Siamo al 3 di marzo ed il termometro segna 18° alle 9 di mattina, ma siamo sicuri di trovarci sulla
Terra? Il cielo è limpido e non c'è traccia di quella fastidiosa foschia che caratterizza le fredde giornate a cavallo fra
autunno ed inverno, sembra proprio che la
primavera sia arrivata con un mese di anticipo... Approfittiamone per una gita in
val Breguzzo, nel
Parco naturale dell' Adamello!
Dati tecnici
Trentino Alto-Adige - Adamello
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Parcheggio ponte Pianone in Val Breguzzo |
Tempo |
3-4 ore a/r
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Dislivello |
850 m |
Lunghezza |
12,2 km circa
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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La Val Breguzzo non è una valle particolarmete ampia e si imbocca fra Tione e Storo, a metà strada circa tra la Val Daone e la Val Rendena, all'interno del parco nazionale Adamello Brenta.
L'itinerario che ci condurrà fino al
Rifugio Trivena ed oltre, inizia a
Ponte Pianone dove è possibile lasciare l'automobile. Prima di scegliere questa bella escursione, informatevi riguardo la presenza o meno di neve chiamando il rifugio, in modo da organizzare al meglio la vostra scampagnata.
La nostra idea e speranza era quella di ciaspolare sulla strada innevata per poi noleggiare uno slittino al rifugio e buttarci a capofitto in una folle discesa verso il parcheggio, ma le nostre aspettative non si sono realizzate per l'inaspettato caldo degli ultimi giorni che ha provveduto a sciogliere rapidamente il manto bianco sulla via. La strada verso il rifugio Trivena, che poi scopriremo essere parte del
Sentiero della pace, inizia da subito a salire costantemente su asfalto permettendoci di avere dei bei panorami sulla valle sottostante.
La strada è pulita, di neve praticamente neanche l'ombra tranne che in certi tratti più ombreggiati. Inaspettatamente, in men che non si dica, iniziamo a turno uno spogliarello: dalla giacca alla felpa, dal cappello ai pantaloni lunghi. Non sappiamo quanti gradi ci siano ora, ma fa veramente caldo nonostante le montagne intorno a noi siano ancora spruzzate di bianco e la nostra altitudine sia già intorno ai 1100 metri. Il tragitto prosegue lungo la forestale asfaltata incrementando le pendenze in certi tratti davvero strazianti. Un sentiero lascia la strada principale inoltrandosi nei boschi, è quello che conduce ai
laghi di Valbona ed al Laghisol.
Continuiamo l'ascesa, non possiamo sbagliarci, fino a quota 1650 metri del Rifugio Trivena che raggiungiamo in circa 1 ora e mezza: siamo ufficialmente nel
parco nazionale Adamello Brenta! La struttura è aperta ma è praticamente impossibile slittare verso il parcheggio, così decidiamo di proseguire, questa volta lungo un vero e proprio sentiero, fino al
Piano di Redont. La cartina esposta al rifugio indica come sia possibile raggiungere la piana lungo il sentiero 223 per poi tornare indietro seguendo la sponda opposta della montagna chiudendo così un circuito. L'idea ci alletta e, dopo un cappuccino rigeneratore e un slauto alla Betty che ci aspetterà al Trivena, ripartiamo incespicando nella neve ancora presente lungo il 223. Gli scarponi sono abbastanza per proseguire anche se procediamo lentamente.
Molti scialpinisti sono saliti lungo questi tracciati in cerca di dolci pendii da affrontare sulla loro attrezzatura tecnica, ma sotto i 2000 metri non han trovato trippa per gatti purtroppo! Il ghiaccio e la neve in parte già sciolta, caratterizzano il sentiero 223 che sale a strappetti fino ai 1970 metri del Piano del Redont. IL panorama è davvero suggestivo anche i pendii delle montagne sono piuttosto spelacchiati. L'anfiteatro del Redont è ancora innevato e noi sprofondiamo fino al ginocchio per qualche metro prima di trovare un po' di stabilità. Un boato attira la nostra attenzione e, proprio davanti a noi ( non preoccupatevi che non abbiamo rischiato nulla!), scende una piccola valanga che và ad infrangersi fra le acque delle cascatelle della piana. Foto di rito e ci rimettiamo in marcia! Il sentiero che segue il resto del circuito non ci sembra molto sicuro, così decidiamo di tornare verso il Trivena sulla stessa via dell'andata. Betty ci accoglie felice e terminiamo questa bella giornata tutti insiem sbevazzando una birra Forst e degustando una fetta di torta linzer ed un tiramisù ridacchiando delle nostre facce buffe bruciacchiate da questo sole primaverile inaspettato!
Come raggiungere la Val Breguzzo:
da
Trento imbocchiamo la strada che dal quartiere di Piedicastello passa per il Bus de Vela fino a raggiungere la
Valle dei laghi che seguiremo per circa 20 km. A Sarche proseguiamo verso Tione costeggiando in parte il fiume Sarche ed oltrepassando anche la popolare Comano Terme. A Bondo, il paese che si incontra dopo Breguzzo, si svolta nell'omonima valle fino al Ponte Pianone ed al parcheggio dove è possibile lasciare l'auto. In totale sono circa 58 km.
Il punto ideale dove fare una sosta in Val Breguzzo è il Rifugio Trivena, a quota 1650 metri. Facilmente raggiungibile durante tutto l'anno, in inverno ha lanciato l'idea della discesa in slittino che viene noleggiato direttamente in quota e poi lasciato al parcheggio. Se volete pranzare con selvaggina, polenta e piatti tipici della cucina trentina, il rifugio Trivena è un'ottima soluzione! Inoltre, in una saletta apposita, sono conservati anche molti reperti della I guerra mondiale, raccolti e archiviati con cura dai gestori. Periodicamente al rifugio vengono organizzate anche escursioni ed eventi. Per informarvi, collegatevi al sito del Trivena!
Su Life in Travel trovate altri percorsi a piedi su tutto l'arco alpino sulla mappa dei trekking, in continua evoluzione. In zona vi consigliamo i Laghi di S.Giuliano oppure l'escursione in Val Genova.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico