La Puglia è una regione piena di sorprese. Oltre alle splendide cale balneabili e ai borghi bianchi, nel suo dedalo di strade rurali, tra gli ulivi ultracentenari custodi del tempo, si nascondono luoghi meravigliosi da scoprire a due ruote. In questo itinerario ad anello in bicicletta tra masserie e un antico villaggio rupestre con chiesa, abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da alcuni amici pugliesi amanti del territorio quanto della buona cucina tradizionale... e se ne sono viste delle belle.
Dall'entroterra al mare
Dalla cittadina di Castellana Grotte, famosa in particolar modo per la presenza di splendide cavità sotterranee tra le più estese d'Italia, inizia il nostro itinerario ad anello in bici verso il mare e alcuni luoghi poco conosciuti della zona. Castellana è situata su un altopiano carsico nella Murgia dei Trulli, a 300 m di quota sopra il livello del mare e per raggiungere la costa è necessario... scendere! Lungo strade secondarie tra uliveti e campi di ciliegi si perde rapidamente quota superando anche il terribile "Mortirolo delle Puglie", un tratto che sfiora il 15% di pendenza. Man mano che ci si avvicina a Monopoli, attraversando le frazioni più collinari, si assiste allo spettacolo della comparsa di decine di ulivi ultracentenari che negli anni, con l'ausilio degli agenti atmosferici, hanno assunto le forme più disparate piegandosi verso terra o salendo fino a sfiorare il cielo.
Giunti a contrada Torricella, dopo aver attraversato la SS 16 Adriatica, si entra ufficialmente a Monopoli, una città elegante con un bel centro storico in parte ancora fortificato e alcune calette dall'acqua caraibica dove nuotare durante la settimana (i weekend estivi... meglio evitare!).
Porto Rosso e Porto Ghiacciolo in bici
Monopoli merita una visita approfondita con i vicoli bianchi sormontati da sceniche arcate, gli scorci sul mare e sulla città vecchia, la concattedrale della Madonna della Madia con la leggenda che vede il quadro della Vergine arrivare in città su una zattera dal mare e i numerosi angoli che rendono Monopoli davvero affascinante. Il nostro itinerario ciclabile, dopo un breve giro nel cuore storico, esce dalle mura costeggiando Cala Porta Vecchia per immettersi sulla pista ciclabile lungomare. La salsedine solletica il naso mentre superiamo la pittoresca cala di Porto Rosso. Quache turista coraggioso nuota già nelle acque trasparenti della minuscola baia mentre il gruppo di ciclisti prosegue verso sud e porto Ghiacciolo.
Porto Ghiacciolo, che si raggiunge con una piccola deviazione dalla strada che in questo punto coincide con la Via Francigena del sud, è una piccola baia sormontata dall'imponente sagoma del Castello di Santo Stefano, sfruttato in epoche passate anche dall'ordine dei Cavalieri di Malta per monitorare ii movimenti di merce e altro verso la Terra Santa. Oggi il castello, edificato in stile romanico, risulta privato. La paradisiaca cala sottostante, così invitante durante i periodi di bassa stagione turistica, si trasforma in un vero e proprio girone infernale con la calca estiva in cerca di refrigerio.
Da Porto Ghiacciolo si prosegue su strade a bassa percorrenza spingendosi fino alla ferrovia e continuando la lenta cavalcata verso sud.
Il villaggio e la chiesa rupestre di San Procopio
Monopoli è anche conosciuta con l'appellativo di città delle cento contrade ossia dei rioni, anche rurali, dal quale il comune è composto. In realtà le contrade di Monopoli non sono realmente cento ma il nome rende l'idea dell'ampiezza del territorio comunale. Da Contrada Santo Stefano, dove si trova l'omonimo castello, pedaliamo nelle campagne attraversando Contrada Capitolo e giungendo alle porte di Contrada Procopio. L'accesso ad una proprietà privata bloccherebbe quasi chiunque ma la consapevolezza che, richiedendo il permesso per la visita, sarà possibile entrare in un antico villaggio rupestre con chiesa ci spinge a fare un tentativo. I cani della casa rurale abbaiano e richiamano l'attenzione di una donna che dalla finestra, un po' stupita nel vederci così numerosi, acconsente a farci proseguire per la visita. Dalla tenuta si scende per qualche decina di metri su sterrato entrando nel cuore dell'antico avamposto, insediamento-stazione sulla Via Traiana risalente ai tempi delle crociate.Del vero e proprio villaggio scavato nella roccia all'interno della Lama dell'Assunta si scorgono diversi ambienti: un probabile frantoio, una stanza con i camini per cucinare, un incavo per trascorrere la notte, una stalla... visitare questo luogo sconosciuto anche a tanti abitanti della zona è come fare un passo indietro nel tempo a secoli prima o, anche un po' più recentemente, a quando negli anni '50 del 1900 Matera fu dichiarata Vergogna d'Italia per le condizioni nelle quali vivevano i suoi abitanti nei Sassi. Dalla parte opposta della piccola depressione sorge la chiesetta dei Santi Andrea e Procopio, un piccolo gioiello adornato da affreschi datati XI- XIV e dedicati a diversi santi tra i quali spicca la figura di San Giorgio. Il triforium d'ingresso è arricchito da una scritta in latino scolpita nella roccia e, prima di entrare, si è accolti da un maestoso ulivo ultracentenario. Dal villaggio si ritorna davanti alla casa rurale per aggirarla sul lato opposto e iniziare un tracciato sterrato molto divertente che ci condurrà al mare attraverso la suggestiva Lama dell'Assunta. Questo solco poco profondo tipico del paesaggio pugliese è punteggiato da enormi piante argentee e da rocce chiare. Io mi sento come un cowboy che sta per cadere in un'imboscata da parte di una tribù indiana mentre pedalo sulla dura terra giallastra della Lama. All'uscita il paesaggio si trasforma: siamo nuovamente nel nostro secolo, sulla costa pugliese che si prepara ad accogliere migliaia di turisti anche quest'anno. Ritorniamo sui nostri passi con un piccolo anello, ripassiamo dinanzi alla proprietà privata che anticipa il villaggio rupestre e proseguiamo su una piacevole strada rurale fino alla Masseria Lamapecora.
Masserie e mozzarelle
Quella di Lamapecora è una delle tante masserie che caratterizzano il territorio della Puglia. In questa ampia area ristrutturata vengono allevate mucche e pecore e con il latte, nell'apposita area, vengono prodotti numerosi formaggi tra i quali la mozzarella. Non si può passare da queste parti senza degustare uno dei prodotti a km 0 della masseria: noi scegliamo proprio le candide treccine di pasta filata e non restiamo assolutamente delusi. Da questa prima masseria, tra muretti a secco a perdita d'occhio, ulivi sempre più imponenti, attraversamenti ferroviari e brevi sterrati, giungiamo presto ad una masseria fortificata del XVI secolo chiamata Masseria Maccarone all'interno della quale si produce olio (è infatti possibile partecipare ad un percorso di degustazione) e dove si può anche pernottare.Sulla via del ritorno verso Castellana Grotte in bici
La Masseria Maccarone, nel comune di Fasano, è il punto più meridionale che tocchiamo nel nostro itinerario, ma prima di riprendere la strada per rientrare a Castellana Grotte improvvisiamo una sosta gastronomica in campagna. L'ospitalità pugliese è ineccepibile e anche stavolta Francesca, barese doc, ci coccola con un piatto di orecchiette fresche preparate con pomodorini e basilico, un must pugliese talmente buono da creare dipendenza. Sazi e soddisfatti ci rimettiamo in sella per tornare fino alla Masseria Lamapecora e cambiare rotta: pedaliamo ancora più verso l'entroterra superando la SS 16 Adriatica e immergendoci nel territorio rurale della provincia di Bari. Ulivi monumentali, ombrosi lecci e numerose stradine rurali si intersecano in questo dedalo pugliese. Dopo Contrada Capitolo ci ritroviamo sulla Strada del Cristo delle Zolle con l'omonima chiesetta in stile barocco risalente al 1654. In bicicletta possiamo assaporare lentamente tutti i colori, i profumi e le forme di quesi paesaggi bucolici della Puglia. Dopo aver attraversato con attenzione la Strada provinciale Via Selva di Fasano ci rimettiamo alla prova su un altro divertente tratto di sterrato fino a riemergere nuovamente sulla strada di collegamento tra Castellana Grotte e Monopoli pedalata all'andata. Da questo punto il rientro a Castellana è per la maggior parte in salita con una piccola deviazione-sosta ad un'altra piccola masseria della zona. Il paesaggio intorno a Castellana è quello tipico della Murgia con l'eccezionale presenta di numerosi trulli nascosti da grandi uliveti. Dopo circa 64 km e una giornata speciale a visitare luoghi insoliti di questo grazioso angolo d'Italia possiamo davvero dirci soddisfatti.Un grazie particolare agli amici pugliesi che in questi giorni del nostro No plans Journey nella loro regione ci hanno fatto assaggiare leccornie e piatti tipici, ci hanno mostrato luoghi incantevoli, ci hanno scortato in borghi meravigliosi e ci hanno anche sopportato (e supportato!). In particolare per questa bella giornata tra Castellana, Monopoli e Fasano in bici ringraziamo: Giuseppe per l'idea di esplorare il villaggio rupestre, Vito per aver realizzaro un percorso davvero divertente e piacevole, Francesca per la grande gentilezza e le orecchiette davvero speciali e Francesco, Giuliana, Luciano, Massimo, Leonello, Guido per la bellissima compagnia.
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