La traversata del Parco Nazionale della Majella in bici può essere affrontata in diverse direzioni. Quella che mi appresto a raccontarti è stata intrapresa da nord a sud iniziando da una frazione di Abbateggio, a una manciata di chilometri da San Valentino in Abruzzo Citeriore (provincia di Pescara) per terminare nella rinomata Pescocostanzo (provincia de L'Aquila), a poche pedalate dal Molise. Visitare il parco nazionale della Majella in bicicletta è un'esperienza che lascia il segno sia per la varietà di paesaggi che si incontrano, che per la Natura apparentemente impenetrabile che avvolge l'intero itinerario ciclabile catapultando i cicloviaggiatori in una sorta di mondo surreale...
Pedalando la Val Giumentina
Le impervie montagne del parco nazionale della Majella sono lo scenario di questa esperienza di cicloturismo in Abruzzo, regione che, pedalata dopo pedalata, non finisce mai di stupire. Poco oltre San Valentino in Abruzzo Citeriore inizia il percorso ciclabile che, attraverso il cuore della riserva naturale, conduce a Pescocostanzo. La prima porzione dell'itinerario segue, in parte su sterrato, la Val Giumentina, ampia e ideale per escursioni in MTB e trekking. Questa valle custodisce l'Ecomuseo del Paleolitico, un sito preistorico abitato dall'homo erectus.
Dall'altopiano ha inizio anche il trekking verso l'Eremo di San Bartolomeo in Legio, uno dei siti storici della Majella risalente al XI secolo e poi restaurato da Pietro da Morrone, il futuro Papa Celestino V intorno al 1250. Pedalando in Val Giumentina è facile avvistare caprioli e, talvolta, anche il lupo che abita i boschi del parco.
Si seguono le indicazioni dell'
itinerario 7 fuoristrada verso
Contrada Riga. Spesso capita di ricevere un caloroso benvenuto da un gruppo di cani pastori bianchi che abitano nelle cascine sparse sulla piana: avanzate con cautela, magari spingendo la bici a mano. L'importante è non avvicinarsi al gregge. Da Riga si segue il tracciato verso la SR487 e in poche pedalate si arriva su strada al
torrente Orfento.
Lungo questo corso d'acqua si sviluppa una gola stretta e suggestiva dove i giochi d'acqua si alternano a ponticelli, passerelle e Natura vera
Un trekking lungo la gola, dopo aver chiesto i relativi permessi, è davvero consigliato!
Da Caramanico Terme al Passo di San Leonardo
In bicicletta non si può percorrere la galleria che lascia il paese e così si deve proseguire su una strada alternativa che sale lungo il lato destro del tunnel. In pochi chilometri di leggera salita si arriva a Sant'Eufemia a Majella dove è possibile fare rifornimento di cibo, acqua e ottimi formaggi locali.
La strada da Caramanico Terme al Passo di San Leonardo è tutta in salita anche se non si toccano mai pendenze eccessive o impossibili da pedalare. A 1282 metri si raggiunge il valico appenninico, nel comune di Pacentro. Al passo talvolta capita di trovare aperto il bar ma dipende dal periodo.
Dal passo iniziano anche le escursioni in direzione del Monte Amaro, la cima più alta del parco nazionale della Majella.
Campo di Giove e la vecchia transiberiana d'Italia
A 1064 metri di quota, qualche chilometro oltre il Passo San Leonardo, si incontra il paese di
Campo di Giove con la località Le Piane, rinomata per sciare. Nel silenzio della SP12A oltre gli impianti non è difficile imbattersi in una
volpe guardinga (noi ne abbiamo viste cinque) o in ungulati intenti a nutrirsi. L
'itinerario cicloturistico riprende a salire costeggiando il binario solitario della
linea ferroviaria Sulmona - Carpinone, quella tratta suggestiva che è stata soprannominata
Transiberiana d'Italia e che attraversa parte del parco nazionale della Majella.
Alla
stazione di Palena, dopo aver percorso svariati chilometri senza incontrare case e paesi, si giunge al
Valico della Forchetta che sale dalla località Palena, si svolta sulla SR84 in direzione di Pescocostanzo.
Pescocostanzo è situata poco più in alto della statale ma già dall'imbocco della SR84 appare all'orizzonte. Il paese merita una visita di qualche ora magari con sosta in un bar per fare due chiacchiere sui briganti e le leggende dell'Appennino.
La traversata del Parco nazionale della Majella in bici è un itinerario piuttosto impegnativo che non presenta particolari difficoltà tecniche. La traversata può essere trasformata anche in un giro ad anello.
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