La resistenza della Parma proletaria e contadina alla diffusione senza controllo del fascismo in Italia negli anni '20, l'attacco degli squadristi all'Oltretorrente e la risposta dietro le barricate dei parmensi, gli ideali di giustizia e fraternità ed i continui soprusi perpetuati ai lavoratori già privati di qualsiasi libertà di espressione, gli anni degli Arditi del Popolo e dei morti ammazzati a bastonate, questi sono i ricordi di un vecchio combattente delle Parma rossa, quella che non ha mai ceduto alla brutalità ed alla violenza delle squadre fasciste capeggiate da Farinacci e Balbo.
E' una calda serata dell'agosto '72, cinquant'anni esatti dopo i lunghi scontri all'Oltretorrente e la storia è sempre la stessa: un giovane militante di sinistra viene ucciso da una banda di balordi fascisti con la stessa dinamica di 50 anni prima, 10 contro 1.
Lo sdegno e la compassione velano il volto dell'anziano Ardito che dopo i funerali del giovane si ritrova nella solita osteria, dove inizia a raccontare la Storia.
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