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Traversata della Grecia in bici: 430 km dallo Ionio all'Egeo
Attraversare la parte continentale della Grecia in bici, lasciarsi lo Ionio alle spalle per arrivare ad affacciarsi sulla costa dell'Egeo, perdersi tra le strade di montagna del parco nazionale dello Tzoumerka, ammirare i pinnacoli delle Meteore al tramonto e addormentarsi sotto i cieli stellati della Tessaglia... questa è un'avventura per chi ama sorprendersi a guardare orizzonti montuosi mentre assapora pietanze mediterranee, per chi predilige le salite ma non disdegna la pianura, per chi pedala anche su sterrato, ma preferisce l'asfalto. Questa è un'avventura che profuma di Grecia e bicicletta...
Ideale per una settimana di viaggio, questo percorso in Grecia in bicicletta si sviluppa per la maggior parte su asfalto anche se non mancano i tratti sterrati, gravel e qualche breve pazza ascesa su cemento.
Il traghetto per Igoumenitsa
Igoumenitsa è uno degli approdi più utilizzati dai viaggiatori per raggiungere la nazione di Epicuro via mare e il porto di partenza del nostro itinerario attraverso la Grecia continentale in bicicletta. Raccolta e a misura d'uomo, Igoumenitsa è affacciata sul Mar Adriatico dove gli intensi tramonti colorano le lunghe serate estive.
Dal cuore cittadino si inizia subito a salire verso le prime propaggini montuose che nascondono l'orizzonte, costeggiando in parte la trafficata autostrada che si allontana dal mare. Per non farci mancare nulla, alterniamo da subito tratti sterrati tra le campagne, dove abbiamo i primi incontri con i cani randagi greci, ad altri asfaltati.
Il primo giorno di viaggio lungo questo itinerario si scoprono due dettagli fondamentali sulla Grecia: il paese vanta uno dei territori più montuosi d'Europa con l'80% della superficie ricoperta di cime e la temperatura in estate può essere davvero molto alta.Salendo dal porto si incontra presto il villaggio di Agia Marina formato da poche case sparse. Dopo una rapida discesa la strada riprende a guadagnare quota verso Mesoboyni (Μεσοβούνι) dove la chiesa ortodossa con il suo porticato è un ottimo paracadute contro l'afa delle ore centrali della giornata.
Dal villaggio l'itinerario diventa uno sterrato in ascesa sempre più panoramico e l'impressione è quella di entrare in punta di piedi nella pancia della nazione attraverso l'ingresso laterale. Mentre si guadagna quota la vista può spaziare a 360° nel silenzio e nella polvere di questo angolo di Grecia. In bici si raggiunge il valico prima di ridiscendere il versante opposto raggiungendo Gkrika dove una taverna tipica può placare i morsi della fame.
La bizantina Paramythia ci aspetta una manciata di chilometri più avanti con le viuzze vivaci e la chiesa di Koimesis risalente al 1200.
Ioànnina e il respiro di Alì Pascià Tepeleni
La traccia si perde tra la macchia mediterranea del Pireo avvicinandosi sempre più a Ioànnina, la città più grande della regione. Tra continui saliscendi, villaggi di montagna quasi abbadonati per esigenze lavorative e orizzonti senza fine, ci ritroviamo a pedalare in una Grecia autentica, dove il turismo non ci pensa neanche ad approdare, nonostante il sito archeologico dell'antico teatro di Dodoni.
Ai piedi del Monte Tomaros si trova quello che un tempo fu un importante sito religioso, dove viveva il famoso (forse al pari della Pizia di Delfi!), e probabilmente il più antico di sempre, oracolo che si dedicava a Zeus e alla Dea Madre. Il grande teatro di Dodoni fu invece edificato nel II millennio a.C. per volere di Pirro, lo stesso regnante che sfidò i romani con i suoi elefanti e poteva ospitare fino a 21000 persone!
Le risorse principali sono l'agricoltura e la pastorizia e l'età media sembra piuttosto alta quasi a sottolineare come nella nazione mediterranea si possa vivere in salute e a lungo, anche se i giovani emigrano verso le città in cerca di lavoro. Dalle prime propaggini della Grecia, in bici scendiamo veloci verso la capitale dell'Epiro, distesa sornione sul grande lago Pamvotiva. Il centro urbano è vivace e pieno di giovani; la modernità qui sembra essersi fusa con la tradizione che si ritrova nei severi monasteri ortodossi cittadini e in quelli situati sull'isola lacustre.
L'edificio predominante della città è però quello del castello risalente, in certe sue parti, all'Impero Bizantino. A Ioànnina si lega la figura di Alì pascià di Tepeleni che divenne governatore della città e riuscì a costituire un piccolo regno indipendente dal dominio turco prima di essere fatto assassinare insieme ai figli dal sultano ottomano. Camminando per i vicoli cittadini si respira ancora quell'aria di libertà e indipendenza per tanto tempo negata.
Nel parco nazionale di Tzoumerka in bici
Chi lo avrebbe mai detto che in Grecia si nascondesse un piccolo Stelvio?
Lasciando la dinamica Ioànnina ci si allontana dall'altopiano sul quale si erge la città, a 480 m, per addentrarsi tra le alte vette che coronano il parco nazionale di Tzoumerka. In bicicletta, dopo una veloce discesa sulle acque del fiume Arachthos inizia la rumba: una serie impressionante di tornanti scava la montagna guadagnando quota ed entrando ufficialmente nella catena montuosa di Tzoumerka, divenuta ufficialmente parco nazionale nel 2009.
Costituito da cime elevate, ambienti aspri e disabitati e radure in quota dove viene ancora praticata una pastorizia tradizionale, nel parco nazionale di Tzoumerka si possono visitare 47 piccoli villaggi, molti dei quali contano ormai solo una manciata di abitanti. Tra le numerose bellezze naturalistiche una menzione speciale va al canyon del fiume Arachthos attraversato da molteplici ponti in pietra. Nel parco è possibile anche far visita a cinque villaggi protetti come borghi tradizionali e numerosi monasteri il più suggestivo dei quali è quello di Kipina.
Nel cuore delle montagne dello Tzoumerka
Dopo aver superato, non senza fatica, i 19 tornanti che risalgono il costone montuoso dal fiume, si approda tra le case di Kédros e, poco oltre, tra quelle di Petroboyni dove si trova anche un bar. Già da quassù il paesaggio lascia senza fiato e fa presagire grandi avventure su queste montagne così poco conosciute. Oltre il piccolo paese di Petroboyni si incontreranno solamente altri due centri, Proselio e Mystràs, prima di entrare nel territorio della bella Kalarytes. La strada tormenta il cicloviaggiatore con i continui cambi di pendenza, con curve e ripidi strappi a strapiombo sul fiume. A Proselio si può sostare per un ultimo caffè mentre a Mystras è d'obbligo riempire le borracce d'acqua prima di risalire l'ultimo lembo di strada fino ai piedi dell'arroccato monastero di Kipina.
Perchè visitare il monastero di Kipina?
Incastonato in una parete rocciosa a picco sul corso del Kalaritikos, il monastero di Kipina è uno di quei luoghi che lascia senza fiato per bellezza e posizione. Per raggiungerne l'ingresso dalla strada è necessario risalire i gradini a strapiombo (ma protetti!) sulla ripida vallata sottostante. Puoi parcheggiare la bici nel piccolo piazzale davanti all'arco d'accesso. Il piccolo monastero fu edificato nel 1212 e per accedervi è ancora presente un ponticello in legno.
Oggi il monastero non è più abitato da monaci come un tempo ma al suo interno si possono ancora visitare alcune stanze, l'antica chiesetta con pregevoli decorazioni e icone caratteristiche della religione ortodossa e, per chi non soffre di vertigini, affacciarsi sul corso d'acqua.
Kalarites, il paese di pietra
Dal monastero la strada non dà tregua continuando la sua insistente arrampicata sulle pareti rocciose che si elevano sopra le viscere della terra. Ogni pedalata è un dispendio enorme di energia ma, man mano che si guadagna quota, la vista può nutrirsi degli scorci mozzafiato su questo selvaggio angolo di Grecia continentale. In bici quindi non resta altro da fare che pazientare e spingere sui pedali, conquistando metro dopo metro fino al paese di Kalarites, uno dei più belli del parco nazionale dello Tzoumerka.
Forse non tanti sanno che proprio da questo paese di 4 anime nel cuore delle montagne dell'Epiro iniziò la storia della famiglia Bulgari, oggi conosciuti in tutto il mondo come azienda attiva nel settore del lusso.
Sotirios, il fondatore della società, a fine 1800 produceva oggetti in argento a Kalarites, il villaggio arumeno del parco nazionale dello Tzoumerka, situato a quota 1200 m. Nel 1881 Sotirios giunse in Italia, a Napoli prima e a Roma poi, in cerca di fortuna e nel giro di qualche anno aprì la prima bottega dando inizio a quello che sarebbe diventato un vero e proprio impero.
Oggi a Kalarites vivono solamente 20 persone per tutto l'anno, mentre in estate il paesino si popola di turisti ed emigranti di ritorno a casa. L'architettura caratteristica del paese ha come protagonista la pietra con la quale sono stati eretti la maggior parte degli edifici. Il maggior periodo di splendore di questo luogo idilliaco fu nel XVIII secolo quando i commerci con le città europee arricchivano i mercanti e la popolazione. Oggi a raccontare quel nostalgico splendore resta un museo dedicato alla lavorazione dell'argento.
Pastori arumeni e montagne silenziose
A monte di Kalarites si trova un piccolo campo da calcio dal quale si hanno panorami da sogno sulle vette a strapiombo sul fiume. Prima di riprendere la strada, ancora una volta in salita, volgiamo lo sguardo al sottostante paese chiedendoci che fine farà nei prossimi anni.
L'asfalto curato sale in uno scenario bucolico e silenzioso raggiungendo presto alcune malghe in quota. Alcuni cani pastore si avvicinano ringhiando, puntano Nala che come al solito resta indifferente. Un ragazzo dalla pelle bruciata dal sole e dagli occhi di ghiaccio si avvicina parlando una lingua strana che non sembra greco. Ramon, pastore arumeno, conosce qualche frase in inglese e con quelle e il suo gran sorriso ci chiede da dove stiamo arrivando così carichi. Conversiamo diversi minuti spiegandoci a gesti e a mezze frasi, poi Ramon ci saluta per inseguire il suo gregge nelle aride radure in quota.
Ti starai chiedendo chi sono gli arumeni?
Il gruppo etnico degli arumeni abita la zona centro-meridionale dei Balcani e parla la lingua arumena, un idioma romanzo orientale. Il popolo degli arumeni sembrerebbe aver avuto origine dall'incontro tra i coloni romani e le popolazioni che già abitavano le zone dell'Europa Centro-meridionale.
Le ultime aperità della giornata ci conducono a quasi 2000 metri tra rocce sporgenti piene di intrusioni, vegetazione rada e nuvole basse. I turisti raramente passano quassù e la bellezza dello Tzoumerka oggi è tutta per noi. Dallo scollinamento scendiamo drasticamente fin sotto i 1000 m, sognando temperature più consone alla stagione estiva. Un capriolo ci attende immobile all'ingresso di un bosco di abeti, ci fissa per un secondo e poi scompare veloce.
Pedalando verso le Meteore
La nostra traversata della Grecia in bicicletta si abbassa ancora di quota portandosi lungo le sponde del fiume Aspropòtamos, in una vallata completamente disabitata dove alcune aree picnic sono state allestite per ospitare i viaggiatori stanchi durante le loro remote peregrinazioni. Dopo alcuni chilometri, e diversi incontri con tartarughe nel bel mezzo della strada, svoltiamo bruscamente verso nord-est in direzione del paese di Krania che non raggiungeremo.
Ai piedi della breve ascesa che conduce al paese in una taverna si preparano piatti tipici e per noi è impossibile dire di no ad una cena greca. L'ultima vera salita di questa traversata della Grecia ci aspetta dietro l'angolo e non risparmia nessuno: la strada si impenna senza pietà per valicare la dorsale che ci separa da Kastanià, dai pinnacoli delle Meteore e dalla pianura della Tessaglia.
Il drone sorvola i pendii boscosi e poi, in fase di atterraggio, si incastra tra i cavi elettrici precipitando a terra, miracolosamente illeso (solo due ali rotte che Leo sostituirà!). Aldilà del valico una picchiata veloce ci dà il benvenuto a Kastanià dove la piazza centrale è animata da gente di tutte le età. Ci uniamo agli avventori di una caffetteria per una tazza di caffè greco... dopo aver affrontato la parte occidentale del parco nazionale dello Tzoumerka in bici ce lo meritiamo. Dal paese, tra dolci saliscendi, si lasciano le montagne per entrare in punta di piedi nella regione pianeggiante della Tessaglia dove osano i pinnacoli delle Meteore.
Visitare le Meteore, patrimonio UNESCO
Uno dei siti più visitati e conosciuti della Grecia continentale è quello dei monasteri delle Meteore, i suggestivi edifici religiosi ortodossi costruiti in cima a grandi panettoni di arenaria. La cittadina di Kalambaka è il punto d'appoggio perfetto per scoprire le tondeggianti colline su cui si ergono i monasteri. Solo sei dei ventiquattro monasteri dichiarati patrimonio UNESCO nel 1988 sono ancora abitati (7 visitabili).
La bicicletta si presta bene a visitare le Meteore compiendo un anello tra i siti monastici senza dover usufruire di bus o taxi (puoi seguire la nostra traccia GPS del Tour delle Meteore). Questa area della Grecia fu meta di eremiti e asceti fin dal XI secolo poi con l'invasione dei turchi del XIV si cercarono ripari più sicuri e inaccessibili come le cime delle colline dell'area.
I monasteri visitabili sono abitati e gestiti da monaci e suore ortodosse e sono:
- Gran Meteora
- il Sacro Monastero di Varlaam
- il Sacro Monastero di Rousanou
- Santa Barbara
- Agios Nikolaos
- Agios Stefanos
- Aghia Triada
Gli ingressi sono a pagamento e sono regolati da orari settimanali che determinano chiusure e aperture (trovi gli orari nelle info utili in basso).
Alcune curiosità:
- il monastero di Aghia Triada è il più antico tra quelli ancora conservati e risale al 1476;
- il monastero Agios Nikolaos è invece il più piccolo e sorge su un pinnacolo alto 80 metri e per raggiungerlo è necessario salire 143 gradini e una scalinata di 85 gradini scavati nella roccia;
- il monastero Agios Stefanos è gestito dalle suore ortodosse così come quello di Roussanou mentre Gran Meteora è il monastero più grande
- la parola greca Meteora che ha dato il nome al sito UNESCO significa letteralmente "sospeso in aria" così come appaiono i siti religiosi a chi li osserva da lontano.
Meloni in Tessaglia
Le Meteore sono un luogo bucolico, fuori dal tempo, dove misticismo e turismo si fondono profondamente. Dopo aver visitato il sito religioso, è tempo di riprendere il viaggio in bici verso sud-est e il Mar Egeo, iniziando la traversata dell'antica regione storica chiamata Tessaglia.
Quest'area dedita in prevalenza all'agricoltura si estende tra la catena del Monte Pindo, la superba sagoma del Monte Olimpo con il suo parco nazionale e le coste del Mar Egeo. Un groviglio di strade secondarie e sterrate tra i campi di meloni, maturi al nostro passaggio, cotone e tabacco colora il paesaggio piuttosto monotono della Tessaglia. In bicicletta si alternano lunghi rettilinei asfaltati a percorsi gravel divertenti tra i tondeggianti frutti del suolo fertile. Grandi trattori, dotati di cassone ribaltabile, fanno la spola tra le coltivazioni e i depositi trasportando tonnellate di dolci meloni appena colti; alcuni ci vengono offerti assicurandoci succulenti pranzi per diversi giorni consecutivi.
Da Kalambaka raggiungiamo Trikala che, secondo la tradizione dell'antica Grecia, fu la città nativa del Dio della medicina Asclepio.
Trikala appare come una cittadina vivace, ricca di piste ciclabili, caffetterie e negozi di ogni sorta e genere. Attraversarla in bici è un vero piacere e fare rifornimento con pane fresco, rinfrescarsi con un caffè con ghiaccio (molto in voga in Grecia!) e qualche prelibatezza dolciaria è caldamente consigliato.
Mentre ci inoltriamo nel cuore della Tessaglia, le montagne del parco nazionale dello Tzoumerka diventano un lontano ricordo: la vista nella piana può spaziare senza ostacoli e i villaggi addormentati, e spesso spopolati, si susseguono l'uno dopo l'altro apparentemente all'infinito. A Itéa la nostra attenzione viene conquistata da un piccolo museo dedicato ai trattori e all'agricoltura, una sorta di storia di questa regione greca che ha fatto delle coltivazioni la sua principale fonte di sostentamento e ricchezza.
Lo spazio espositivo all'aperto ospita numerosi mezzi agricoli d'epoca e moderni, quasi si volesse narrare la storia dell'evoluzione dei metodi di semina. Passiamo oltre tra sguardi curiosi e sorrisi gentili. L'età media di questo angolo di Grecia è piuttosto alta ma non ci stupiamo più di tanto: i giovani si sono probabilmente spostati in città più grandi come Trikala o Kalambaka per dedicarsi anche ad altre attività come il turismo.
Sognando il Mar Egeo
Gran parte della traversata della Grecia continentale in bicicletta è ormai stata superata, ma l'ultima parte di questo itinerario riserva ancora delle sorprese. La pianura della Tessaglia continua a regalare scorci su campi di mais già mietuti, distese di cotone appena piantato o enormi aree coltivate a meloni arancioni come un tramonto d'estate.
Evitando la città di Larissa, che più a nord vanta i resti di un antico teatro e di una fortezza, il percorso ciclabile segue per un tratto il fiume Enipeas, in viaggio perpetuo verso il Mediterraneo.
Dalla piana finalmente la traccia si anima iniziando a risalire le basse colline prima del mare. Si scalano i rapporti e, nel caldo estivo, si suda copiosamente prima di scorgere l'immensa superficie blu in apparenza immobile al cospetto del tempo che passa inesorabile. Superiamo Farsala più a nord senza visitarla. A questa città della Grecia antica, considerata da Omero la capitale del regno di Peleo, il padre di Achille, la scrittrice americana Hilari Bell ha dedicato una trilogia di romanzi.
Continuando sul nostro itinerario cicloturistico attraverso la Grecia in bici si giunge a Velestino, città natia del rivoluzionario eroe nazionale Rigas Feraios. Da qui non troviamo un'alternativa ciclabile e si è costretti ad imboccare la strada principale per Volos proveniente da Larissa, un viavai di auto puzzolenti e veloci che corrono verso il grande blu.
Appena possibile usciamo per brevi tratti su tracciati secondari, ma l'A1 sembra richiamarci a sè come una calamita. All'ingresso cittadino fortunatamente si lascia la grande arteria per inoltrarsi tra le strade periferiche che digradano verso il porto e il Mar Egeo, un dedalo di vie e ciclabili tranquille nell'aria permeata di salsedine di Volos.
Come raggiungere le Isole Sporadi da Volos
Volos è una città vocata più al commercio che al turismo. Però dal porto è possibile prendere un traghetto per visitare le isole Sporadi che si dividono in Settentrionali (le principali sono Skiathos, Skopelos e Alonissos) e meridionali (con Samos e Ikarìa).
Le compagnie di navigazioni a operare le tratte tra Volos e le isole Sporadi settentrionali sono due: la Hellenic Seaways/Blue Star Ferries e la Anes ferries che, durante tutto l’anno e con frequenze diverse in base alla stagionalità, effettuano i collegamenti marittimi. Un viaggio di sola andata per una persona con bici al seguito per Alonissos (l’isola da noi scelta!) costa tra i 30 e i 35€. Se viaggi con un cane sarai felice di sapere che non paga extra fee (aggiornamento Dicembre 2019).
Il viaggio tra Volos e Alonissos dura circa 2 ore e 30 minuti.
Visitare Alonissos in bicicletta e altri mezzi
Alonissos è l’isola più lontana dalla terraferma raggiungibile con i traghetti in partenza da Volos. L’isola si trova nel Mar Egeo e fa parte della prima riserva naturalistica della Grecia, il parco nazionale marino di Alonissos e delle Sporadi settentrionali, istituito nel 1992. La missione del parco è quella di conservare e proteggere gli ambienti marini e terrestri inclusi in quello che è il più grande parco marino d’Europa, casa della rara foca monaca.
Girare Alonissos in bicicletta è facile, ma anche un po’ faticoso: l’entroterra dell’isola è infatti in gran parte collinare e per raggiungere le spiagge più remote (ma anche le più vicine) dalla località principale di Patitiri dovrai salire le asperità per poi ridiscendere verso il mare, sia all’andata che al ritorno del tuo viaggio.
Bisogna anche dire che la bicicletta è un mezzo green e la soddisfazione di scoprire gli angoli più nascosti dell’isola in bici non ha prezzo. Per chi non avesse voglia di pedalare ancora esistono alternative per visitare Alonissos al meglio come il noleggio del motorino in una delle numerose agenzie di Patitiri o quello di un’auto.
Quali spiagge visitare su Alonissos?
In una settimana di permanenza su Alonissos abbiamo visitato alcune spiagge meravigliose dove, nonostante fosse luglio, ci siamo trovati soli o con pochi altri avventori, a godere delle bellezze naturalistiche dell’isola.
- La Spiaggia di Vamvakies è lunga e stretta e si trova nei pressi di Steni Vala. La lunga striscia di sassi ha poche zone d’ombra e un mare davvero cristallino. La spiaggia è situata sulla costa orientale dell’isola, affacciata sulla terra emersa di Peristeria
- La piccola e raccolta baia di Megali Ammos si raggiunge facilmente da Patitiri trovandosi anch’essa nella parte meridionale dell’isola. La spiaggia è uno dei possibili spot dove scorgere, con un po’ di fortuna, la foca monaca. La poca frequentazione del luogo è ideale per chi ama la pace assoluta e l’intimità.
- La spiaggia di Yalia, anch’essa isolata, si raggiunge oltrepassando la città vecchia di Alonissos. La particolarità di questo luogo è la presenza di un piccolo mulino a vento che si erge sopra l’acqua trasparente della baia.
- La spiaggetta di Agii Anargirii è raggiungibile in bicicletta direttamente o aggiungendo al tratto in bici un suggestivo trekking che conduce, prima di scendere al mare, alla panoramica chiesetta di Agii Anargirii. A fianco della bucolica insenatura si trova anche quella di Tourkoneri, altrettanto bella.
Quando andare ad Alonissos
I periodi migliori per visitare Alonissos sono sicuramente quelli di fine primavera/inizio estate e quello di fine estate/inizio autunno quando i prezzi sono più bassi, il clima mite permette di pedalare e nuotare senza soffrire il caldo e l’affluenza sull’isola è minima.
Questo itinerario attraverso la Grecia in bicicletta offre solo un assaggio delle bellezze della nazione, ma è un buon punto di partenza per iniziare a conoscere e scoprire un territorio che ha davvero tanto da offrire a chi ama la buona cucina, l'ospitalità Mediterranea e un clima mite per la maggior parte dell'anno.
- Ioannina, la capitale della regione dell'Epiro distesa sul lago Pamvotiva, la moschea di Veli pascià e il castello
- L'antico teatro di Dodoni (ingresso 2€ - apertura: 8 - 15 - aggiornamento dicembre 2019)
- Il parco nazionale dello Tzoumerka con i suoi sterrati, il piccolo Stelvio, i villaggi caratteristici e gli antichi monasteri
- Il Monastero di Kipina che sorge incastonato tra e rocce della vallata del fiume Kalaritikos
- Le Meteore, sito patrimonio UNESCO, che lasciano davvero senza fiato
- Alonissos e le isole Sporadi settentrionali dove rilassarsi, nuotare nelle acque cristalline e, con un po' di fortuna, scorgere la foca monaca
Quale valuta si utilizza in Grecia?
- La Grecia è parte dell'Unione Europa e utilizza l'euro
Quali sono i documenti necessari per viaggiare in Grecia?
- Ai cittadini italiani ed europei l'ingresso in Grecia è permesso con la carta d'identità. Se viaggi con il cane dovrà essere dotato di passaporto e di vaccinazione contro la rabbia effettuata nell'anno in corso.
Come posso raggiungere Igoumenitsa?
- Il mezzo più comodo per raggiungere Igoumenitsa è il traghetto. Dall'Italia le compagnie che raggiungono Igoumeitsa sono la Minoan Lines e la Anek Lines rispettivamente dai porti di Venezia, Ancona, Bari e Brindisi.
Come posso tornare a Igoumenitsa da Volos?
- Per rientrare al punto di partenza puoi usufruire del servizio bus della KTEL con trasporto da Volos a Ioannina (circa 4 ore e 15) e poi da Ioannina a Igoumenitsa (circa 1 ora e 15 minuti)
Come sono le strade?
- Le principali vie di collegamento sono da evitare in bicicletta per il traffico, le vie secondarie sono in genere ben tenute così come gli sterrati descritti in questo itinerario!
In Grecia ci sono tanti cani randagi?
- Si, capita spesso di incontrare cani randagi in Grecia mentre si viaggia in bicicletta, ma in base alla nostra esperienza non sono pericolosi...basta comportarsi con prudenza, seguendo qualche piccolo espediente come spruzzare loro un po' di acqua con la borraccia, urlare più forte che si può guardandoli negli occhi e gesticolando ma soprattutto rallentare fino a fermarsi senza farsi prendere dal panico, mettendo la bici tra la tua persona e il cane.
Qual è il periodo migliore per visitare la Grecia?
- Visto il clima caratterizzato da estati molto calde e inverni freddi sulle montagne, il consiglio è quello di attraversare la Grecia continentale in bici a cavallo tra la primavera e l'estate o tra l'estate e l'autunno
Lungo il percorso si trovano fontane e acqua potabile?
- Lungo il nostro itinerario, soprattutto nella prima parte attraverso l'Epiro e le montagne, le fonti d'acqua fresca e le fontane sono presenti un po' ovunque e quindi non risulta difficile reperire acqua. Più complesso nella pianura della Tessaglia dove si dovrà chiedere aiuto agli abitanti del luogo fermandosi in qualche bar.
Quali sono gli orari di apertura dei monasteri delle Meteore?
- Monastero Gran Meteora-> Estate 9:00-15:00 con chiusura il martedì, inverno 9:00-14:00 con chiusura il martedì, mercoledì e giovedì. Info (+30)24320-22278;
- Monastero di Varlaam-> Estate 9:00-16:00 con chiusura il venerdì, inverno 9:00-15:00 con chiusura il giovedì e venerdì. Info (+30)24320-22277;
- Monastero di Rousanou-> Estate 9:00-17:00 con chiusura il mercoledì, inverno 9:00-14:00 con chiusura il mercoledì. Info (+30)24320-22649;
- Monastero di San Nicola-> Estate 9:00-16:00 con chiusura il venerdì, inverno 9:00-16:00 con chiusura il venerdì. Info (+30)24320-22375;
- Monastero Santissima Trinità-> Estate 9:00-17:00 con chiusura il giovedì, inverno 10:00-16:00 con chiusura il giovedì. Info (+30)24320-22220;
- Monastero di Santo Stefano-> Estate 9:00-13:20 e 15:30-17:30 (domenica apre alle 9:30)con chiusura il lunedì, inverno 9:30-13:00 e 15:00-17:00 con chiusura il lunedì. Info (+30)24320-22279
- Le strutture turistiche in Grecia sono presenti un po' su tutto il territorio eccezion fatta per le aree più remote dell'Epiro e per quelle della Tessaglia dove il turismo non è presente. Per i viaggiatori dell'Europa Occidentale viaggiare in Grecia è piuttosto economico (soprattutto se si evita l'estate e l'alta stagione) e gli alloggi sono in genere di alto livello qualitativo. Dalle pensioni ai campeggi, dormire in Grecia è facile soprattutto nelle zone più turistiche lungo le coste.
- Campeggiare liberamente in Grecia è facile sulle montagne e in zone remote anche se concesso solo in determinate aree. Per saperne di più leggi il nostro articolo sul Cicloturismo in Grecia,in particolar modo il paragrafo dedicato al campeggio. Mi raccomando, se deciderai di campeggiare liberamente, non lasciare traccia del tuo passaggio. Un'alternativa al campeggio libero è quella di chiedere la possibilità di piantare la tenda in giardini o proprietà private: a nessuno si nega un posto tranquillo per dormire!
- Esistono in zona anche alloggi alternativi come gli appartamenti su airbnb che puoi trovare scontati se non sei ancora registrato.
- La gastronomia greca è tipicamente mediterranea con largo uso di verdure, olio d'oliva, formaggio, in particolare feta, ed erbe aromatiche. Un buon piatto cucinato su tutto il territorio è la moussakà, una sorta di parmigiana. Prova le insalate nelle numerose varianti, il pesce fresco nelle località costiere, il pita gyro che ricorda il più conosciuto kebab, i Souvlaki, una sorta di spiedini, e per dolce la baklava o i ravani.
- In Grecia esiste anche una tradizione legata alla produzione di vino: assaggia la Retsina. Infine non perdere la degustazione di Ouzo nelle tipiche Ouzerie e il caffè greco
- Visit Greece (in inglese): il sito ufficiale del turismo con tante informazioni per organizzare un viaggio in Grecia.
- Alcuni libri da leggere per rendere ancora più speciale un viaggio in Grecia in bici:
- Un uomo di Oriana Fallaci,
- Viaggio nella Grecia continentale... di Silvia Cariani
- I miti greci: Gli dei e gli eroi della Grecia antica di Federica Bernardo
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico