Ogni occasione è buona per percorrere un itinerario in bicicletta e le invasioni digitali sono state l'evento propizio. Seguire la
ciclabile dell'Adige da Trento a Rovereto in bicicletta sotto un sole tiepido e poi raggiungere il celebre Mart per visitarlo senza pagare il biglietto d'ingresso, non è cosa da tutti i giorni! A voi è mai capitato?!?
Il 25 aprile, giorno della Liberazione, il
sole firma il cartellino della sua presenza e, dopo una veloce colazione in Piazza Duomo, siamo pronti a percorrere la
ciclabile dell'Adige da Trento a Rovereto, in bicicletta per raggiungere Castel Beseno, che vedremo da sotto, il Mart e poi, infine, tornare nel capoluogo per un bicchiere di Trento Doc a Palazzo Roccabruna.
Trento-Rovereto in bici e che l'invasione abbia inizio!
La settimana del 25 aprile è quella delle invasioni digitali, un evento che ha lo scopo di l
iberare simbolicamente i luoghi dell'arte e dell'italianità sopperendo, parzialmente, alla
Settimana della Cultura, cancellata, almeno per quest'anno, dal calendario italiano! La bella giornata ha portato centinaia di appassionati di bicicletta sulla ciclabile dell'Adige, ma lungo gli oltre 20 km che separano
Trento da Rovereto c'è davvero posto per tutti! Se non avete mai pedalato sull'itinerario ciclabile trentino, fateci un pensierino per i prossimi mesi perchè, oltre ad essere praticamente pianeggiante, regala scorci della valle davvero piacevoli. La prima tappa degli invasori, cioè noi, avviene ai piedi di
Castel Beseno (per problemi di allenamento, ma soprattutto di tempo ci accontenteremo, per stavolta, di fotografarlo dalla valle!) che domina la ciclabile da una collina. Sosta breve: una fotografia, un sorso d'acqua e si riparte! Costeggiando il fiume Adige verso sud mai avremmo immaginato di venir rallentati da un
gregge di ovini invasori... della pista ciclabile!!! Esperienze indimenticabili da annotare fra quelle che talvolta regala la vita fra i monti!
Fare
Trento - Rovereto in bicicletta richiede circa un paio di ore se, pedalando, ci si sofferma ad ammirare e fotografare il paesaggio che ci circonda, se no anche di meno! Poco prima di raggiungere il centro della seconda città più popolata del Trentino, deviamo a sinistra lasciandoci la ciclabile alle spalle: il Mart non è lontano. Sono passati 22 km ma è come se fossimo partiti poco prima... il tempo è davvero volato e nessuno di noi è ancora particolarmente provato!
Il Mart: dove la cultura è di casa
La mia prima volta al Mart è stata in data 25 aprile 2013 e non la dimenticherò tanto facilmente... dopo quattro anni trascorsi in Trentino, non si era ancora presentata l'occasione per visitare il museo più famoso della provincia e me ne vergogno un po'!! Dislocato su tre piani, il
Mart è uno di quei posti dove
annoiarsi è difficile (e ve lo dice una che preferisce un pomeriggio nel bosco ad uno davanti a quadri ed opere d'arte!!!). Lo definirei... sorprendente, ecco si!
Complici, forse, le mostre allestite, l'entusiasmo della pedalata da Trento a Rovereto, la compagnia..., io mi sono proprio divertita. Tanti colori, aforismi e appunti scritti sui muri, cibo ovunque ( a proposito in un'opera mancava un quadratino di cioccolato... si faccia avanti il colpevole!!!) e mobili alquanto particolari... questi sono stati i protagonisti del mio
viaggio in bici nell'arte del Mart, un viaggio che rifarei anche subito.
Le invasioni digitali di questo luogo della cultura trentina ed italiana ci hanno anche concesso il permesso di fotografare tutto ciò che volevamo: dall'arancia sotto i riflettori alla vespina del lattaio, un privilegio molto raro da queste parti! Persa nei miei pensieri per quasi due ore, fra una panca gialla disegnata e delle immagini di Emiliano Zapata, Che Guevera e persone con i baffi... di cioccolato, sono finalmente rinsavita per recuperare i compagni di avventura e risaltare in sella per tornare verso Trento e l'ultima tappa da invasori al Palazzo Roccabruna.
Pedalando sui ricordi e scoprendo chi siamo!
Viaggiando in bicicletta lungo la ciclabile dell'Adige abbiamo riscoperto i nostri
ritmi di vita: lenti, senza affanno, piacevoli, e soprattutto, scelti da noi!
Si chiacchiera, si ride e, naturalmente, si pedala: ho scoperto che Sergio ha affrontato la durissima Nove Colli per ben tre volte, mi sono sorpresa di non essere l'unica lombarda del gruppo, ci siamo feramti soddisfatti alla fontana per rifocillarsi scambiando uno sconosciuto di spalle per un invasore sulle due ruote, per uno di noi! Il sole era ancora alto in cielo mentre, zigazagando fra le vie di Trento, siamo passati davanti a posti conosciuti e familiari della città abbozzando un sorriso impercettibile ma presente! Casa dolce casa, ho pensato... dopotutto non esiste un altro posto nel mondo (finora!) dove mi sia sentita veramente a casa. Quando viaggio sento di essere me stessa, ogni luogo diventa per un istante il mio preferito, il senso di libertà mi avvolge completamente e mi sento a casa... almeno per qualche giorno... poi il bisogno di scoprire e ripartire prevale su tutto. In Trentino è diverso!
Sorseggiando un Trento Doc a Palazzo Roccabruna
Ai tempi dei Romani la città di Trento era conosciuta con il nome di Tridentum ed ancora oggi, sotto le strade, le case, i parcheggi... si trovano resti di quella che un tempo fu parte di una grande città romana.
Palazzo Roccabruna non fa eccezione: per le insospettabili sale di questo edificio sembra di
viaggiare nel tempo in pochi passi passando velocemente dall'epoca romana al XVI secolo. E per la seconda volta in questa
giornata di bicicletta e sole ho provato stupore e meraviglia! Palazzo Roccabruna è sede dell'enoteca provinciale del Trentino e vanta una
collezione di vini d'annata incredibile. Guardando le etichette d'epoca (si può dire?!?) si comprende come l'arte visiva abbia subito un'evoluzione drastica anche nel campo dell'enologia... chissà se qualche bottiglia di vino custodisce ancora un nettare di-vino... temo chenon lo scopriremo mai!!!
Durante tutto l'anno a Palazzo Roccabruna vengono organizzati svariati corsi, in particolar modo legati alla tradizione culinaria trentina ed inoltre, questo edificio storico, viene spesso usato come location per eventi e mostre come quella sui giochi in scatola sulla montagna ospitata in occasione del
Filmfestival.
Perchè pedalare da Trento a Rovereto lungo la ciclabile dell'Adige
Paesaggi montani, castelli, borghi abbarbicati sui lati più scoscesi delle montagne, colori, natura, nessuna macchina ma qualche trattore, conigli e leprotti, fiume Adige, amanti della bicicletta, scorci, città storiche, monumenti, agricoltura, profumi, sport, libertà, bellezza... non serve altro per convincervi, vero?!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico