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Mont Froid e Petite Turra in MTB
Davide Bendotti
Luogo
Piemonte, Francia
Stagione
Estate
Durata
Fuggitivo (1 giorno)
Lunghezza
48 km
Percorso
Ad anello
Dislivello
1001 - 2000 m
Difficoltà
Micro avventura
Tipo di fondo
MTB (fuori strada)
 
 

Il vasto altopiano del Moncenisio in MTB può essere raggiunto anche dal versante francese attraverso delle silenziose strade sterrate che serpeggiano nelle foreste della valle del fiume Arc. Anche in questo caso ci si spingerà a quote elevate, raggiungendo le uniche due fortificazioni realizzate dai transalpini e tutt'oggi ricadenti, insieme ai restanti forti costruiti dagli italiani, in territorio francese.

La Foresta di Termignon

L'itinerario ha inizio a Termignon (1277 m), paese francese posto nel fondovalle della Vallée de la Maurienne a pochi chilometri da Modane lungo l'asse viario che collega Saint Jean de Maurienne a Bourg Saint Maurice attraverso il Col de l'Iseran, il colle stradale più alto d'Europa. Attraversato il centro del paese e visitato l'ufficio del turismo, da cui si possono attingere preziose informazioni sui percorsi vallivi da effettuarsi con la mtb, ci si avvicina all'area degli impianti sciistici percorrendo un breve tratto asfaltato sino ad attraversare il Fiume Arc.

Mantenendosi alla base della ben visibile pista da sci e percorrendo l'ultimo e breve tratto asfaltato, si affronta la ripida salita verso la stazione intermedia (1540 m): un intenso sterrato di soli due chilometri che alterna rampe impegnative a brevi tratti più facili. Superato questo primo scoglio, ci si addentra nella magnifica Forêt de Termignon, una fitta e fresca abetaia al cui interno si sviluppa un liscio sterrato dalla pendenza che non supera mai il 10%.

Mantenendo sempre la strada principale ed evitando le due diramazioni a sinistra che conducono rispettivamente sulla Route du Plan du Prêtre e sulla Piste des Sources, si perviene, dopo più di venti tornanti, a Replat des Canons (2098 m), località in cui è ubicata la stazione di arrivo degli impianti sciistici. 01 TERMIGNON

Il Col de Sollières e il Mont Froid

Dopo aver affrontato con grande soddisfazione e motivazione questa prima parte di percorso, ci si può concentrare sulla prima vera asperità della giornata: la salita al Col de Sollières! Girando a destra e proseguendo su sterrato ben pedalabile e dal fondo sempre compatto e soprattutto non ripido, la foresta si dirada lasciando spazio ai grandi prati d'alta quota che concedono panorami di tutto rispetto sui ghiacciai del massiccio della Vanoise.

02 VANOISE

Dopo diversi tornanti si raggiunge Le Sort de l'Érellaz (2320 m), luogo da cui è ben visibile il Mont Froid. Evitata la deviazione sulla destra, si prosegue su salita tortuosa sino a giungere su un pianoro nei pressi del Lac de Sollières. Aggirata la Costa de Les Belles Places si scopre una piacevolissima sorpresa: lo sterrato termina e lascia spazio ad un bel sentiero di origine militare che con un lungo mezzacosta quasi interamente pedalabile sotto la cima del Signal du Petit Mont-Cenis conduce facilmente il ciclista al Col de Sollières (2640 m).

03 COL DE SOLLIERES

Di fronte sono ben visibili i Dents d'Ambin e il Mont Giusalet i cui dirupati versanti racchiudono il Vallon de Savine e la conca che ospita l'omonimo lago; invece sulla destra comincia il sentiero (non ciclabile) che in quaranta minuti di camminata conduce ai ruderi delle fortificazioni poste sulla sommità del Mont Froid (2819 m).

04 MONT FROID

Il Fort Mont Froid, realizzato nel 1897 e costituito da due distinti blocchi posti sulla cresta della montagna, aveva il compito di controllare l'azione nemica grazie alle sue artiglierie che potevano spingersi sino alle alture del Mont Malamot. Inoltre durante il periodo della Resistenza queste creste furono teatro di ripetuti scontri tra tedeschi e francesi per il controllo della fortificazione stessa.

Il Fort de la Petite Turra

Lasciato a malincuore questo luogo così panoramico e rilassante, procediamo nel nostro giro tornando a piedi al passo e poi inforcando la MTB per percorrere in discesa la stessa strada fatta in salita, sino a Replat des Canons. Qui si devia verso destra inoltrandosi nel bosco su sterrato pianeggiante per circa due chilometri sino ad incrociare, nuovamente sulla destra, il percorso militare verso il Fort de la Petite Turra. L'inizio di questa salita è sancito da uno spettacolare cippo in pietra immerso nella vegetazione spontanea recante tutte le informazioni storiche e chilometriche relative alla suddetta strada. 05 CIPPO Ora le cose si fanno più serie: la strada, che si addentra nella Combe de Cléry, si presenta ripida e a tratti sconnessa, e la fatica comincia a farsi sentire. Raggiunta la testata della valle sotto dei colossi rocciosi alti anche più di tremila metri, la strada supera un ponticello e cambia versante. La salita prosegue ripida sin quasi al portale d'ingresso del Fort de la Petit Turra (2529 m), il quale prende il nome dal cocuzzolo sotto il quale è stato eretto. 06 PETITE TURRA Questo forte, ben visibile sin dall'inizio della sua salita, è stato costruito nel 1898 a controllo dell'altopiano del Moncenisio e, successivamente, per contrapporsi alle operazioni belliche condotte dagli italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. Ponendoci in corrispondenza dell'osservatorio del forte, ubicato sul punto più alto, possiamo capire l'importanza strategica della fortificazione; da qui la vista spazia dall'altopiano del Moncenisio – lago e valico compresi – alla Valle del fiume Arc con i suoi ghiacciai perenni! 07 LAGO DEL MONCENISIO

Il dolce rientro

Lo spirito è talmente appagato che il rientro può avvenire solamente col sorriso sulle labbra! Con una lunghissima e divertente discesa sterrata che si inoltra nella Forêt d'Arc e il successivo percorso altrettanto sterrato del Chemin du Petit Bonheur si rientrerà a Termignon dimenticando tutti gli sforzi di un'intera giornata trascorsa in alta montagna a contatto con la natura. 08 RIENTRO

 
 
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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