Lo so, se ti parlo di Cavallino-Treporti in bicicletta probabilmente storci un po' il naso. L'immaginario collettivo è quello di una località balneare dove andare solo a prendere il sole e divertirsi l'estate. In realtà in questi giorni abbiamo scoperto un'altra faccia della medaglia, molto più in sintonia con le nostre corde e il nostro stile di vita e vacanza. Il primo itinerario che ti racconto è quello che abbraccia la laguna, sfruttando il passaggio barca tra Lio Piccolo e Lio Maggiore e concludendo la pedalata sul tratto già aperto di Via del Respiro, la ciclabile sospesa di Cavallino-Treporti.
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Abbiamo trascorso tre giorni tra Cavallino - Treporti, Jesolo e Eraclea per scoprire la zona in bicicletta grazie al supporto di Adria Bikes Hotel, l'associazione che riunisce un selezionato gruppo di Agriturismi e Hotel del territorio Alto Adriatico specializzati nella vacanza in bicicletta.
Per l'occasione il nostro campo base è stato l'hotel Junior-Family a Cavallino, dove avevamo a disposizione un grande appartamento tutto per noi.
Cavallino-Treporti in bicicletta verso Jesolo
Non appena giunti a Cavallino, prepariamo le bici e veniamo accolti da Alessandro, guida di Real Bike Guides e gestore di un altro albergo facente parte dell'associazione Adria Bikes Hotel. Ci accompagnerà per due giorni lungo i percorsi bici a Jesolo e, bisogno ammetterlo, ci ha cambiato completamente prospettiva, raccontandoci il suo territorio con competenza e, soprattutto, passione.
Iniziamo la nostra prima pedalata da Ca' di Valle, località dove si trova il nostro hotel, e subito ci dirigiamo verso la laguna. Non facciamo in tempo a raggiungere la strada principale che già una bella pista ciclabile ci si presenta davanti. C'è da ammettere che tutto il territorio di Cavallino - Treporti e Jesolo, una delle località più turistiche d'Italia, è costellato di piste ciclabili e si può pedalare in sicurezza. Di certo, durante il periodo di alta stagione estiva, immagino siano parecchio trafficate e si debba porre un po' di attenzione nel pedalarle, ma in Giugno sono assolutamente vivibili.
Come detto, raggiungiamo presto la laguna e in particolare il canale Pordelio che seguiamo verso piazza Santa Maria Elisabetta. La ciclabile prosegue sempre a fianco dell'acqua, costeggiando il canale Casson che ci porta in prossimità del Sile. In realtà, come ci racconta Alessandro, i fiumi qui hanno tutti genere femminile e quindi saranno LA Sile, LA Piave, LA Livenza...
Tra il canale e il fiume dobbiamo superare una chiusa che regola il livello delle acque e permette il passaggio delle barche tra la laguna e il mare. Nel 1654 fu costruito un edificio, tuttora esistente, che serviva per la riscossione del dazio. Alla fine del secolo XVII vi fu aperta un’osteria che oggi svolge ancora il suo servizio. Sul muro esterno si conserva la lapide con le tariffe applicate dalla Serenissima per il transito delle imbarcazioni.
Superata la chiusa, ci si immette sull'argine destro della Sile, risalendo la corrente del fiume. Anticamente questo corso d'acqua convogliava le proprie acque direttamente in laguna e il suo attuale letto era occupato dal Piave, ma i veneziani cercarono di deviare le acque dei fiumi più grandi fuori dall'area lagunare per controllarne più facilmente il livello. La ciclovia, con un bel brecciolino che ricorda le strade bianche di Toscana, è meravigliosamente immersa nella natura.
Si passano alcune bilance da pesca mantenute in ottima salute e ci si dirige lentamente verso Jesolo. Lo sterrato lascia spazio all'asfalto e, sempre mantenendo il lato destro orografico del Sile, lo si segue senza entrare in città.
Da Jesolo in bici verso Lio Maggiore
Tenendo il centro cittadino alla propria destra, si prosegue lungo il Sile per qualche chilometro, su strada promiscua. Fai attenzione in questo tratto: è praticamente l'unico un po' trafficato dell'itinerario anche se la strada che si percorre è secondaria.
Dopo circa quattro chilometri sull'argine, raggiungiamo un bivio che indica località Lio Maggiore. Proseguendo ancora qualche metro diritto si incontra, nascosta dalla folta vegetazione che la ricopre, la Torre Caligo (o torre Caigo). Il posto di dogana che regolava gli afflussi lungo il canale omonimo, ha origini altomedievali anche se probabilmente sorge su un precedente edificio d'epoca romana. Oggi ne restano soltanto le rovine, con un rilievo molto più recente riportante le iniziali di San Romualdo.
Tornati sui propri passi di pochi metri, teniamo la destra (sinistra provenendo da Jesolo) imboccando la strada verso Lio Maggiore. Subito l'asfalto lascia spazio alla ghiaia e la strada si immerge nella laguna seguendo un canale originariamente molto più ampio e navigabile. In pochi chilometri ci si ritrova davanti all'agriturismo La Barena, dove Gianni e Loredana stanno raccogliendo ciliege, ma ci aspettano comunque gentilissimi per un caffé e due fette di torta fatta in casa.
Il luogo è incantevole e perfetto per una sosta ristoratrice. Oltre all'agricoltura, alla Barena è possibile soggiornare e mangiare prodotti locali a due passi dal mare e dalla movida di Jesolo, immersi tutto l'anno nella quiete della campagna.
In bici+barca dalla Barena verso Lio Piccolo
Il passaggio barca tra Lio Maggiore e Lio Piccolo non è attivo poiché opera dal mercoledì alla domenica (da Aprile a Ottobre) e oggi è lunedì, ma Alessandro si è accordato con Gianni che ci fa caricare le bici sulla sua barca e ci conduce nel mezzo delle barene (dal veneto baro=cespuglio, terreni di forma tabulare tipici delle lagune, periodicamente sommersi dalle maree) lungo i canali e nella laguna nord fino a Lio Piccolo.
Assicurati, se desideri raggiungere Lio Piccolo, di venire qui in un giorno in cui il servizio bici+barca sia attivo e se possibile prenota in anticipo il tuo posto perché questo itinerario sta diventando sempre più popolare data la sua bellezza.
Scaricate le bici dalla barca, seguiamo a ritroso per un breve tratto il canale percorso in barca e imbocchiamo un divertente single trail nella laguna dove però è necessario spingere a mano le biciclette sia per evitare di danneggiare l'ambiente naturale che per il grande flusso di bici in entrambe le direzioni. In alternativa si pò decidere di percorrere subito la strada asfaltata che procede in direzione del minuscolo agglomerato di Lio Piccolo. Anche con l'anello sull'argine della laguna - itinerario davvero molto suggestivo - si giunge nella grande piazza del borgo su cui domina, nell'angolo opposto, un alto campanile.
Lasciato il centro che si estende attorno alla piazza, si prosegue la percorrenza del tracciato su una strada molto panoramica tra le paludi lagunari. Fenicotteri, cormorani, aironi e anàtidi d'ogni genere volano attorno ai ciclisti di passaggio creando un'atmosfera piacevole. Il tratto è molto suggestivo e piuttosto gettonato dai cicloturisti di ogni età. Sullo sfondo si scorgono Torcello, Burano e si intuisce l'isola di Sant'Erasmo, anch'essa percorribile in bicicletta. Pochi colpi di pedali, e molti più click sull'otturatore della macchina fotografica, ci fanno raggiungere Treporti.
Treporti e la ciclabile del Respiro
Non manca molto per chiudere l'anello ciclabile di Cavallino-Treporti in bicicletta attorno alla laguna. Scavalchiamo con un ponte il canale Pordelio per dirigerci verso Cavallino. Prima di concludere la nostra avventura odierna, c'è ancora tempo per scoprire la Batteria Vettor Pisani che venne realizzata a inizio XX secolo e che prende il nome dal comandante supremo veneziano Vettor Pisani. L'uomo sconfisse la flotta genovese di Pietro Doria, nella guerra di Chioggia del giugno 1380.
Oggi la batteria ospita un museo della Grande Guerra (che noi non abbiamo visitato perché lunedì è giorno di chiusura) dopo essere stato sapientemente restaurato.
Riprendiamo a pedalare verso gli ultimi chilometri di percorso, tornando a immergerci per un breve tratto nelle campagne dietro ai numerosi campeggi della zona. In men che non si dica ci ritroviamo ancora con le ruote a bordo laguna e questa volta, possiamo dirlo, pedaliamo SULLA laguna. Sì, perché ci immettiamo nella nuova pista ciclabile del Respiro, realizzata a sbalzo sul canale Pordelio. Il percorso non è ancora stato concluso e si prevede verrà terminato nell'estate del 2023, ma già oggi si possono pedalare alcuni chilometri di passerella.
Del tutto simile a quella percorsa da noi qualche settimana fa sul lago di Garda, a fine lavori sarà un itinerario lungo e suggestivo, da affrontare assolutamente al tramonto. Ci godiamo il passaggio in sicurezza sulla laguna e chiudiamo l'anello concedendoci una meritata birra di fine giro prima dell'ottima cena all'hotel Junior.
Domani ci sarà nuovamente da divertirsi verso Eraclea e il mare.
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