Dal mare alle montagne, il tracciato del Sardinia Grand Tour in bicicletta corre sinuoso lungo la costa occidentale dell'isola affiancando l'acqua e le rocce calcaree del litorale, inoltrandosi tra i villaggi dell'entroterra dove le case colorate si alternano agli edifici storici e religiosi, ai boschi e agli aridi pendii...
Dati tecnici
Grand Tour Sardegna | Alghero - Cabras
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Alghero/ Cabras
|
Tempo |
8-9 h
|
Dislivello |
1392 m circa |
Lunghezza |
105 km
|
Terreno |
Asfalto: 100%
|
VALUTAZIONE
Difficoltà |
|
Panorama |
|
Cosa vedere
- Alghero, la Barceloneta di Sardegna
- Degustare la Malvasia di Bosa
- Il borgo di Serragnolo
- L'arco di s'Archittu e la costa di Santa Caterina di Pittinuri
- Il nuraghe di Tradori
- Birdwatching agli stagni di Cabras
Dove dormire e dove mangiare
A Cabras abbiamo alloggiato presso l'albergo diffuso Aquae Sinis, fornito di camere molto accoglienti e spaziose. Ottima e abbondante colazione al mattino. Per un pranzo tipico sardo o per fermarvi a metà strada potete optare per il bike hotel Villa Asfodeli di Tresnuraghes dove assaggiare agnello, pasta al ragù di cinghiale e tante altre prelibatezze. Per cenare a Cabras esistono una serie di ristoranti dove mangiare pesce o una buona pizza.
Alghero dove si parla ancora catalano
Alghero è una di quelle città dove la Storia ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo della lingua e delle tradizioni. Ad Alghero, conosciuta anche con il nome di
Barceloneta, si parla ancora il catalano. E' interessante costeggiare il mare ma anche farsi ispirare dai vicoli che si inoltrano nel centro storico fino a toccare gli angoli più suggestivi. Non perdetevi le vecchie mura, la torre d'avvistamento, il porticciolo, piazza Pino Piras, un gelato al mirto alla gelateria Arcobaleno e, se avete voglia di pedalare un po', Capo Caccia e le sue viste incantevoli sul mare.
Adieu piccola Barceloneta, in fuga dal temporale
Lasciamo
Alghero, la bella Alghero che profuma di Catalogna, siamo in fuga ma non da dei temibili avversari a due ruote, il nostro avversario di oggi è un
temporale che sta per scatenarsi sulla città. Dalla costa, poco più avanti, la vediamo rabbuiarsi sotto le nuvole nere, un ultimo saluto perchè alla prossima curva non la scorgeremo più.
La costa della Sardegna occidentale, in questo periodo, non è molto frequentata da automobili e percorrerlo in bicicletta ti riempie di mille sensazioni diverse. Profumi di fioritura e macchia mediterranea, colori cupi e sgargianti, il solletichio della brezza, i cinque sensi non riposano mai in Sardegna...
Le curve si sussegguono l'una all'altra stimolando la curiosità per quello che ci sarà dietro la successiva propaggine rocciosa. Madre Natura ha fatto un gran lavoro, non c'è che dire: le rocce sono levigate e modellate con pazienza, al sole assumono tonalità inaspettate e meravigliose,
ogni masso ricorda un essere fantastico che non abbiamo ancora avuto il piacere (o dispiacere) di incontrare in questa vita. Si sale e si scende, la
Sardegna in bicicletta è così, mai noiosa, mai monotona.
Due pedalate, una sosta, questo è il ritmo perfetto per immortalare questa terra così aspra e dolce allo stesso tempo. La prima goccia cade sulla mano, una seconda e poi una terza: il temporale ci ha raggiunto ma il nostro viaggio in bici continua anche sotto la pioggia, basta impermeabilizzarsi un po'... Pedalare con un compagno davanti, pedalare in scia sotto la pioggia battente non è consigliato: ad ogni giro di pedale uno spruzzo di acqua, ghiaino e fango mi colpisce con precisione da tiratore... mi sento come un all blacks, pronto alla mia partita della vita!
Malvasia e colori a Bosa
Le onde si infrangono pochi metri sotto di noi ed entriamo a
Bosa,
uno dei borghi più belli di Italia. In paese piove ma a un buon bicchiere di vino non si dice mai di no! La
cantina della famiglia Masia, che da tre generazioni produce malvasia, si trova nel centro storico e non ci mettiamo molto a raggiungerla. Siamo infreddoliti, ma comunque di buonumore e poi
un bicchiere di buon vino può fare miracoli!!! Mentre Emanuele e Luigi ci raccontano con entusiasmo della storica cantina, non posso fare a meno di bere altri due bicchieri di vino.
La Malvasia di Bosa è il fiore all'occhiello di questa prima parte di tappa e un ottimo ricostituente per riprendere a pedalare quindi come si fa a dire di no?
Bosa e le sua abitazioni colorate si riflettono nelle acque del fiume Temo sdoppiandosi. Incantata dall'istante surreale smetto di pensare alla pioggia... almeno per un attimo! Pedaliamo lungo il molo di legno rischiando di scivolare ad ogni pedalata ma, a livello fotografico, è troppo invitante per dire di no. Da Bosa, un luogo dove mi piacerebbe tornare, la nostra strada riprende in salita verso Tresnuraghes.
Murales e piatti tipici prima del mare
Scorgo per caso il Castello Malaspina che sormonta Bosa ma il cielo scuro non aiuta a ravvivare il paesaggio anzi, mi ricorda piuttosto lo sfondo del castello di Dracula di Transilvania in uno di quei film che lo ritraggono spietato in un regno dove non splende mai il sole. Per raggiungere Tresnuraghes attraversiamo la valle della Malvasia passando anche da Modolo su una strada secondaria davvero piacevole da pedalare.
Il Villa Asfodeli di Tresnuraghes è un vero e proprio bike hotel attrezzato sia per chi ama la bici da strada che per chi predilige la mountain bike. Con piatti tipici e un'accoglienza impeccabile sono subito conquistata. La sosta a Tresnuraghes è l'occasione per asciugarsi e riscaldarsi un po' prima di riprendere il viaggio in bici verso Cabras.
Con la pancia piena e l'ottimismo nello spirito ci affacciamo alla finestra del ristorante e un raggio di sole mi colpisce dritto sulla fronte facendomi sorridere!
Ve l'ho già detto che in Sardegna non esiste un metro di pianura?
Da Tresnuraghes la strada per Sennariolo è breve, solo 6 km fra ginestre, saliscendi e il selvaggio entroterra sardo. Nel centro del paese che, a quest'ora del pomeriggio, è quieto e silenzioso, un enorme murales diventa protagonista di alcune fotografie.
Nei dintorni si possono visitare alcune
tombe dei giganti dell'età nuragica ma sono un po' fuorimano per noi e per stavolta siamo costretti a rinunciare alla visita purtroppo. Il cielo sopra Sennariolo è ancora scuro ma l'entusiasmo regna tra le file, meglio così! Si chiacchiera, si ride, si condividono esperienze fino a quando non ci si accorge che per raggiungere il borgo di
Cuglieri bisogna superare una discreta salita. Ognuno di noi cambia ritmo di pedalata in base alla propria forma fisica, lo sforzo richiesto è comunque davvero minimo. Da Cuglieri sarà tutto più semplice e... in discesa fino al mare!
L'artista delle coste sarde
Bocca spalancata e occhi immobili, sguardo meravigliato ed estasiato davanti alla bellezza del mare di S'Archittu. La Natura ha scavato e scolpito la roccia regalandoci un vero e proprio arco elevato sopra l'acqua cristallina del mare.
Il vento, la salsedine, le onde hanno levigato l'aspra e candida roccia calcarea della vicina Santa Caterina di Pittinuri addolcendola, le venature rossastre e la torre d'avvistamento danno quel tocco di eleganza che non poteva mancare in una località sarda pittoresca come questa. In questo tratto di costa della Sardegna le spiagge sono punteggiate di sassi tondi che anticipano il manto dorato di sabbia della battigia e che riflettono i raggi del sole illuminandosi come diamanti.
Ancora qualche saliscendi prima di giungere a Cabras incastonata tra due stagni ricchi di biodiversità dove non è poi così difficile avvistare i fenicotteri rosa.
Un lungo rettilineo culmina davanti al
nuraghe Tradori che, immerso tra gli ulivi, resiste coraggioso alle ingiurie del tempo. Una visione d'altri tempi che trasmette nostalgia per qualcosa che non si è mai conosciuto direttamente e mai si conoscerà.
Persa tra mille pensieri, tra l'idea di essere stata un'oste dell'antica Roma o una geisha giapponese, varco le porte di Cabras scortata da Enrico, stanca (ma non troppo), affamata (quello sempre) e con una gran voglia di appostarmi con la macchina fotografica allo stagno del paese per osservare qualche volatile rosa
spiccare il volo verso la libertà... dopotutto loro hanno le ali e noi la bicicletta per farlo!
Organizzare un
viaggio in bici in Sardegna non è difficile: consultate il
sito ufficiale del Sardinia Grand Tour, programmate il vostro tour, consultate le strutture dove mangiare e dormire e partite per la vostra Sardegna a due ruote!!!
In questa seconda tappa della
Sardegna in bicicletta abbiamo percorso più di 100 km tra le meraviglie naturali dell'isola, se vi siete persi la prima giornata del mio
viaggio in bici da Arzachena ad Alghero potete andare a leggerlo qui!
Fra i cicloviaggiatori che hanno partecipato al
Sardinia Grand Tour ci son stati anche tre baldi ciclisti dell'
associazione Turbolento di Milano, date un'occhiata al loro sito web!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico