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Ande in bici: da Nazca a Salta senza scendere di sella

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Le Ande in bici... un sogno divenuto realtà! Che sapore ha percorrere 3200 km attraverso le Ande in bici partendo da Nazca, la cittadina resa famosa dalle linee tracciate sul terreno in epoca pre-incaica, e raggiungendo Salta, conosciuta anche con l'appellativo de "la linda"?
Ha un sapore dolce come un fumante mate di coca a 4000 metri, ha un sapore intenso come gli sterrati della Bolvia, sabbiosi e sassosi, ha un sapore duro come i tratti dei campesinos andini, senza età, con la pelle bruciata dal sole, ha un sapore che ti lascia senza fiato come le salite per raggiungere l'altiplano e i valichi che sfiorano i 5000 metri di quota.
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Ande in bicicletta: da Nazca a Salta a due ruote lifeintravel.it
e Ande in bici dal Perù all'Argentina pedalando dal caldo torrido della costa del Pacifico fino alle alture dell'altiplano, sfiorando le foreste pluviali e le grandi distese di sale degli sconfinati laghi boliviani... Le Ande in bicicletta ti insegnano a vivere e a confrontarti con la natura più estrema e con te stesso, con le conoscenze, la volontà e la determinazione. Le Ande ti ammaliano e poi ti sconfiggono, perchè ad alta quota dove gli alberi non crescono più sono loro a tenere le redini del gioco. Tra le vette, il deserto avanza senza che niente o nessuno lo riesca a fermare e poi c'è il vento... che dire del vento?
Quell'entità invisibile ma tangibile quando sferza il volto facendoti imprecare ti fa maledire il giorno in cui hai scelto di affrontare un viaggio in bici di questo tipo.parco nazionale di sajama in bici
 
Il calore affanna il respiro, il sole brucia la pelle e lasciare i 620 metri di Nazca sembra più difficile del previsto. La strada solitaria si inoltra tra le dolci montagne, panettoni spogli che si susseguono uno dopo l’altro e sembrano non finire mai. 1500 metri, 2700 metri, 3200 metri, il caldo si è smorzato nel blu del cielo, ma il respiro continua ad essere faticoso: ogni curva è sempre più pendente, ogni rettilineo sempre più lungo nonostante nulla cambi nella morfologia del territorio. Il primo altopiano è un lungo sospiro di sollievo che si scioglie tra i sorrisi dei primi avvistamenti di fenicotteri e la prima notte glaciale a 4200 metri.
Incontri, come quello con Ana che vive sola a 4500 metri nella Riserva nacional de Pampa Galeras o come quello con il condor, l’uccello con l’apertura alare più grande al mondo; parole, come quelle scambiate con i pastori sulla lunga strada delle lagune peruviane, stupore, come quello provato da noi di fronte alla Natura andina e come quello del bimbo che vive a Negro Mayo e non ha mai visto due cicloviaggiatori… Per affrontare le Ande in bici bisogna pagare un pedaggio oneroso fatto di litri di sudore, salite lunghe quasi 100 km, giornate infuocate e notti glaciali sotto un manto di stelle. Dalle quote proibitive si scende a sfiorare la foresta pluviale del Rio Apurimac, una delle ramificazioni del Rio delle Amazzoni: i colori mutano, la vegetazione e la fauna si trasformano, l’umidità raggiunge livelli impensabili. Machu Picchu e la valle sacra sorgono in un limbo sospeso tra le alte vette (alcune delle quali sfiorano i 6000 metri) e il clima tropicale della giungla. Si sale, ancora, si sale sempre più in alto superando Cusco, la capitale inca, avanzando a grandi falcate verso il lago Titicaca, il bacino navigabile più alto del mondo. In Bolivia non si scherza più, i 4000 metri diventano compagni fedeli, gli sterrati sabbiosi, i deserti di sale, i valichi tra le nuvole, le insidie di tutti i giorni. Magica Bolivia, forse il mio cuore è rimasto sull’altopiano, tra le Ande in bicicletta più dure ma anche più indimenticabili del nostro viaggio. Zigzaghiamo smarriti come bimbi, coraggiosi come veri esploratori: i vulcani cileni ci accolgono fumanti, tra le venature striate e colorate dei loro pendii scoscesi. Sabbia, pueblos spopolati, lama e campesinos arsi dal sole che non da mai scampo. La stagione delle piogge non vuole arrivare e la terra soffre, arida e polverosa. I grandi nevai dei vulcani Parinacota e Sajama si sciolgono mentre ci godiamo il meritato riposo tra le fauci della terra, sprofondando in pozze melmose nell’acqua calda delle terme naturali. Il Coipasa e Uyuni, due immensi salares, le colazioni in strada con gli anziani del paese sorseggiando succo di quinoa e sgranocchiando frittelle unte, il formaggio di pecora, salato e gustoso, la strada de las joyas, il deserto di Atacama e l’Argentina arrivata come un miraggio tra le ruote stanche delle nostre biciclette…
Il grande Norte e gli ultimi passi andini tra le insidie di un territorio incontaminato: abbiamo raggiunto Salta sognando un asado e del buon vino rosso argentino e il sogno è diventato realtà. È difficile descrivere un viaggio in bici sulle Ande di 3200 km, 4 nazioni, 5 frontiere, 20 notti in tenda, 2 salares… in poche righe. Per capire la vera essenza di questi paesi andini si può solo fare una cosa: pedalarli!
 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!