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Anello gravel a Prato Piazza da Brunico in Val Pusteria
Una domenica di fine Giugno, fresca come ormai siamo abituati qui quest'anno, decido di accettare la proposta di mio fratello e pedalare un po' nelle sue zone, in Val Pusteria. L'improvvisazione finale ci porta a salire fino a Prato Piazza partendo da San Lorenzo di Sebato, vicino a Brunico e pedalando le ciclabili della Val Pusteria e Cortina-Dobbiaco per chiudere l'anello gravel in Alto Adige.
In questo articolo
Ciclabile della Val Pusteria fino a Monguelfo
Indecisi sul percorso da seguire, partiamo da San Lorenzo di Sebato di buon mattino con una temperatura perfetta per pedalare, fresca e piacevole.
L'idea che sorge nei primi chilometri di attraversamento di Brunico è quella di arrivare fino a passo Cimabanche su ciclabile per poi salire tra le Dolomiti passando dalla malga Ra Stua e raggiungendo il rifugio Sennes, ricalcando in parte la seconda giornata di itinerario MTB nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies che avevo seguito qualche anno fa.
Iniziamo il percorso della pista ciclabile della Val Pusteria in direzione di San Candido e dell'Austria, prima tra le vie del principale centro pusterese e poi sul tracciato inizialmente in brecciolino che ripercorre il vecchio sedime ferroviario oggi spostato a monte.
Oltrepassata una galleria, sempre sulle sponde della Rienza, raggiungiamo Perca e superiamo il biotopo Ontaneto prima di raggiungere Valdaora di Sotto. Qui si lascia temporaneamente il percorso dedicato lungo il fiume per entrare, su strada, nel paese costringendoci a una breve salitella per passare da Valdaora e Valdaora di Sopra. Dopo i tre piccoli centri si affronta una discesa che riporta sulle sponde del lago di Valdaora.
Ancora un tratto sterrato seguito dall'asfalto nuovo della pista ciclabile ci fanno entrare a Monguelfo per raggiungere presto il bivio che unisce le due ciclabili: una prosegue verso Dobbiaco e l'altra entra nella valle di Braies.
Discutiamo un po' e consultiamo le mappe: mio fratello non è mai stato a Prato Piazza e questa potrebbe essere l'occasione, dato che ricordo esserci una strada che scende a Carbonin. La decisione è presa: saliremo questa vallata per poi arrivare ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo e lì decideremo il da farsi in base alle forze residue.
Verso Braies: Ponticello e salita a Prato Piazza
Imboccata la ciclabile che conduce al lago di Braies, la seguiamo per pochi chilometri fino al piccolo borgo di Schmieden-Ferrara dove attraversiamo la strada che conduce verso il lago di Braies. Anziché tenere la vallata di destra, proseguiamo dritti per imboccare il percorso sterrato che sale verso la località Ponticello. L'anello che seguiremo d'ora in avanti, fino a rientrare a Villabassa, è tabellato con le indicazioni del percorso MTB 071 denominato proprio Prato Piazza.
La strada forestale si infila nel bosco e sale parallela alla via principale, sulla sinistra orografica, con alcuni strappi pendenti. Poco prima di raggiungere l'ampio parcheggio di accesso a Pratopiazza, proprio in località Ponticello, ci ricongiungiamo con la strada asfaltata che non abbandoneremo fino in quota.
Oltre il parcheggio la strada è chiusa al traffico veicolare dalle 10 alle 15 e soltanto gli altri ciclisti e gli autobus che accompagnano gli escursionisti in quota ci disturberanno nel nostro incedere. La salita di circa 6 chilometri sale dolce all'inizio, per poi aumentare la propria difficoltà nei pressi del semaforo a senso alternato installato negli ultimi chilometri di percorso.
Appena oltre i 2000 m di quota si raggiunge il parcheggio sommitale dove gli autobus lasciano gli escursionisti e dove inzia l'ampia sterrata che attraversa il piccolo altopiano di Pratopiazza. Sulla sinistra si trovano subito due rifugi ma decidiamo di rimandare la pausa e proseguire fino alla malga di Prato Piazza che domina la strada con il suo camino fumante in altro sulla sinistra. C'è un ulteriore rampa finale per raggiungere la malga, ma i canederli pressati e la radler che ci concediamo non ci fanno pentire della scelta.
In discesa verso Carbonin e la ciclabile Cortina-Dobbiaco
A stomaco pieno si è più veloci in discesa e così, dopo la sosta in malga, riprendiamo la strada verso valle proseguendo in piano fino ai piedi del rifugio Vallandro. Da qui inizia la discesa di questo percorso gravel in Alto Adige. Se ami i tracciati un po' più tecnici e stai facendo il giro in MTB puoi infilare il sentiero che taglia i tornanti della carrareccia mentre oggi noi con le nostre gravel preferiamo pedalare sulla strada, veloce e divertente. I primi chilometri sono sterrati, poi l'asfalto sostituisce il fondo naturale anche se è talmente rovinato che non saprei cosa scegliere tra i due.
Nei pressi di una fontanella si raggiunge la statale Dobbiaco-Cortina, poco più a monte degli alberghi di Carbonin dove ci si può immettere sulla vecchia ferrovia delle Dolomiti. Il tragitto prosegue in discesa, rapido e dal fondo ben compatto. Se in quota i ciclisti erano sporadici, qui in estate c'è traffico, parecchio, quindi fai attenzione e modera la velocità perché potresti farti prendere la mano!
Passiamo il lago di Landro poco prima di incrociare la valle della Rienza che scende dritta dritta dalle Tre Cime di Lavaredo che oggi un po' si nascondono tra le nubi. Il tragitto torna a seguire il corso del torrente che conduce veloce veloce sulle sponde del lago di Dobbiaco, stracolmo e verdeggiante.
Raggiunta la periferia meridionale di Dobbiaco ci si immette nuovamente sulla pista ciclabile della val Pusteria. Girando a destra si proseguirebbe verso l'Austria e la ciclabile San Candido-Lienz mentre noi svoltiamo a sinistra dirigendoci verso Brunico.
Rientro dalla panoramica tra Valdaora e Riscone
Un nuovo tratto di pista ciclabile ci fa evitare persino i pochi metri che un tempo si percorrevano su strada secondaria, passando al fianco della ferrovia.
Il vento in poppa ci aiuta e così in men che non si dica entriamo a Villabassa da dove a breve partirà una delle competizioni più conosciute della zona, la Dolomiti Superbike. Si torna sulla ciclabile proprio poco prima del bivio di Braies, dove chiudiamo l'anello e ci ricongiungiamo per un po' con il percorso seguito all'andata.
Seguiamo l'itinerario dell'andata fino a Valdaora di Sotto, passando da Monguelfo e dal lago di Valdaora. Appena fuori dal paese però anziché scendere di nuovo sulla pista ciclabile, imbocchiamo sulla sinistra un percorso panoramico che resta in quota a fianco della ferrovia sul versante sinistro della val Pusteria. Il tracciato asfaltato conduce fino a Riscone e presenta alcuni saliscendi mai troppo lunghi anche se l'ultimo, soprannominato il vigliacco perché si presenta così a tradimento dietro una curva quando pensi di aver finito le fatiche, fa salire le male parole fin sulla punta della lingua.
Prima di raggiungere il centro turistico sulla destra si può godere di una bellissima vista su Castel Lamberto e la sua vicina cappella. A Riscone si passa la stazione sciistica di Kronplatz per proseguire verso Santo Stefano e chiudere l'anello con una strada secondaria che scende oltre il piccolo centro fino a raggiungere il biotopo palude di Mühlbach e chiudere l'anello a San Lorenzo di Sebato.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico