La scalata verso Planazza di Mola
L'itinerario ha inizio a Sonico (650 m), un piccolo paese adiacente a Edolo. Qualche chilometro di riscaldamento sulla strada statale anticipa la prima vera asperità della giornata: la dura salita verso la località Mola, circa 9 km distribuiti su un dislivello di 1000 m! E' preferibile affrontare tale strada con rapporti agili, in modo da poter godere dell'ambiente circostante, il bosco, gli scorci su Edolo e sulla media Valle Camonica. Dopo i primi 6 km asfaltati si giunge alle baite di Restone, posizionate in un'ampia radura con vista privilegiata sul gruppo dell'Adamello. Una sosta permette di riprender fiato e di ammirare il grandioso panorama circostante, prima di cominciare la seconda parte di questa salita. Deviando a sinistra in corrispondenza di un tornante, ci si immette quindi su una strada sterrata a tratti ripida che permette di raggiungere, non senza difficoltà, uno stupendo quanto mai inaspettato altopiano, impreziosito dalle baite Mola e da una graziosa chiesina posta sul crinale erboso (1701 m).
Il lago Lagazzuolo
Dopo aver superato alcune forme erosive di particolare interesse, la sterrata procede con un lungo tratto di divertenti saliscendi transitando accanto alle
baite Martinè (1789 m), poste a balcone sulla Val di Córteno con ampia visuale sulla catena orientale delle Alpi Orobie, di cui il
Piz Tri ne fa parte.
Superato uno scollinamento, in corrispondenza del quale si possono ammirare contemporaneamente i magnifici gruppi montuosi dell'Adamello e del Bernina, si entra nella
Valle di Guspessa pedalando a fianco delle
baite Bagno, sino a scendere velocemente verso il bel
lago Lagazzuolo (1824 m), situato nei pressi del Passo di Guspessa.
Lo Sbarramento del Mortirolo
Da questa solitaria località ci si immette su una bellissima e stretta strada asfaltata che permette di raggiungere, dopo circa 10 chilometri, il
noto Passo Mortirolo.
Tale via di arroccamento fu costruita durante il
primo conflitto mondiale con lo scopo di mettere in comunicazione la Valtellina con la Val Camonica, tra Tirano/Aprica e le aree montuose del M. Varadéga e del
M. Pagano, costituendo una
linea difensiva arretrata – nota come Sbarramento del Mortirolo –, con vista privilegiata sulle due sottostanti vallate e sulle provenienze d'oltralpe attraverso il Passo del Tonale, il Passo dello Stelvio e l'altrettanto pericoloso Passo del Bernina, comunicante con la neutrale Svizzera. Percorrendo questi chilometri ci si può render conto di quale valore strategico-militare potesse aver assunto questa strada: insinuandosi all'interno del bosco, con tracciato pianeggiante e a mezza costa sulla media Valtellina, si poteva controllare il fondovalle tra Tirano con la Val Poschiavo e Grosio con la Val Viola con poche possibilità di essere avvistati; tutt'oggi si può ammirare
questo anfiteatro in tutto il suo splendore, ricordandosi però che una passeggiata di questo tipo può anche rappresentare un modo per ricordare il nostro cruento passato.
Una volta raggiunto il
Passo della Foppa (1852 m), al fine di impreziosire ulteriormente la gita, si può precorrere una breve diramazione sterrata che permette di raggiungere il
rifugio Antonioli e il lago di Mortirolo, tra alpeggi incantati e belle fioriture al cospetto del Corno Baitone (gruppo dell'Adamello).
Verso il Pianaccio
Con vista spettacolare sul M. Resverde e sulle Cime di Grom, ci si inerpica lungo la stretta, e inizialmente ripida, strada asfaltata sino a sfiorare il bivio per il
Passo di Varadéga (località molto nota ai bikers che decidono di intraprendere l'adrenalinica “Tornantissima”, una discesa tecnica su single trail a picco sulla media Valtellina che copre un dislivello di ben 1850 m!), per poi addolcirsi sino al Col Carette di Val Bighera, tra scenari rilassanti e verdeggianti, tracce di trincee e una bellissima torbiera che si affaccia sulla maestosa
Val Grande.
Un ultimo sforzo e dopo qualche centinaio di metri sterrati ci si troverà su un ripiano erboso (Pianaccio, 2183 m) attrezzato ad area pic-nic, molto panoramico sulla Val Camonica e punto di partenza della salita al
M. Pagano (2346 m), la cui sommità è contornata da un trinceramento di origine militare simile a quello che si può osservare alla
Bocchetta di Val Massa (Ponte di Legno – Val Camonica).
Ed ora... solo discesa!
La discesa dal Pianaccio a Vezza d'Oglio si sviluppa all'interno del bosco alternando settori asfaltati a tratti sterrati abbastanza ripidi, sfiorando le
località Stol e Cormignano e lasciando a sinistra la deviazione per la Val Grande. La chiusura di questo giro ad anello prevede la percorrenza di un breve tratto di
pista ciclabile verso Davena (chi fosse interessato alla visita delle postazioni belliche e dei resti dei manufatti militari di Davenino può trovare indicazioni esplicite lungo la strada statale del Tonale in corrispondenza di questa località) e successivamente della
Via Valeriana tra Incudine e Mu', a pochi chilometri dal tanto sospirato traguardo.
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