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Felicità.. è un viaggio in bici
Davide Zandonella
 
 

Davide, aka go.zando.go. sui social, è un giovane cicloviaggiatore italiano che da anni ha scelto la bicicletta come mezzo ideale di avventura. Da Bergamo, ai piedi delle suggestive Orobie, Davide ha esplorato i quattro angoli di Europa per poi spingersi, tra notti sottozero,una rottura del telaio e incontri talvolta bizzarri in cima a grandi salite, fino all'Asia centrale in bici! In questa intervista Zando ci ha raccontato alcuni episodi divertenti, ci ha dato preziosi consigli, ci ha narrato le sue esperienze passate e le sue notti più fredde...

Ciao Davide, com'è nata l'idea di questo viaggio in bici che ti ha condotto, finora e mooolto sommariamente, a Capo Nord e poi in Uzbekistan?

Ciao ragazzi, allora approfitterò del fatto che sono bloccato con degli amici in Germania di ritorno da un viaggio in Franconia di birrificio in birrificio, per rispondere più o meno a tutto quanto.

L'idea di questo viaggio è nata in realtà un sacco di tempo fa, 5 anni fa, quando ho fatto il primo tour in cui sono partito senza sapere niente di come funzionava il mondo del cicloturismo. Ho voluto provare e ha funzionato: già allora quando sono partito con l'idea di arrivare a Bordeaux e farlo in due settimane e poi tornare a casa allegramente invece ho finito con lo stare in giro due mesi e mezzo. Mi pare fossi diciannovenne e da lì è partita la molla: ho preso il virus del viaggio, ho capito che si poteva fare con pochissimi soldi e che farlo in bici era il modo ideale per me di girare il mondo, era uno stile che mi apparteneva e quindi da li è partita l'idea. Negli ultimi quattro anni ho lavorato per mettere da parte i soldi facendo solo dei viaggi più piccoli, ma sempre con questa idea di fondo di partire per un viaggio serio e così alla fine ho fatto. notte nel desertoL'idea di andare a Capo Nord in bici in realtà è nata in un modo strano: ero partito con l'idea di pedalare verso est però quando tutto è cominciato a maggio non era la stagione giusta per come la vedevo io e per seguire il percorso che avevo in testa avrei dovuto aspettare altri 6 mesi. Così, visto che durante il primo viaggio avevo raggiunto l'estremo sud e l'estremo ovest d'Europa, ho pensato di andare a fare quello a nord e quello a est per completare il quadro. Quindi l'idea di salire a Capo Nord è nata così come una sorta di temporeggiare per poi andare verso est. Da lì ho cominciato a scendere fino a Istanbul che era, almeno nella mia mente ( non lo è in effettivo) l'estremo est dell'Europa e poi ho continuato ad andare in direzione Oriente fin quando non mi sono stancato, diciamo così!bici nuova

Prima di questa avventura avevi già viaggiato in bici quindi, ma perchè hai scelto di viaggiare in bici?

Prima avevo fatto quel viaggio a cavallo di fatto di Francia, Spagna, Portogallo e ritorno, poi avevo girato l'Islanda in un mese, sempre in solitaria perchè è il modo in cui preferisco viaggiare. Ho pedalato anche tra Corsica e Sardegna prima di partire per il viaggione lungo lungo lungo lungo. Ho scelto la bici per viaggiare per mille, mille, mille ragioni, difficile individuarne solo una, ma secondo me è il giusto punto intermedio a livello di velocità, di indipendenza, Ti permette di viaggiare lento a sufficienza per respirare l'atmosfera del luogo, di conoscere le persone e parlarci direttamente; allo stesso tempo non è come viaggiare a piedi perché ti permette di coprire distanze differenti, di essere più indipendente, di portare più materiale quindi in sostanza è un modo perfetto per viaggiare con il giusto grado di indipendenza, ma senza essere del tutto indipendenti come potresti esserlo in camper; quindi hai sempre comunque bisogno di appoggiarti alle persone e quindi felice che ci hai a che fare visto che è poi la parte migliore del viaggio secondo me. deserto e tramontoAnche per viaggiare low cost penso sia il modo migliore.Viaggiando da hitchhiker, con lo zainone, a piedi... passi sempre un po' per "il barbone" quindi le persone tendono a vederti anche un pochettino stranite. Non succede sempre però capita.Con la bici, avendo il tuo mezzo diciamo, secondo me ti nobilita anche agli occhi delle altre persone. Invece che essere un vagabondo, sei un viaggiatore. Questa però è una mia opinione personale:) Diciamo che viaggio in bici per queste due ragioni principalmente e poi anche per il fatto che ti permette di viaggiare con la mente. Con il movimento ripetitivo della pedalata, lo sapete bene anche voi, la testa vola dopo un po', non sei più davvero lì magari in un paesaggio o su una strada a pedalare per otto ore, hai tempo per spaziare in lungo e in largo:)

Sei nato ai piedi delle Alpi... Quando pedali preferisci la pianura o la montagna?

Preferisco la montagna per forza: un po' perchè ci sono nato, un po' perchè ne ho sempre sentito il richiamo e anche perchè, quando c'è da far fatica, vieni sempre ripagato o da paesaggi o da visioni straordinarie... non c'è paragone! La pianura è un paesaggio che rimane lo stesso ad oltranza invece quando sei in montagna scavalli una valle e dall'altra parte poi trovare qualsiasi cosa, hai mille variabile ogni giorno, è molto molto molto più interessante secondo me, però anche lì è facile dirlo per uno che è nato vicino alle Alpi.calzini colorati zando in viaggio

Hai attraversato zone davvero fredde e altre molto calde... com'è il rapporto col clima quando viaggi in bici? Qualche consiglio per riuscire ad adattarsi in ogni situazione?

Sono abbastanza abituato a starci dentro, ad adeguarmi mettiamola così, mi sono trovato poche volte ad essere davvero in crisi e in quelle volte che cosa puoi fare? Ci stai dentro e fine della storia! Secondo me alla fine è un discorso di adattamento anche personale, se tu entri nella mentalità che in quel clima lì ci stai dentro va a finire che lo fai, non ci sono storie! E' anche vero che un buon equipaggiamento di base aiuta non ci piove:). Diciamo che comunque il mio rapporto col clima è abbastanza semplice, anche nel clima estremo, se affrontato con la giusta mentalità, è molto difficile rimanerci sotto.deserto del Dasht E Lut Diventa una sfida, diventa un'estensione della comfort zone: quando attraversi il deserto super caldo o quando attraversi regioni davvero  fredde, è una rottura in qualche modo, ma è anche stimolante perché capisci che puoi farcela anche a quelle temperature. In Romania l'inverno scorso la temperatura per una settimana non è mai salita sopra i -10°C. Eppure nonostante potenzialmente questa situazione fosse uno sbattimento totale, e lo era per l'amor del cielo, in realtà mi ha permesso di dire: "Riesco a vivere all'aperto, in tenda, a viaggiare in bici stando costantemente sotto i -10". E' qualcosa che prima probabilmente non avrei creduto possibile quindi il clima secondo me con le sue avversità tempra l'uomo, ti permette di crescere in consapevolezza... notte in moschea

Sei tornato in Italia, a casa, perchè hai sentito che questa parte del viaggio si era conclusa, avevi "chiuso il cerchio". Hai mai trovato, sul tuo tragitto, un luogo che avresti potuto definire "casa"?

Domanda difficile! Ehm...credo di no, casa è casa a prescindire da posti fighissimi che puoi trovare sulla tua strada, come casa non c'è nulla. E' un discorso più che legato al luogo, legato alle relazioni, è legato a quelli che popolano casa: quindi amici, famiglia, parenti. Io non mi sono mai trasferito in vita mia, ho amici che sono gli stessi da 20 anni e dei rapporti così sono molto difficili da ritrovare o ricostruire altrove. Quindi un posto che avrei potuto definire casa no, ma è anche vero che quando sei in viaggio da tanto, la tua casa diventa la tenda: essendo due strati di tela, una volta che sei dentro, la tenda diventa il nido sicuro dove nulla potrà mai farti del male o darti problemi una volta. Quindi di fatto casa diventa un qualsiasi posto: un bosco... "Adesso siamo stiamo venendo giù sempre in macchina e stiamo attraversando questi posti della Franconia fantastici in pieno autunno e sento il richiamo di andare a campeggiare e starci la notte fortissimo una perché sei abituato a dire che il posto sicuro è la tenda, e la tenda è casa..." Quindi in un certo qual modo l'unica casa che ho trovato via da casa è la tenda.strada di sale

Qual è stato il luogo più strano/insolito dove hai dormito in questi mesi?

Secondo me a batterli tutti è quella volta che in Turchia, per evitare la pioggia, ho dormito in un bagagliaio dei pullman. In una stazione ho chiesto ad un autista se potevo dormire dentro e così ho trascorso la notte all'asciutto. In realtà poi ce ne sono state tante ma è difficile individuarle... mi vengono in mente un paio di campeggi in campi da golf... ma la migliore è stata la notte nel bagagliaio:)notte deserto

Che consiglio daresti a chi volesse provare ma ha timore di partire per il primo viaggio in bici?

Semplicemente di farlo, non c'è nulla di meglio. E' come fare i tuffi: prima di tuffarti hai davvero paura, ma dopo averci provato non puoi far altro che volare e ti accorgi che ti piace anche. Non ho mai sentito nessuno che dopo essere partito per un lungo viaggio avesse il rimpianto di averlo fatto e tantissimi al contrario hanno il rimpianto di non averlo fatto, quindi se una persona ha troppe remore deve solo spegnere il cervello e decidere di partire. Non c'è margine di errore in questa scelta, questo è un aspetto che alle persone sfugge spesso. Non succede che scegli di partire e poi pensi di aver fatto un errore, semmai pensi a quanto tempo hai sprecato prima di provarci.incontri

Qual è stato l'incontro più incredibile fatto sulla strada?

A rispondere a questa domanda sono davvero in difficoltà: ce ne sono davvero stati tanti e faccio fatica a preferirne uno. In realtà secondo me la cosa più bella sulla strada, al di là degli incontri con personaggi folli, gente in giro in mulo per mezza Europa che vuole arrivare a Compostela, pellegrinaggi matti, robe incredibili... la cosa più bella del mondo sono i re-incontri cioè quando tu incontri qualcuno e lo reincontri da qualche altra parte completamente per caso e a me per esempio è successo con un ragazzo francese e credo sia stato l'incontro più bello del viaggio. Stava girando in bici anche lui e quando ci siamo trovati la prima volta eravamo tutti e due con le nostre ragazze, la mia viaggiava con me per un mesetto mentre lasua era proprio in viaggio con lui, e abbiamo fatto 3-4 giorni insieme in Francia. Dopo abbiamo preso strade diverse separandoci. Dopo un mese e mezzo ci siamo incontrati ancora tutti e due single perchè la mia ragazza era rientrata e la sua ragazza lo aveva mollato quindi ci siamo fatti un mese e mezzo di viaggio assieme in Norvegia fino a Capo Nord. Questo dal mio punto di vista è stato l'incontro migliore, ma in generale tutte le volte che per strane casualità inspiegabili che ti fanno crescere la fede e la scaramanzia verso l'universo e come lavora, capita di incontrare gente che hai già trovato prima sulla strada, con cui avevi passato dei bei momenti o con cui avevi condiviso delle parti di viaggio.In generale nel viaggio quando hai momenti di difficoltà o una serie di giornate brutte c'è sempre un bilanciamento che ti aspetta dietro all'angolo...incontri in quota

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Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Vero

Correva l'anno 1983: anch'io vidi per la prima volta la luce del sole estivo e sorrisi.  Nel 2007 ho provato per la prima volta l'esperienza di un'avventura a due ruote e, da quel momento, non ne ho potuto più fare a meno... nel 2010 sono partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la nostra prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, Il Sudafrica e Lesotho... e il #noplansjourney...

Se non siamo in viaggio, viviamo sul lago d'Iseo!

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