tenda ultimamente, con panorama sulla vallata ed un bel prato verde ricoperto di foglie cadute dagli alberi che ci sovrastano.
Colline a perdita d'occhio nella Slovacchia in bicicletta
Quando al mattino lasciamo le rovine del castello di Cicava per dirigerci verso Kvakovce, passiamo dal mite clima della nostra alcova in quota a una nebbia gelida che avvolge la vallata. Dopo qualche chilometro nel traffico si lascia l'asfalto per risalire le colline tramite una adorabile pista sterrata. Nala ringrazia e si precipita libera all'inseguimento di caprioli, lepri e qualsiasi altro essere che osi muoversi nelle vicinanze: fortunatamente le doti predatorie della nostra cagnolona sono inversamente proporzionali al suo entusiasmo!
Il superamento della prima collina ci permette di raggiungere le quattro case di Michalok per ritrovare l'asfalto a Petkovce e seguire per un po' il fiume Top'la fino a Hanušovce nad Topľou. L'ennesima strada sterrata di collina ci conduce sulle sponde del fiume Sekcov nei pressi di Tulcik. Tra una pedalata e l'altra il giorno corre via veloce e il tramonto si risveglia. Troviamo un altro piccolo praticello dove campeggiare, leggermente in collina.
Il mattino successivo siamo consapevoli che la strada verso Bardejov non sarà troppo lunga e così ci svegliamo con calma. Seguiamo il torrente fino al borgo di Raslavice dove lasciamo la direttrice principale per restare fuori dal traffico. In questo itinerario in Slovacchi in bici si sale dolcemente e l'asfalto ci semplifica l'avanzata. Il tepore del sole mattutino si tramuta in caldo sole meridiano quando giungiamo in cima alla collina così la picchiata verso la cittadina medievale è piacevole.
Bardejov, piccolo gioiellino medievale
La cittadina di Bardejov, nella regione di Prešov, è un piccolo gioiellino medievale perfettamente conservato. Giungere dalla periferia della città della Slovacchia in bici non è entusiasmante, ma non appena si entra nel centro storico varcando il sistema di fortificazioni e mura di protezione, i dubbi svaniscono. Il cuore urbano è la piazza del Municipio circondata da una serie di abitazioni realizzate in stile gotico e rinascimentale e su cui domina la Basilica di Sant'Egidio, risalente al XIII secolo. Nel centro della piazza sorge il Municipio che oggi ospita una mostra permanente. Pedalare per il centro storico è piacevole così come concedersi una sosta per una bella birra fresca in uno dei locali si affacciano sulla piazza.
Aquavelo, itinerario permanente in bici in Slovacchia e Polonia
Dopo una notte di relax in un letto comodo ed una cena che si possa realmente definire tale, ci sentiamo in forma e pronti a riprendere il cammino. Con nostro compiaciuto stupore, troviamo una pista ciclabile che esce dalla città seguendo le sponde del fiume Topla: è l'inizio di un percorso permanente definito Aquavelo e realizzato tramite un progetto Interreg in cooperazione tra Slovacchia e Polonia. Non conoscevamo l'esistenza di questo itinerario ma dopo una rapida occhiata alla bella mappa installata all'uscita di Bardejov, decidiamo di seguirlo per un po' dirigendoci verso nord-ovest e rimbalzando un po' tra le due nazioni.
Prima di raggiungere la strada maestra, si devia nel bosco, iniziando una dolce e meravigliosa ascesa tra i faggi colorati. Non ci sono auto e quando l'asfalto lascia spazio allo sterrato il panorama si apre su altri boschi e colline. Ci godiamo la pedalata solitaria mentre Nala scorrazza libera tra i prati. Tra una collina e l'altra attraversiamo piccoli paesini che paiono disabitati. Poco oltre Sveržov inizia un'ascesa inizialmente tosta e poi via via più dolce verso il confine tra Slovacchia e Polonia. Lo passiamo per la prima volta nel punto più alto di questa prima parte di itinerario, a circa 680 m di quota.
Il nostro ingresso nella regione del Voivoidato della Piccola Polonia è una picchiata veloce seguendo il corso del torrente Muszynka. Evitiamo di passare dalla cittadina turistica di Krynica-Zdrój proseguendo il nostro viaggio lungo il torrente, che ormai ha più le sembianze di un piccolo fiume. Nei pressi di un ristorantino immerso nel verde, dove è installato anche un mini ski-lift (sorrido pensando al confronto con i nostri impianti alpini), chiediamo di poter piazzare la tenda e così ci garantiamo un'altra discreta cena per la serata.
L'umidità mattutina lungo il fiume ci avvolge fino a Muszyna, centro principale della zona. Quando il sole fa capolino, il dedalo di ciclabili che entra e esce dalla città ci fa perdere, prima di ritrovare la retta via lungo il fiume Poprad. Il corso d'acqua definisce il confine tra le due nazioni e noi lo seguiremo per un po' di chilometri sulla sua sponda meridionale, rientrando per un po' in Slovacchia in bici. Questo tratto di itinerario fa parte anche del percorso Eurovelo 11 dell'Europa Orientale.
I monti Tatra e le gole del Dunajec
Ritornati in Polonia sempre sulle sponde del fiume, non lontani da Piwniczna-Zdrój, l'itinerario Aquavelo devia bruscamente verso occidente, iniziando un'ascesa brusca e tosta che ci porterà a salire verso Obidza, piccolo agglomerato di baite in quota da dove la vista spazia fino al maestoso profilo dei monti Tatra in Polonia. La salita è tosta, asfaltata fino alle prime case. Caso vuole che il giorno in cui passiamo di qui sia domenica e nei weekend questa località diventa anche una meta molto frequentata da trekker e escursionisti polacchi. Le ultime centinaia di metri di salita sono cementate e questo fa capire come le pendenze siano davvero al limite per una bici carica e con un carrellino al seguito. I camminatori ci incoraggiano e sorridono e questo ci da la spinta per raggiungere il punto più alto, dove finisce la strada e inizia una meravigliosa carrareccia in saliscendi.
Il panorama è entusiasmante, la ressa svanisce e i boschi ci proteggono in parte dal sole che comunque a questa quota non infastidisce. Riprendiamo fiato prima di iniziare lo sterrato... non ci aspettavamo una discesa così tecnica ma il divertimento è assicurato anche con il carrellino che picchia su rocce e radici. Tra panorami sconfinati e passaggi da biker raggiungiamo Jaworki. Sembra una località di montagna immersa nelle alpi Svizzere, con piccole case in legno circondate da giardini curati e fioriti o, perché no, un paese tra i meno conosciuti monti Rodopi della Bulgaria. Riprendiamo l'asfalto quando ormai il sole è già tramontato e in pochi minuti percorriamo gli ultimi chilometri fino a Szczawnica, cittadina molto turistica all'imbocco delle gole del Dunajec, meraviglia naturale che segna la conclusione del nostro percorso cicloturistico in Slovacchia in bicicletta.
Lascio a un'altra volta la narrazione del percorso ad anello che il giorno successivo abbiamo seguito per percorrere la pista ciclabile che segue il fiume all'interno delle gole. La Slovacchia in bici ci ha regalato paesaggi colorati e bucolici, strade secondarie e meravigliose sterrate. Abbiamo pedalato soltanto un piccolo spicchio di questo paese, ma le giornate trascorse qui ci hanno convinto che possa essere una bellissima meta per chi ama viaggiare in bici tra natura e tradizione.
- Il percorso qui descritto si svolge nel nord-est della Repubblica Slovacca ma tutta la nazione è punteggiata da itinerari cicloturistici segnalati.
- Nella capitale Bratislava passano gli itinerari Eurovelo 6, 11 e 13.
- Arrivato al termine del percorso, a Szczawnica, dedica almeno un altro giorno alla percorrenza della ciclabile che attraversa le gole del Dunajec.
- Percorribilità: il percorso descritto di Slovacchi in bicicletta è misto, con alcuni tratti sterrati ma sempre pedalabili senza problemi anche con una gravel o una bici da viaggio. Il dislivello è notevole anche se non sono presenti salite troppo impegnative a parte l'ultima prima di raggiungere le gole del Dunajec. I saliscendi sulle colline sono ininterrotti nella prima parte mentre poi si segue in parte il fiume.
- Segnaletica: il tracciato è soltanto in parte segnalato. Da Bardejov infatti si segue l'itinerario Aquavelo mentre in precedenza ci sono alcune indicazioni ma poco utili nell'economia generale del percorso da noi proposto
- Quanto costa dormire in Slovacchia e Polonia? Le due nazioni dell'est Europa sono più economiche dell'Italia e una notte in struttura può costare anche 35-40€ in due
- Lungo l'itinerario della Slovacchia in bici è possibile dormire in strutture nelle principali località (tra Polonia e Repubblica Slovacca) attraversate come Bardejov, Muszyna, Szczawnica o Humennè per esempio o cercare ottimi spot per il campeggio libero chiedendo sempre il permesso se ci si trova in aree private.
- In questi luoghi puoi fermarti anche un paio di notti cogliendo l'occasione per visitare le maggiori attrattive. Se preferisci avere più libertà puoi prenotare un appartamento su AirBnB.
- L'acqua è di facile reperibilità lungo l'itinerario anche se le fontane non sono così frequenti. Ma chiedendo nei bar nessuno vi farà problemi a riempire la borraccia.
- La birra è un'istituzione nazionale e quindi si trova ovunque e a buon prezzo... non abbiamo concluso nemmeno una giornata in Slovacchia senza una buona pinta di birra fresca!
- La cucina dei paesi nord europei non si può di certo definire variegata come quella di casa nostra ma i pochi piatti tipici sono ottimi e a buon prezzo. La Kapustnica, minestra di crauti e salsicce, è un ottima bomba calorica per i ciclisti più in difficoltà, anche se meglio concedere qualche ora di digestione al proprio fisico prima di risaltare in sella! Gli gnocchi di patate con formaggio di pecora o le frittelle di patate con goulash sono altri ottimi piatti unici che ti suggerisco di provare.
- Per maggiori informazioni sulla Slovacchia in bici e sui percorsi ciclistici nella nazione dell'est Europa consulta il sito ufficiale del turismo in Slovacchia
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Commenta per primo.
Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
Ultimi da Leo
- Portaborracce alternativi per viaggiare
- Intervista a Alberto Murgia: a Capo Nord in inverno
- Gonfiare le gomme? Scegli la pompa giusta! Guida completa per ciclisti
- Orso del Pradel da Andalo in MTB
- Cosa sono le eSIM e vanno bene per viaggiare?
- Bosnia e Serbia in bici: anello di 400 km 'attorno' alla Drina
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico