Le Dolomiti della Val di Fassa sono sempre e comunque un angolo di paradiso, ma riuscire ad andarci fuori stagione e su percorsi fuori rotta aggiunge alla bellezza dei paesaggi anche quella della solitudine. Pedalare con la MTB in Val Monzoni e Valle San Nicolò a metà giugno significa anche questo: godersi in tranquillità un territorio naturale dal fascino costante e immutato nei secoli. L'itinerario che ti proponiamo di seguito è un percorso di media difficoltà con numerosi possibili punti di ristoro lungo il tracciato che sale e riscende le due vallate alpine partendo da Pozza di Fassa.
Dati tecnici
Val San Nicolò e Val Monzoni in MTB
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Pozza di Fassa
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Tempo |
2-4 ore |
Dislivello |
1050 m |
Lunghezza |
23 km |
Tipologia di fondo |
Asfalto: 60 %
Sterrato: 40 %
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
Val di San Nicolò e Monzoni
Lontano dalla civiltà
Questo itinerario in MTB in Val di Fassa inizia nel paese di Pozza, una località di 2000 abitanti piacevole da visitare anche a piedi. Dal centro, dove scorre il torrente Avisio che più avanti diventerà immissario del fiume Adige, si segue la Strada de Meida che attraversa Pozza in leggera salita. La via cittadina, avvicinandosi al Rio San Nicolò che scende dall'omonima valle, cambia nome in Strada Ruf De Ruacia.
Attraversiamo il corso d'acqua portandoci sulla riva orografica destra e, continuando a seguire l'asfalto, guadagniamo quota con costanza fino a Malga Crocifisso e il bivio di Te Capitello, dove la Val San Nicolò e la Val Monzoni si biforcano. L'itinerario MTB entra tra la vegetazione della Val San Nicolò proseguendo a sinistra sull'asfalto.
Il canyon della Val San Nicolò
La strada inizia a salire con più decisione avvicinandosi lentamente al corso del Rio San Nicolò. Prima di addentrarsi in questa vallata ancora poco conosciuta dal turismo di massa e anche per questo motivo perfetta per la MTB, vale la pena voltarsi verso Pozza di Fassa per godere di un bel colpo d'occhio sul Catinaccio di Rosengarten che domina l'orizzonte. Scalando i rapporti per la salita sempre più ripida ci si immerge in un ambiente inaspettato, ma anche per questo meraviglioso. Il canyon formato dal Rio San Nicolò è stretto e il suono fragoroso dell'acqua che scende inesorabile è l'assoluto protagonista. Dai 1530 m di Malga Crocifisso si sale veloci fino ai 1700 m circa dell'altopiano dove sorgono alcune piccole località di baite in legno. Alcuni cartelli turistici raccontano la toponomastica in lingua ladina mentre si continua a salire più dolcemente. In 2 km la strada si trasforma in sterrato e si riprende a salire nella Val de Quam lasciando il piccolo altopiano.
Cascate e rientro
L'alta Val San Nicolò è sormontata da cime importanti e austere che sembrano sbarrare la strada a chi intraprende l'escursione. Il percorso MTB segue la Val de Quam, prima su ghiaia e poi inoltrandosi in un bel bosco fresco. Tieni gli occhi aperti perchè potresti essere fortunato come noi e scorgere nei prati qualche capriolo o, sulle rocce un po' più in quota, un gruppo di camosci. Cima dell'Uomo con i suoi 3010 m fa parte del gruppo della Marmolada e veglia immobile su chi sfida le pendenze erbose nell'ultimo tratto di ascesa alla Baita alle Cascate, 2011 m.
Questa baita in legno profumato sorge in posizione privilegiata a ridosso di due cascatelle, sotto le vette dolomitiche. Durante la percorrenza dell'itinerario si può fare una sosta in quota per rilassarsi in uno scenario affascinante e, magari, nei periodi in cui il locale è aperto, assaggiare qualche piatto della tradizione trentina.
La strada di Rusci
Dalla baita si scende qualche metro verso le cascatelle per imboccare un tracciato sterrato parallelo all'acqua. Il primo tratto in single trail presenta qualche radice sporgente e rocce da oltrepassare, poi la percorrenza diviene più fluida dopo l'attraversamento del torrente su un ponte di legno arrangiato con due assi.
Il single trail lascia posto ad una forestale curata e divertente che si immerge nel bosco: è la strada di Rusci come indica il cartello. In MTB la discesa non presenta particolari difficoltà ma presta sempre attenzione alla ghiaia. Le alte vette dolomitiche sfumano alle nostre spalle ma un piccolo parcheggio adiacente al sentiero permette di godere di un ultimo scorcio sull'alta valle. Si riprende la discesa e, appena oltre un bel ponte in legno, si ritorna sulla strada asfaltata dell'andata. Veloci si rientra al Te capitel ma il nostro itinerario non è finito. Invece di continuare a perdere quota verso Pozza, si svolta a sinistra in Val Monzoni.
Val Monzoni e Malga Monzoni
Il percorso in questa laterale della Val di Fassa che riesce davvero a sorprendere, prosegue nuovamente in salita su asfalto. L'ascesa, che avviene in parte anche su sterrato, trova la sua difficoltà nei continui cambi di pendenza che a tratti possono essere davvero ostici.
In circa 2 km comunque si risale la vallata secondaria immergendosi nuovamente nell'ambiente dolomitico.Il punto di arrivo è Malga Monzoni, a circa 1850 m di quota. Questa malga è anche la casa di una giovane famiglia che trascorre l'intero anno in quota producendo yogurt fresco, formaggi (buonissimi!), salumi e altri prodotti di montagna. Il mio consiglio è quello di fare una sosta per assaggiare lo yogurt con i frutti di bosco o la panna fresca (quando la preparano!) e poi acquistare un pezzo di formaggio stagionato perchè è davvero da leccarsi i baffi.
La discesa a Pozza
Per scendere dalla malga Monzoni si segue una via alternativa che svolta a destra poco sotto la baita. Il tracciato si inoltra nel bosco dopo aver attraversato il torrente e richiede un po' di attenzione soprattutto in alcuni tratti scoscesi su single trail. La prima parte di discesa spunta su un pratone da attraversare fino al torrente che, con bici a mano, si supera riemergendo sulla traccia. Poco più avanti, invece di svoltare a sinistra verso un ponticello, si segue il tracciato che sale leggermente a destra.
Poche centinaia di metri e la traccia sembra finire nel nulla ma in realtà si ritrova poco più in basso, dopo aver affrontato la ripida discesa su un appezzamento erboso che vira drastico verso il fondovalle. L'itinerario presenta anche un'altra difficoltà tecnica: una breve ma intensa rampa in discesa su fondo sassoso che metterà alla prova la vostra tenuta e quella del vostro mezzo. Poco più avanti il trail si trasforma in forestale e la discesa diventa più veloce anche se comunque divertente. Si riemerge su asfalto poco prima di Malga Crocefisso dalla quale si segue la strada dell'andata per poche centinaia di metri. Una strada forestale entra nel bosco in leggera salita sulla sinistra ma subito dopo la curva ricomincia a perdere quota. La forestale prosegue a tratti anche pendente e riemerge sull'asfalto all'altezza del camping Vidor. Di qui è un gioco da ragazzi rientrare a Pozza di Fassa.
L'itinerario MTB in Val San Nicolò e Val Monzoni è un percorso insolito, fuori dalle abituali rotte fuoristrada e fa parte degli itinerari segnalati sul
sito della Val di Fassa e tabellati con la nuova segnaletica MTB ufficiale. Piacevole nella percorrenza e per i paesaggi mozzafiato sulle Dolomiti, è consigliato anche durante l'alta stagione turistica.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico