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Viaggio fantastico: verso l'Elba in bicicletta

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Claudio e Romeo impegnati in una nuova avventura … nell'incertezza di realizzare concretamente, mi diletto nel raccontare il viaggio prima. Volo con la fantasia, ma nello stesso tempo, descrivo dettagliatamente il percorso preparato… la traccia! Mi servirà, oltre all'immancabile road book, per giungere a destinazione percorrendo la strada più bella, più breve e meno trafficata. Usando anche strade poderali campestri, una meraviglia di percorso...

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Mercoledì 20 Maggio 2020

Con debito anticipo mi infilo nel sottopassaggio della stazione ferroviaria di Mestre, attendo la comparsa sul tabellone luminoso delle informazioni. Quando parto per un viaggio usufruendo del servizio ferroviario, mi prende l'ansia dell'orario, temo di ritardare. Ecco ora sono qui ad attendere il trascorrere di interminabili minuti. Come sempre esagero, tant'è che il compagno di viaggio è ancora assente, ora temo il suo ritardo. Simultaneamente compare lui e il tabellone conferma: Treno da Venezia per Bologna n° 2223 ore 5 53 binario10.

Saliamo al marciapiede, con le nostre biciclette in spalla appesantite dai bagagli, in attesa del convoglio. A farci compagnia l'emozione di un nuovo viaggio a pedali. Trepidanti con in testa mille pensieri colorati dall'immaginazione ci guardiamo in silenzio, controlliamo i mezzi le borse, che tutto sia in ordine, chiedendoci se abbiamo ricordato tutto… accidenti i biglietti, di corsa giù per le scale a obliterare.

Il treno è in arrivo, controllo la posizione della carrozza per le bici: “E' in coda … c'è il locomotore in testa” di fretta ci precipitiamo alla fine del convoglio scansando i molti viaggiatori in procinto di salire. Fortunatamente siamo solo noi con le bici, l'ultima carrozza è vuota, sistemati armi e bagagli ci accomodiamo dove poter controllare a vista il tutto. Finalmente un sospiro di sollievo e la tensione lascia spazio al rilassamento.

“Buongiorno!”

“Buongiorno … ho salutato anche prima”

“Anch'io, ma adesso posso darti un buongiorno con animo più sereno”

“Vero hai ragione ... questi momenti sono sempre carichi di agitazione”

Scorre il paesaggio aldilà del finestrino, ora è il momento dei Colli Euganei tra Padova e Monselice. Ogni scena trasporta la mente altrove; trasalisco al: “Biglietto prego” del controllore, una bella e simpatica ragazza sorridente, dentro all'impeccabile divisa con il foulard rosso intrappolato nel colletto della camicetta azzurra, colori che fanno risaltare il suo fascino.

Alle 7:46 puntuali giungiamo a Bologna stazione centrale. Già pronti per aprire la porta appena possibile, scendere, dirigersi al binario 1 est dove il regionale n° 6559 delle ore 8:08 ci attende per trasferirci a Prato, punto di partenza del viaggio a pedali. La linea ferroviaria attraversa gli Appennini penetrando la montagna con numerose gallerie tra cui la Grande galleria degli Appennini, 18 chilometri scavati nella roccia, con un altitudine di valico di circa trecento metri. Inaugurata nel 1934 dopo undici anni di duro lavoro che costò 99 vite umane, per i vari devastanti incidenti. Chiudo la parentesi storica e mi dedico ad ammirare i panorami collinari: pascoli, boschi, colture, piccoli insediamenti agricoli, villaggi immersi nella pace e nel verde dell'ambiente.

Ore 9 20 fine corsa: Stazione Prato Centrale, maestosa costruzione. Attraversiamo il salone della biglietteria soffermandomi ad osservare la pavimentazione a mosaico con grandi riquadri, quello centrale riporta lo stemma delle Ferrovie dello Stato, la data di costruzione 1934 e la data di ricostruzione, dopo i danni della guerra, 1947.

“Claudio beviamo qui il caffè?”

“Si … perché no… così usciamo e andiamo via dritti”

Ore 10:00 - Mi lascio l'imponente edificio alle spalle, attraverso il parco pubblico e a poche centinaia di metri il ponte sul Bisenzio. Al termine della spalletta del ponte giro a sinistra imboccando la ciclabile che segue il fiume. Sono sull'itinerario ciclabile del fiume Bisenzio, riva destra, intitolato al campione Gino Bartali. Dopo quattro chilometri scarsi mi immetto sulla SS 325, ma soltanto per duecento metri perché piego a destra in via Dei Confini (Mondo Convenienza fa angolo). Procedo seguendo la strada principale in area commerciale a 1,3 km, in prossimità di un ampia curva, sulla sinistra la vecchia strada, via Campostino di S. Maria a Colonica, è sbarrata, ma basta aggirare il cumulo di immondizia su qualche metro di prato e si conquista questa meravigliosa stradina asfaltata tra la campagna che conduce nella piccola borgata di S. Giacomo a Colonica. Alcune centinaia di metri tra il graticolato residenziale… gira a destra, gira a sinistra finché imbocco via della Miccine, a 1 km, in vista di un ampio agglomerato rurale in pseudo abbandono, giro a destra, seguendo il muro di cinta, in via del Paradiso (capitello con l'immagine della Madonna e un crocifisso sulla parete di una porzione di fabbricato).

2,4 km giro a sinistra in via Vingone (Pistoiese), a 700 mt. (fermata bus co.pit) a destra via dei Sodi, a 2 km a sinistra in via Montagliari direzione Signa, a 1,5 km di fronte al cimitero giro a destra direzione Firenze - Empoli a 50 mt. imbocco via Sorelle Gramatica, 200 mt. a destra via S. Miniato, a 500 mt giro a destra a gomito in discesa (via del Castello), alla fine della discesa mi inserisco in via Cavalcanti e subito a destra in via Roma, sottopasso la ferrovia e dopo 300 mt. sulla destra il ponte a gradini sull'Arno che attraverso e giro a destra immettendomi in via Livornese SS 67. Dopo 7 km (fine Camaioni) giro a destra, indicazioni per Artimino e Carmignano, immediatamente dopo il sottopasso ferroviario giro a sinistra su ciclabile lungo l'Arno per 4 km.romeo e claudio in viaggio

Cento metri prima del ponte automobilistico giro a sinistra seguendo il percorso ciclabile, lasciando a destra alcune abitazioni sulla rupe della frazione di Capraia. Per un centinaio di metri costeggio la ferrovia e termino all'imbocco del sottopassaggio di Montelupo Fiorentino, usufruisco dello stesso proseguendo in via Roma (Hotel Baccio), una curva a sinistra e a destra sul ponte del piccolo affluente. Dopo il ponte inizia la ciclabile, giro a destra viale Umberto I° zona pedonale, a 400 mt. giro a destra verso il fiume lasciandomi a destra il Parco dell'Ambrogiana e la foce del Pesa per collegarmi a via della Chiesa che in prossimità della torre, dopo 300 mt., si restringe con divieto di accesso. Alla casa con la croce proseguo e giungo sull'argine. Dopo 3 km mi inoltro in un sentiero tra due alti pini marittimi in un piccolo parco, passo dietro all'abitazione antistante seguo il sentiero per 1,2 km, segue via Barzino in asfalto, 1 km e giungo all'incrocio con la SS 67, giro a destra.

Empoli. A 300 mt. Rotonda proseguo seguendo il fiume per altri 300 mt. Ai paracarri giro a sinistra seguo il giro di piazza Matteotti, giro a destra in via Chimenti, nemmeno cento metri e innanzi a me il ristorante Ciborgo. Sono le 12 20, percorso 40 km. Già da un po' ho percepito la preoccupazione del mio fido scudiero, Claudio, che trovandosi lungo il fiume tra la campagna, teme la difficoltà di alimentarsi, ma quando alzo il braccio per accostare nei pressi del ristoro, sorride.

“Pensavo mi facessi correre un'altra ora”

“Ho imparato a viaggiare con te... conosco i tuoi ritmi, i tuoi orari... Desidero che la fiducia sia ben riposta, visto che mi segui ciecamente, anche se a volte sono bizzarro. Desidero che l'armonia e il piacere prevalga su ogni altro sentimento”

“Bene sono contento… anche perché si mangia… il culto del cibo! Come si prefigge il Cammino di Nestore

Il locale gestito da giovani soddisfa il nostro palato con un'ottima e abbondante pasta ai frutti di mare, servizio veloce e curato.

Alle 13:10 ritorno sui miei passi, ritorno sulla SS 67 fiancheggiata da una pseudo ciclopedonale sterrata, stretta tra la fila di ippocastani e il muretto dell'argine, in pratica pericolosa, a seguire termina il muretto e sale sull'argine così da permettere ai pedoni di camminare a livello inferiore e i cicli su quello superiore con dimensioni congrue. Dura poco, al bivio con l'Alzaia diviene parcheggio per le auto fino alla sbarra. Pochi metri e dal lato opposto ancora le auto si impossessano dello spazio, tutto questo in una distanza di mille metri. Fiancheggio il parcheggio dell'ospedale S. Giuseppe, giro a destra in via G. Boccaccio, alcune decine di metri e giro a sinistra in via Deledda per girare successivamente a sinistra in via Di Ripa che incrocia la statale, giro a destra. Alla rotonda a sinistra, direzione Siena, supero altre due rotonde mantenendo la rotta, alla terza seguo per S. Miniato. Prima del sottopassaggio mi porto all'altro lato della strada per usufruire della pista pedonale. Da questo momento fino a Pontedera seguo la SS 67 transitando per: Ponte a Elsa, S. Miniato, Ponte a Egola, Capanne, La Rotta, dove, fuori dal centro, trovo ciclabile al lato opposto. Al cartello della frazione di Pietroconti una ciclabile sale sull'argine dell'Arno, la trascuro, seguo la statale, supero la prima rotonda con il frutto gigantesco del melograno al centro, attraverso, prima dello spartitraffico, sul passaggio pedonale per prendere la ciclopedonale al lato opposto che evita lo svincolo.

Alla seconda, termina la ciclabile (Lidl e monumento al centro), continuo in direzione ovest, all'immediato bivio mi tengo a destra. Alla terza, sempre direzione ovest, supero il ponte e a 1,5 km la rotonda di viale America. 8 km lungo il canale scolmatore. Per i primi tre la strada è larga, poi si restringe continuando in asfalto per un altro chilometro, fino alla discarica, da qui è sterrata e sembra perdersi nel nulla, in mezzo a questo nulla si impongono numerose gigantesche turbine eoliche, con il loro caratteristico rumore periodico dovuto alla compressione dell'aria indotta dalle pale: “Swooch… Swoosh… Swoosh” che in questo deserto senz'altro nessuno può esserne infastidito. Giunto all'incrocio con la SP 31 giro a sinistra e sosto da Ivo a Lavoria per una birra in velocità e un saluto a Fiorella che ringrazio per essersi premurata della spedizione del carica cellulare dimenticato nella precedente visita. A 10 km Roncione e l'incrocio con la SP 21, giro a sinistra seguendo il segna via del Cammino di Nestore e sulla parete di un edificio l'antica scritta Laura (frazione del Comune di Crespina Lorenzana). Giro dopo pochi metri a destra sulla SP43. Pedalo con gioia su questa strada collinare, come fossi su una tavola da surf in mezzo al mare, supero le grandi onde della terra, virando a destra e a manca, immerso nel giallo del grano e il verde boschivo all'orizzonte. Raggiungo Orciano Pisano dopo 6.5 km, incrocio giro a sinistra seguo per Cecina, a 500 mt. Giro a destra in via del Pozzo, senso unico in discesa, è una scorciatoia, si ricollega con la SP 43, a 200 mt. Altro incrocio, giro a destra per Cecina.

Lunghi rettilinei si susseguono a volte pendenti con panorama suggestivi. Al cavalcavia sulla ferrovia e l'autostrada la strada diventa SP11 ter . Giungo dopo 5 km all'incrocio con la SR 206, giro a sinistra direzione Cecina… ormai ci siamo. Pedalo sulla via che conserva la stesse caratteristiche della precedente, qualche mezzo motorizzato in più, ondulazione attenuata, panorama sempre piacevole. A 7 km Le Badie, sosto all'omonima Osteria per salutare la bella Giada e dissetarmi. Giada si ricorda di noi ed è un piacere rivederla e riabbracciarla, vista la sua cordialità. Seguo la SR 206 fino a San Pietro in Palazzi, entro in centro lo supero e, dopo il passaggio a livello, continuo sulla ciclabile, in sede propria, lungo via Aurelia. Giunto e superato il ponte sul fiume Cecina, giro a destra, a 300 mt., dopo il sottopassaggio, pervengo alla ciclabile che seguendo il fiume conduce al lungomare. Un saluto al mare, qualche attimo di raccoglimento e di ringraziamento osservando l'immenso, con la sensazione di fermare il tempo. Una stretta di mano al mio compagno d'avventura.

Hotel La Lampara in via Siena è il ricovero di oggi… con soddisfazione e con gioia mi ritiro nella mia stanza. Sono le 18:45 - km 122.indicazioni cammino di nestore

Giovedì 21 Maggio 2020

Scompaiono le stelle, il crepuscolo mattutino dora il cielo, l'alba coglie il mio risveglio, l'aroma salmastro penetra le mie narici. Mi affaccio al balcone, voglio ammirare il sole spuntare dalle colline tuffarsi nel mare lievemente increspato dalla brezza. Voglio gioire del nuovo giorno che mi abbraccia e mi regala nuova energia. Ma si dai lo faccio: mi infilo la maglietta e il costume, dirigo al mare, fa fresco, il mare è una tavola, senza esitazione mi tuffo. Sensazione inebriante, brusco risveglio delle membra, che reagiscono compiaciute del brivido. Rientro in camera, doccia , barba e vestizione, porto giù i bagagli. Alle sette il cavallo è sellato, scalpitante per la cavalcata odierna. Scende lo scudiero, facciamo colazione.

Lui ha ancora delle cosette da fare, io approfitto per due passi sulla spiaggia.

“Io sono pronto”

“Bene andiamo”

Dirigo a sud sul lungomare viale della Vittoria, le palme, allineate e composte, mi accompagnano per tutto il tratto lastricato dedicato al passeggio serale, dotato di panchine. A destra: villini, piccoli condomini su tre piani al massimo, si alternano a hotel e negozi. A sinistra ristoranti e bar con ampie terrazze sul mare, dove godere del panorama marino riparati da grandi ombrelloni durante la consumazione e ancora alternarsi di piccole piazze. Arrivo in fondo al viale, una curva e incrocio viale Galliano, giro a destra percorro 200 mt., prendo a destra il percorso ciclopedonale della pineta. Percorro il largo sentiero principale immerso nel bosco per 5 km, al termine giro a sinistra, a 300 mt. Incrocio con via Dei Cavalleggeri Nord, proseguo in direzione sud utilizzando la ciclabile. Sono a Marina di Bibbona, al successivo incrocio seguo la suddetta via per 300mt, all'incrocio canalizzato giro a sinistra in via dei Melograni. A 1 km, alla rotonda, imbocco via degli Orti parallela alla rampa del cavalcavia. Strada sterrata lungo la ferrovia in mezzo alla campagna, una campagna ricca di ulivi, alberi da frutta. Oleandri e altri fiori addobbano la via, aggiro un alloggio turistico e una fattoria, all'orizzonte il profilo montuoso completa piacevolmente il panorama. Abbandono questo incanto dopo 2km per infilarmi nel sottopassaggio e immettermi in via Vecchia Aurelia (SP39) che ho evitato preferendo il bosco e la campagna al levigato asfalto, senz'altro meno faticoso, ma più frequentato e rumoroso. Oleandri bianchi o rossi, giovani ippocastani, qualche pino marittimo sfrecciano ambo i lati. All'altezza di San Guido... "i cipressi che a Bolgheri alti e schietti. Van da San Guido in duplice filar..." (G.Carducci) richiamano nostalgicamente, ricordi vicini e lontani. Ho percorso 8 km quando attraverso il centro di Donoratico. A 8 km la rotonda con la scritta San Vincenzo, giro a destra stretto, sottopasso la ferrovia, alla fine della rampa di risalita la rotonda di benvenuto, giro a destra in via Capraia, cinquanta metri, incrocio, la mia direzione chiama a sinistra, sordo al richiamo vado dritto in riva al mare fino a mettere le ruote sulla sabbia.

Claudio mi guarda con fare interrogativo, mi segue, leggo il suo pensiero:

“ Si Claudio adesso andiamo a bere il caffè”.

Sono poco più delle nove è l'ora della pausa in Corso Vittorio Emanuele II° al bar Number One. Due donne e un uomo di una certa età… la nostra, seduti a un tavolo fuori se la stanno raccontando:

“Buongiorno! … lo fanno buono il caffè qua?” chiedo.

“Buongiorno a voi … certo altrimenti cosa ci facciamo qui?” risponde divertita una delle due, ne consegue un piacevole intrattenimento, dieci minuti che animano e rallegrano la giornata.

Dimenticavo, buono il caffè.

Proseguo in direzione sud, fuori della zona pedonale Corso Italia, alla rotonda di Largo Berlese diventa Strada Provinciale della Principessa, termina la zona residenziale e inizia la ciclabile. Retta a perdita d'occhio sfila immersa nel parco Costiero di Rimigliano, si susseguono i nove accessi che permettono di raggiungere la spiaggia. La ciclabile termina dopo nove chilometri al cartello dell'inizio geografico di Piombino. A 2 km, alla rotonda, giro a destra. Sono attratto dalla particolarità della rotatoria, porta di ingresso del Golfo Baratti e Populonia.romeo

Mi soffermo e osservo con curiosità. La superficie è bipartita, una zona con piantumazione a macchia mediterranea bassa (rosa canina, mirto, cisto, corbezzolo...) mentre la porzione orientata verso il mare trattata a prato e piantumata con due filari di vite ad alberello che ricorda la civiltà etrusca e romana. Complimenti per l'idea e la cura di questo piccolo territorio in mezzo al traffico distratto dalla velocità.

La stretta via conduce al mare attraversando la deserta campagna e il tratto della folta pineta per culminare nella prateria che si estende al meraviglioso golfo. La vista spazia, dal mare al promontorio dove si erge Populonia. Esulto con soddisfazione per tanta bellezza, per aver condotto Claudio in questo luogo a lui sconosciuto fino a ora. Lo spazio si restringe, una striscia di terra mi divide dal mare, al lato opposto il Parco Archeologico. Doveroso è un fuori programma, un fuori traccia per salire alla rocca dell'antichissima città etrusca e godere di uno strabiliante panorama che si apre all'estremità sud – orientale del mar Ligure. Wonderful! Che altro dire.

Varco la porta del borgo, curioso tra le viuzze strette e lastricate del centro storico in cui si alternano antiche botteghe, bar e piccoli negozietti. Le antiche mura spingono la fantasia al Medioevo, mi sento a disagio… Ritorno al presente e il tempo che sembrava essersi fermato corre, corro anch'io sospinto dalla pendenza. Al bivio con la stradina del porto alzo il braccio mi fermo.

Sosta al bar del ristorante La pergola:

“Che ne dici di una birra ?”

“Mi ha tolto le parole dalla bocca”

Un tavolino sulla terrazza di fronte alla passeggiata mi attende, nessuna ansia, nessuna fretta, soltanto la voglia di assaporare il Cammino di Nestore… Che mai come in questi momenti può essere più saporito.

“Alla salute, cin cin Claudio … e siamo solo all'inizio!” tintinnano i bicchieri

“Cin Romeo … bellissimo sto posto”

Sorseggio la bevanda prolungando la contemplazione sulla baia, la luce brilla riflessa dalle increspature dell'acqua, i natanti ormeggiati dondolano cullati dal moto incessante, in fondo la linea che divide il cielo dal mare, interrotta soltanto dall'abbraccio di due innamorati appoggiati al parapetto del passeggio.

Son trascorsi quasi trenta minuti quando lo scudiero si pronuncia: “Andiamo dai... altrimenti per fare cinquanta chilometri un giorno è poco”

“Si… hai ragione a volte mi perdo”.

Ripercorro la strada con la prospettiva opposta, sempre bella.costa toscana

L'insenatura all'altezza della prateria offre un'immagine fantastica. Giro a destra sulla strada della necropoli, dopo il parcheggio diviene sterrata e si inoltra nella campagna, guadagna leggermente altitudine. Da un lato i colorati oleandri e pini marittimi lungo la recinzione della tenuta del ristorante “I Tetruschi”, dall'altro la campagna e di fronte le imminenti colline, che già si fan sentire. Mi piace questa via ove la vista spazia senza ostacoli, mi piace vedere la polvere sollevata dalle ruote, il crepitio dei sassi, il profumo dell'aria, la fragranza del salmastro mescolata a quella della resina. Dal ristorante muta il fondo, sono su un tratturo con l'erba al centro, la terra è rossa. Si alternano tratti boschivi a tratti erbosi in un divertente susseguirsi di dossi e ampie curve con fondo più o meno mosso. A 3 km in vista di un'abitazione mi tengo a sinistra e all'angolo con la stessa (incrocio) ancora a sinistra. A 300 mt. In vista di un grande pino giro a destra su sterrato in lieve salita. Passo davanti all'Azienda Agricola Sant'Agnese di Paolo Gigli. Dopo 1 km dal precedente incrocio mi immetto, tenendomi a sinistra, per raggiungere la località Fiorentina, a 200 mt. All'incrocio a destra (parcheggio) altri 200 mt. E giro a destra sulla strada Provinciale della Principessa SS 398. A 4 km Piombino, incrocio canalizzato, mi tengo a sinistra in direzione del porto, seguo questa indicazione fino alla biglietteria della Blu Navi, acquisto i biglietti senza problemi, mi reco all'imbarco in attesa di solcare il mare. “Portoferraio!! arrivo!

Ore 12:00 - Mangiamo un boccone visto che tra l'attesa e l'attraversata passano due ore e c'è il ristorante.

Il viaggio fantastico termina qui.

 
 
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