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Giro delle Fiandre summer edition: i muri si scaldano!
Il sole è gentile, splende in cielo e scalda senza bruciare. È inizio settembre e l'estate non sembra volesene andare nemmeno qua, sulle Ardenne fiamminghe. I muri e i tratti ciottolati sono ormai alle spalle e possiamo pedalare gli ultimi chilometri verso Gent, godendoci il tepore, il paesaggio e le ciclabili. Ormai pregustiamo la meritata birra finale - rigorosamente una Kwaremont - con cui reintegrare i sali persi durante questa Ronde Van Vlaanderen summer edition, la prima edizione "estiva" della cicloturistica sulle strade del Giro delle Fiandre che storicamente si affronta il giorno prima dei pro.
Giro delle Fiandre - cicloturistica estiva
"Il termometro segna 7°C, la pioggerellina tipica delle giornate da leggenda non manca." ... così scrivevo qualche anno fa parlando del Giro delle Fiandre cyclo affrontato un sabato di inizio aprile. Questa volta il contesto è lo stesso, ma sembra di essere in un altro paese. Alla partenza, da Gent anziché da Oudenaarde, ci saranno 18-20°C e sono indeciso se portare con me la mantellina o lasciarla in albergo: ad Aprile tutto è più facile, questi dilemmi non esistono e un'antivento è d'obbligo!
A parte gli scherzi, gli organizzatori quest’anno hanno deciso di raddoppiare la proposta di una versione cicloturistica del Giro delle Fiandre, programmando un evento anche a inizio settembre oltre a quello già previsto per il sabato antecedente alla gara professionistica. Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che il successo è garantito, anche se raggiungere i numeri della “Ronde” primaverile, trainata dalla possibilità di ammirare i propri idoli il giorno successivo, non sarà facile! Ma se l’amatore più agonista potrebbe continuare a preferire l’aspro pavé d’Aprile, il pubblico più “cicloturistico” potrebbe preferire questa data, soprattutto per le condizioni meteorologiche più favorevoli.
Il nostro Giro delle Fiandre “summer edition”
Venendo alla nostra avventura, i dubbi ci assalgono ancor prima della partenza. I percorsi disponibili sono tanti, da 25 a 200 km e noi non abbiamo un granché di allenamento, ma vorremmo almeno affrontare un paio di tratti in pavé e qualche muro. Partendo da Gent, un po' più lontana dalle Ardenne fiamminghe rispetto a Oudenaarde, il tragitto minimo per sollecitare un po' le nostre fiammanti specialissime adattate al pavé, è quello da 75 km. Partiamo dall'Eddy Merx cycling museum con l'idea di coprire quella distanza: in questi eventi la partenza è alla francese... anche nelle Fiandre! Ciò significa che non c'è una vera e propria partenza collettiva (Vero ringrazia, visto la sua totale repulsione a pedalare in gruppo) ma ognuno può scegliere, all'interno di una finestra oraria, quando partire. Noi lasciamo Gent piuttosto tardi, verso le 9.00-9.15 dopo aver ritirato il nostro pettorale e l'adorabile adesivo da telaio su cui sono indicate le distanze progressive in cui si trovano salite e ciottolati: un po' per scrupolo e un po' per scherzo, Vero prende quello della 75 km ed io quello della 110 km!
Lasciamo Gent pedalando esclusivamente su piste ciclabili e lungo canali fino a raggiungere la Schelda che seguiamo per un bel po' di chilometri, sempre fuori dal traffico o su strade cittadine poco battute. La pianura ci permette di tenere un ritmo più che buono ed in men che non si dica ci ritroviamo al primo bivio della giornata: a destra inizieremmo i tratti in pavé per rientrare dopo 75km a Gent, dritti proseguiremmo verso i muri.
La gamba fresca, la giornata di sole e la temperatura mite ci fanno tentennare e decidiamo in men che non si dica di proseguire dritti! Trascorriamo i chilometri successivi a discutere sulla bontà o meno della scelta, ridendo della nostra eterna indecisione. Oudenaarde è a un tiro di schioppo e dopo aver oltrepassato la meravigliosa piazza, aggiriamo il Centrum Ronde Van Vlaanderen che visiteremo l'indomani per fermarci al primo ristoro. La scorta di cioccolato e goffles è obbligatoria prima di iniziare il tratto più impegnativo ma più spettacolare del nostro percorso: questa volta lasciamo Koppenberg, Kwaremont (in realtà riusciamo a percorrerli il giorno successivo in una rapida escursione da Oudenaarde) e Paterberg ai più allenati e ci accontentiamo di altri tratti mitici come Molenberg, Paddestraat e Wolvenberg.
Il saliscendi è continuo e le Ardenne regalano il meglio di loro. Il cielo velato non ci fa soffrire il caldo, il mais è pronto per essere raccolto e ci accompagna lungo tutto il percorso mentre i ciottoli asciutti non ci fanno temere per la nostra incolumità. I Muri per le Fiandre sono come il Colosseo per l'Italia o la torre Eiffel per la Francia: un'istituzione, un patrimonio culturale che non ha eguali. Se fino a qualche decennio fa il progresso portato dall'asfalto riduceva i tratti selciati oggi c'è chi acciottola una strada privata solo nella speranza che, un giorno, gli organizzatori decidano di far passare il Giro delle Fiandre sulla propria proprietà. Ma qui si deve aver pazienza perché appena depositati i ciottoli sono troppo levigati e troppo regolari: le gelate invernali e le piogge primaverili dovranno lavorare per un po' prima di potersi meritare "Il Fiandre"!
Lo sforzo nel nostro caso è diluito e ci basta rallentare un po' l'andatura sui muri per superarli senza troppa difficoltà: abituati alle lunghe salite alpine, qui ci sembra una passeggiata. Ma se si pensa ai professionisti, costretti a sprintare per 100 km per mantenere una posizione avanzata e non perdere preziosi secondi sulle stradine fiamminghe, le staffilate alle gambe inferte da questi strappi violenti spaventano... beati noi che continuiamo a goderci il paesaggio!
Il nostro Giro delle Fiandre "edizione estiva" si conclude con un'altra ventina di chilometri pianeggianti per rientrare a Gent. Non pensavamo di riuscire a percorrere tanti chilometri, inclusi di muri e pavé ma il clima favorevole e la buona compagnia ci hanno fatto faticare la metà. Sciogliamo un po' le gambe e secchiamo la gola, preparandola ad una bella birra fresca appena dopo l'arrivo, nella zona dove sono stati preparati gli stand gastronomici e il palco con la musica. La festa prosegue e non ci tiriamo indietro facendoci coinvolgere dall'atmosfera divertente e divertita che aleggia tra i tavoli.
Koers, il museo del ciclismo di Roeselare
La partecipazione al Giro delle Fiandre amatoriale in versione estiva è stata anche e soprattutto una scusa per ritornare in questa regione che abbiamo sempre visitato con entusiasmo, vista la profonda vocazione ciclistica e ciclabile. In quest'occasione abbiamo sfruttato il tempo libero a nostra disposizione per visitare Koers, il museo del ciclismo di Roeselare che ha riaperto i battenti dopo lunghi anni di restauro. Ospitato in un edificio storico che era in precedenza una stazione dei vigili del fuoco, il museo con i suoi ampi spazi offre a tutti l'opportunità di conoscere e rivivere, anche in maniera interattiva, alcuni dei momenti che hanno fatto la storia del ciclismo internazionale. Roeselare tra l'altro è una bella cittadina fulcro di numerosi itinerari cicloturistici nelle Fiandre occidentali e quindi ti suggerisco di fermarti e passeggiare per qualche ora tra le sue vie se decidi di venire a visitare il Koers.
CRVV – la memoria storica del Giro delle Fiandre
De Brabandere, il birrificio dei ciclisti
Roman, la birra da 500 anni
Un birrificio può essere sufficiente, ma l'occasione fa l'uomo ladro e così abbiamo sfruttato la vicinanza con Oudenaarde per visitare anche il birrificio a conduzione famigliare più antico del Belgio. I Roman infatti producono birra dal 1545, quando Joos, il capostipite di questi mastri birrai, gestiva una locanda lungo la strada Franco-Tedesca. Oggi i due fratelli Roman, la 14a generazione, si dedicano soltanto alla produzione di birra (e altre bevande analcoliche) e noi esploriamo i segreti della loro produzione scoprendo come l'arte di produrre la birra si sia tramandata fino ad oggi. Il birrificio produce numerose tipologie di birra, tra cui la birra d'Abbazia Ename e la mia preferita, la Adrian Brouwer Oaked, dedicata all'artista fiammingo. A questo proposito, tra l'altro, in questi mesi di fine 2018 numerose sue opere saranno esposte in un'importante mostra nella sua città natale, Oudenaarde.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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