Dici Eroica e pensi Chianti. Quindi, buona cucina e buon vino. Ma soprattutto pensi alle strade bianche su e giù per colline infinite ricoperte di vigneti e uliveti, di faggete e campi di grano. Il primo mini-cicloviaggio di Nala, la nostra cagnolina meticcia che ci terrà compagnia per i prossimi anni di vita, non poteva avere una location più suggestiva: due giorni in bici in Toscana, tra Chianti e Val di Merse - tra Eroica e Gran Tour. In queste righe vi darò conto del primo di questi due giorni, trascorso sul tracciato dell'Eroica, nella sua sezione settentrionale, facendo base a Radda in Chianti.
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Il seguente resoconto riguarda la prima delle due giornate trascorse in Toscana a primavera. Il giorno successivo, dopo aver pedalato sul percorso dell'Eroica nel Chianti, ci siamo spostati in Val di Merse per concludere un anello attorno all'abbazia di San Galgano in bici. Diversi percorsi ma panorami suggestivi in entrambi i casi!
Radda e i Santi
Radda in Chianti è un paesino abbarbicato su una delle centinaia di colline che punteggiano la zona. Piccolo, raccolto e tranquillo, incarna la rappresentazione più alta dei borghi del Chianti. Partiamo da qui quando ormai è già mezzogiorno, non prima di essere entrati in una rosticceria per farci preparare un paio di panini con salumi locali: uno da mangiare ora ed uno da consumare a merenda. Seguiamo il tragitto dell'Eroica in senso inverso, antiorario.
In questo primo tratto si pedala sulla SR429, segnalata con le insegne marroni dell'Eroica. Giunti in località La Croce lasciamo l'arteria principale per scendere a sinistra sulla Strada Provinciale di San Giusto in Salcio e al termine della discesa svoltiamo a destra imboccando il primo tratto di strada bianca.
Il traffico si dilegua, il tempo arretra ad ogni pedalata. Gli alberi ancora spogli iniziano a mostrare il segno di qualche timido risveglio e le chiesette isolate, l'una dopo l'altra, sembrano voler celebrare i Santi più improbabili: Santa Filomena, San Fedele, San Cristoforo...
Giro di boa a Pianella
La dolcezza dell'incedere pianeggiante si interrompe quando si scorge, sopra alle nostre teste, il rientro alla civiltà. Due anime vivono a Vagliagli ma l'asfalto ci fa ritornare d'improvviso nel XXI secolo. L'illusione si ripete poco più avanti, quando lasciamo sulla sinistra la striscia liscia e scorrevole per immergerci nuovamente nella polvere dello sterrato.
Nala ringrazia l'assenza di traffico, sgattaiola (e per un cane è alquanto umiliante) fuori dal suo carrellino e gioisce della ritrovata libertà! Passiamo oltre il parco cultura e Pievasciata, ritrovando l'asfalto proprio in fondo alla discesa che ci fa raggiungere Pianella. Il paesino è un crocevia importante sulla rotta Eroica: qui si incontrano tutti i percorsi della cicloturistica d'epoca, dal più breve al più lungo. Noi, già provati dal viaggio e dal trasporto di Nala, prendiamo la via del rientro, svoltando a sinistra verso nord. Poco dopo aver oltrepassato il torrente Arbia, lasciamo la provinciale 408 per arrampicarci a destra verso Brolio e il suo imponente castello. La strada sale dolce ma costante, il maniero sembra non avvicinarsi mai: ci osserva, dall'alto della sua posizione dominante. Nala scalpita, ha voglia di correre, di trascinarci in cima. L'accontentiamo quando una strada bianca si stacca sulla destra aggirando la collina. La fame però ha il sopravvento e non ci facciamo sfuggire l'occasione di testare la comodità di un bel muretto a secco immerso tra cipressi, vigneti e campi di grano ancora incolti. Il salame va giù che è un piacere, ma l'ultimo tratto di ripida ascesa diventa un inferno polveroso che rievoca le aspre imprese andine. La lingua felpata ottiene sollievo oltre il castello e solo lei ringrazia del fatto che sia troppo tardi per una visita.
Gaiole e i panorami del Chianti
La fontana nei pressi del parcheggio delle cantine Ricasoli non rimane all'asciutto nonostante le decine di litri d'acqua bevuti. Ristorati e rinvigoriti, ci gettiamo a capofitto verso Gaiole in Chianti pedalando qualche chilometro sulla trafficata SP408. Gaiole, punto di partenza della ciclostorica che generalmente si disputa ad ottobre, è di gran lunga il paese più grande che si attraversa in questo tracciato e sorge incassato nella valle formata dal torrente Massellone. I più smaliziati avranno letto tra le righe la mia inquietudine... sì, perché se Gaiole si trova a valle, c'è per forza un "monte" da scalare per poter raggiungere Radda.
Infatti la strada sale subito cattiva. Qualche tornante concede un attimo di respiro e nei pressi di località Vertine il paradiso si apre davanti ai nostri occhi. Il paesaggio toscano, inondato della luce del tramonto, è un dipinto dinnanzi al quale non si può far altro che emozionarsi e commuoversi.
Pedaliamo in quest'opera d'arte, nel silenzio delle strade bianche dell'Eroica. Oltrepassiamo San Donato in Perano quando il sole si nasconde all'orizzonte ed i vigneti tornano a dormire. Giungere a Radda in Chianti è un attimo... discesa e salita fatte d'un fiato ci fanno concludere questo tour nel Chianti lungo parte del percorso dell'Eroica, tra storia, paesaggi mozzafiato ed enogastronomia. Stasera si va alla ricerca di un agriturismo dove reintegrare le calorie bruciate!
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