Divisa tra la Liguria e la Toscana, la regione storica della Lunigiana ha un carattere forte e accogliente. Nonostante sia circondata dalle aspre vette appenniniche, la Lunigiana è da sempre una via di passaggio per viandanti, viaggiatori (oggi anche cicloviaggiatori) e pellegrini. Nella valle del fiume Magra passa infatti la Via Francigena che scende a Roma e, ancora più a sud, fino a Brindisi.
Con la bici in Lunigiana si possono scoprire tracciati interessanti dal punto di vista storico, culturale o ludico: dalla mountain bike al cicloturismo a - perchè no - un giro in ebike accompagnati da guide esperte o, se preferisci, in solitaria respirando l'aria fresca del parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano che veglia silenzioso alle spalle di chi pedala...
La Pieve di Sorano giace immobile al cospetto dei monti del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Giorno dopo giorno, nel corso dei secoli, ha svolto egregiamente il suo lavoro accogliendo i pellegrini che si spingevano da ogni dove verso la città Eterna, magari camminando per intere settimane lungo la Via Francigena.
Il suo portale si è aperto tante volte rivelandone i segreti più reconditi a chi voleva conoscerli.
La Pieve di Santo Stefano a Sorano, comune di Filattiera, è un buon punto di partenza per un itinerario in bicicletta tra la valle del fiume Magra e le colline fortificate che anticipano i rilievi più imponenti dell'Appennino.
Il castello di Malgrate
Dalla pieve iniziamo a pedalare seguendo il corso del Magra, nel cuore dell'antica regione della Lunigiana. La prima meta dell'itinerario ciclabile è il castello di Malgrate risalente probabilmente al XIII secolo. Il maniero si trova nell'omonima località all'interno del comune di Villafranca Lunigiana e per raggiungerlo è necessario cimentarsi in una breve salita. A Pradaccio deviamo verso Morcone e Malgrate risalendo dolcemente la collina fino all'ultimo tratto, più intenso e deciso. A 250 metri di quota la vista può già spaziare a 360° e mi rendo subito conto di come questo castello sia stato costruito in posizione estremamente favorevole. Il maniero ricalca il profilo di altre strutture di epoca medievale con il maschio centrale adibito a residenza, ma il panorama dall'interno dell'edificio è unico.
La torre che sovrasta il castello svetta per oltre 25 metri e fu, per molti pellegrini, un punto di riferimento durante il lungo viaggio a piedi in Lunigiana; il panorama dalla cima deve essere magnifico ma per ora non è possibile visitarla. In lontananza, tra colline e borghi abbarbicati, si scorgono le Alpi Apuane chiamati anche poeticamente Monti della Luna dal geografo greco Strabone.
Il profilo di queste montagne induce a sognare luoghi incontaminati e ameni, magici da scoprire, faticosi da pedalare, indimenticabili.
Terra di Lunigiana
Da Malgrate una strada secondaria si arrampica decisa sui colli immergendosi nel verde. Si fatica, non posso negarlo, ma l'aria frizzantina che soffia dalle montagne e i colori autunnali calmano lo spirito e rilassano la mente. Raggiungiamo i 360 metri di quota prima di lasciare andare i freni sulla divertente discesa in direzione di Bagnone. Lo sterrato e l'asfalto si alternano regolari rendendo il tracciato ancora più variegato.
In pochi chilometri ci si trova in riva al torrente Bagnone sopra il quale si scorge l'omonima cittadina. Bagnòn, in dialetto lunigiano, conta 20 frazioni e risale al IX secolo nonostante siano stati confermati insediamenti nell'area fin dall'Età della Pietra. A Bagnone si può sostare per una pausa pranzo a base di prodotti e piatti tipici della Lungiana come gli sgabei, i testaroli o le cipolle di Treschietto (una delle frazioni).
Alle spalle del borgo si ergono le montagne del Parco nazionale dell'Appennino Tosco - Emiliano, nato solamente nel 2001. L'area include quattro province ( due toscane e due emiliane) e ha lo scopo di proteggere la ricca flora e fauna di questo angolo d'Italia: dal lupo al tritone alpestre, dal salice erbaceo al tulipano di montagna.
Da Bagnone, dopo aver risalito la strada fino al castello che lo sovrasta, imbocchiamo la SP28 verso il piccolo borgo medievale di Filetto, conosciuto per le sue feste e i suoi mercatini artigianali... ed è come fare un salto indietro nel tempo!
Le case in pietra profumano di antico e le arcate invitano i cicloviaggiatori ad entrare come fossero cavalieri sul loro destriero d'acciaio.
Area naturale protetta fiume Magra Filattiera
Il fiume Magra, il corso d'acqua che attribuisce il nome alla valle, è vicino e, una volta attraversato, ci troviamo catapultati nell'Area naturale che lo contraddistingue. Un facile sterrato si insinua furtivo nel parco tra vegetazione e voli di aironi. Pedaliamo in pianura, a due passi dai picchi appenninici che sembrano seguirci. I pendii si colorano di un rosso acceso e il sole lentamente scompare lasciandoci a contemplare in silenzio le luci della sera. Le Alpi Apuane sono già innevate esi mostrano ancora una volta in tutta la loro eleganza. Il fiume Magra ha creato una valle incredibile, scelta nel corso dei secoli da migliaia di pellegrini e viaggiatori, una valle verde ricca di Storia e leggende, una valle di confine in una terra divisa tra due regioni differenti.Torniamo alla Pieve di Sorano, punto di partenza e di arrivo di questa avventura dopo circa 20 km di saliscendi, di paesi fortificati e di Appennino.
Terminiamo questo viaggio in Lunigiana dopo aver respirato un'aria diversa, l'aria di Via Francigena e di Italia ancora da scoprire...
Un altro percorso che abbraccia la via Francigena toscana in queste zone è l'itinerario cicloturistico tra Fosdinovo e Aulla solcato e raccontato da Luca.
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