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Giro del Monviso 4° tappa: dal Rifugio Vallanta all'Alpetto

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Che confusione: svegliarsi con rumori frugali, scanditi da movimenti innaturali, percepire appena voci sussurrate e risatine sospette... tutto questo ti fa sentire in un film di spionaggio! La sveglia non è ancora entrata in funzione e quindi credo sia ancora molto presto, ma le persiane del rifugio Vallanta, situato sotto il versante occidentale del Monviso, lasciano filtrare già i primi raggi di sole.
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Lasciare il proprio giaciglio controvoglia non è mai piacevole ma quando realizzi che la montagna ti stà aspettando per offrirti tutta se stessa... beh vorresti esserti svegliato molto prima!!! Colazione abbondante e un salutino veloce al nostro nuovo amico San Bernardo. Il versante occidentale del Monviso, il fulcro roccioso di tutto questo nostro camminare, è ancora in ombra e, lungo il sentiero che dobbiamo percorrere, ci sono già diversi gruppetti in religiosa processione. Scendiamo abbastanza rapidamente di 100 metri trovandoci a quota 2350, l'altitudine di Pian Para. Questo inizio di giornata in montagna è davvero terapeutico: tutto è ancora nell'ombra ma lentamente i primi volatili iniziano a cantare ed il torrente sembra seguire lo stesso ritmo. Ci abbassiamo fino a quasi 1900 metri prima di incontrare il bivio per il Passo di San Chiaffredo. Attraversiamo il torrente ed iniziamo a salire seguendo una mulattiera contornata da una cornice di fiori alpini. L'aria frizzantina lascia il posto al tepore del primo sole e noi continuiamo sulla nostra strada, oltrepassando un bivio per il rifugio Bagnour. In 40 minuti tagliamo la montagna verso il Pian Meyer dove si trovano moltissimi sempreverdi (pini in maggioranza!). Il sentiero punta verso il Vallone delle Giargiatte superando i 2300 metri. Tra le rocce si sale verso la conca superiore dove si trovano tre bei laghetti. Ci muoviamo verso est ed il nostro primo obiettivo è quello di raggiungere il Passo di San Chiaffredo ed ormai non siamo più così distanti... Siamo a quota 2764 metri e lo zaino oggi sembra pesare di più... eppure non ho aggiunto nulla! Abbiamo terminato, forse, la parte più difficoltosa della tappa ed infatti dal Passo il sentiero prosegue quasi pianeggiante sotto Punta Trento fino al Passo Gallarino a 15 minuti dal bivacco Bertoglio e circa 40-50 dai rifugi Alpetto e Quintino Sella. In montagna non si è mai sicuri di come sarà il tempo ma devo dire che in questi giorni la fortuna ci tenuto in palmo di mano! Il tracciato scende abbastanza velocemente verso i laghi di Sagnette che si trovano a 2567 metri, fino al Grande lago di Viso dentro il quale si specchia Il versante orientale del Monviso. Ormai siamo proprio vicini e, ad ogni passo in più, la nostra cometa sembra sempre più imponente con la sua forma piramidale e la sua vetta, alta da far girare la testa. L'indecisione regna sovrana: rifugio Alpetto o Quintino Sella?!? Ci eravamo un po' documentati prima della partenza sulle varie possibilità ed opzioni per la notte ed il Rifugio Alpetto ci sembrava più intimo e ricco di personalità... quindi, dopo qualche tentennamento, non abbiamo più dubbi: Rifugio Alpetto sia!!! Ci spostiamo sulla destra, sul sentiero che scende verso Oncino, ed in pochi minuti raggiungiamo la nostra meta. Situato in una posizione idilliaca, il Rifugio Alpetto è il luogo ideale dove sostare dopo una giornata di salite e discese, dopo una giornata di trekking in montagna. Il Giro del Monviso è un'escursione di più giorni piuttosto impegnativa e, al termine di ogni giornata, è piacevole trovare un letto pulito ed un luogo incantevole dove riposarsi quando scendono le tenebre. I gestori del rifugio, un alpinista e sua moglie, ci comunicano che i posti letto sono già tutti occupati e questo ci getta nello sconforto. Dopo attimi di panico e delusione, chiediamo se sia possibile dormire sul tavolo della cucina (quando la stanchezza si fà davvero sentire... chi ti muove più?!?) e i due gestori sorridendo ci dicono che non c'è problema e che possiamo restare!!! Il mio fido compare si sdraia nell'erba tiepida lasciandosi trasportare da pensieri profondi, mentre io, la solita matta incapace di star ferma, esploro un po' i dintorni abbandonando lo zainone al rifugio! Bello, bellissimo questo luogo dove l'uomo sembra solo passare quasi titubante per paura di deturpare qualcosa, per timore di guastare questa armonia così magica. Amo trascorrere la notte ai rifugi, si finisce sempre con il conoscere qualcuno e condividere esperienze ed avventure. Anche questa volta ci accade con un gruppo di cinque amici di Lodi, grandi appassionati di bici da corsa ed amanti della montagna. Si mangia insieme all'Alpetto e, fra un bicchiere di vino e una forchettata di spezzatino, ci si raccontano tantissime storie. E' tardi e bisogna spegnerela luce per rispettare il sonno degli stanchi escursionisti. Stiamo per preparare la nostra tavola quando il gestore, sgargiante e con lo sguardo furbo, si avvicina per dirci che ha dei letti d'emergenza dove possiamo stare! Evvaiii!!! Nelle camerate i letti sono a castello e quelli di emergenza si trovano oltre il secondo materasso cioè a circa 3/4 metri dal pavimento! L'ultima ascesa della giornata: una lunga scala di metallo fino al materasso delimitato dal muro e da una cordicella che certamente non impedisce ad una persona con il sonno disturbato di cadere giù. Mi spiaccico contro la parete e cado in un sonno profondo per risvegliarmi solo la mattina successiva e vedere che una gamba del mio escursionista preferito è già oltre la corda... per fortuna, al risveglio, non viene catturato dal panico e riporta ogni parte del suo corpo al sicuro sul materasso!!! Anche questa volta l'imprevisto dell'Alpetto pieno ci ha portato a goderci in maniera piuttosto originale questa nottata ad alta quota!!!

Il trekking del Monviso si svolge in 6 tappe fra Piemonte e Francia, se vuoi, puoi visualizzarle tutte tornando alla pagina del Giro del Monviso!!!

Il Rifugio Alpetto è ubicato a quota 2268 metri ed è aperto da giugno a settembre (chiamate sempre per avere conferma!). Ha solo 24 posti letto e quindi è sempre consigliata la prenotazione (mica come abbiamo fatto noi!!!). La guida alpina che gestisce il rifugio, su richiesta, accompagna ad arrampicare o in gite più impegnative!!!

 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!