Dal nord Italia a Roma, la Via Francigena attraversa diverse regioni pianeggianti, collinari, montuose... ed al pellegrino che la stà percorrendo capita spesso di rimanere incantato davanti ai borghi antichi ed alle bellezze naturali che incontra. Uno dei tratti più ammalianti della Via Francigena toscana è quello che attraversa l'inimitabile Val d'Orcia con le sue colline dolci disegnate perfettamente, i suoi colori tenui da quadro impressionista, i borghi abbarbicati quasi volessero sembrare irraggiungibili. La Val d'Orcia, con le sue peculiarità turistiche, non risparmia nessuno...
Caratterizzata da curve gentili, prati dalle tinte uniformi e paesi pittoreschi, la val d'Orcia è percorsa da un tratto suggestivo della Via Francigena Toscana che qui tocca alcune delle mete più apprezzate della zona fino a costeggiare il prfilo severo del Monte Amiata e salire con convinzione verso Radicofani, situata in cima ad un antico vulcano ormai estinto. Da San Quirico d'Orcia, la tappa della Via Francigena toscana in Val d'Orcia, percorre ben 32 km attraversando il comune di Castiglione d'Orcia e giungere infine a Radicofani.
Camminando sulla via Francigena Toscana da San Quirico a Bagno Vignoni
Per chi stà percorrendo l'intero cammino, questa tappa apparirà come una delle più belle ed impegnative della Via Francigena Toscana e non solo. Prima di iniziare a percorrere i sentieri o la Cassia in direzione di Bagno Vignoni, è piacevole esplorare il paese di San Quirico d'Orcia il cui centro storico si attraversa in poco più di 10 minuti senza soste. Affacciandosi su Via Dante Alighieri dal comune, si oltrepassa in pochi secondi la chiesetta intitolata a Santa Maria Assunta che si trova a sinistra e, se il tempo lo concede è possibile dedicarsi alla visita del Giardino delle rose collegato agli Horti Leonini. A destra, pochi passi ancora più avanti, si incontra un'arcata che identifica l'ingresso di quello che un tempo era l'ospedale della Scala (XIII secolo). Una piccola corte con pozzo, un loggiato, alcuni ambienti dell'edificio e le mura originali sono ciò che è rimasto a ricordo dell'antica funzione di questo luogo di San Quirico. L'attrattiva più interessante del paese è però senza ombra di dubbio quel triangolo verde conosciuto con il nome di Horti Leonini ai quali si giunge in altri 5 minuti, svoltando a sinistra una volta raggiunto il portone della chiesa. Di origine cinquecentesca, gli Horti Leonini sono un esempio ben conservato di giardino all'italiana. In fondo a Via Dante, subito dopo l'ufficio turistico, ci si ritrova al cospetto della Collegiata Dal borgo di San Quirico d'Orcia, risalente con molta probabilità al periodo etrusco, il tracciato inizia la sua lunga marcia fino a Radicofani raggiungendo la frazione di Bagno Vignoni in poco più di 5 km ed 1 ora di cammino. La discesa finale permette di ammirare questa parte della Val d'Orcia dall'alto: davanti al viaggiatore appare il borgo fortificato, che è anche comune, di Castiglione d'Orcia illuminato dagli ultimi raggi del sole. Al tramonto le prime luci artificiali fanno la loro decisa apparizione e nonostante la tentazione sia quella di rallentare ancora di più, di smarrire lo sguardo nei piccoli significativi dettagli di questo paesaggio-dipinto, il cielo è percorso da nuvole tese e rosate che sembrano consigliare al pellegrino di sbrigarsi perchè fra poco sarà notte. Le fronde degli alberi sono accarezzate dalla brezza del crepuscolo e la fatica è ormai un miraggio lontano. Bagno Vignoni è accogliente: la grande vasca che occupa la Piazza delle sorgenti è stata per anni un vero e proprio sollievo per i pellegrini che giungevano qui stanchi e sudati. La sorgente naturale sgorga 365 giorni all'anno e già in epoca etrusca si era a conoscenza delle proprietà termali dell'acqua. Personaggi storici passavano da Bagno Vignoni per immergersi nella vasca cinquecentesca o, prima che venisse costruita, nell'acqua benefica per assaporare quella sensazione di benessere tipica delle terme. Oltre Piazza delle sorgenti, dove sorgono tre alberghi, si può visitare il Parco naturale dei Mulini dove con i quattro mulini presenti, un tempo, si riusciva a macinare il grano tutto l'anno grazie al continuo flusso dell'acqua della sorgente. Questo fenomeno naturale ha origine vulcanica, probabilmente derivante dall'attività vulcanica dell'ormai spento Monte Amiata.
Dove dormire: a San Quirico d'Orcia, a due passi dalla Collegiata si trova la Parrocchia di Via D. Alighieri (Tel 0577 897236) con posti 30 a 9€ per persona. Solo per pellegrini con credenziale o gruppi parrocchiali
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Da Bagno Vignoni a Radicofani sulla via Francigena Toscana
Lasciando il piccolo centro termale di Bagno Vignoni, la Via Francigena toscana prosegue in discesa, ritornando sulla Via Cassia. Appena superato l'Orcia si risale verso Rocca d'Orcia senza però giungere a Castiglione che è invece visitabile con una deviazione. I paesaggi della valle rfanno pensare ad un paradiso in terra in ogni loro angolo. Costeggiando la Cassia, si passa da le Briccole (chiamato dal vescovo di Canterbury Sigerico "U bricula"), un antico ospedale dove si narra che Barbarossa, mentre si stava dirigendo a Roma, si fermò per catturare Arnaldo da Brescia, un eretico ricercato dalla Chiesa.
La parte più difficile dell'intera tappa è quella che dalla strada appena oltre il torrente Formone sale veros Radicofani costeggiando il bosco. Alla destra del pellegrino, affaticato per il tracciato in salita, il bel panorama direttamente sui pendii dell'Amiata si mostra in tutta la sua maestosità.
Radicofani si trova ad un'altitudine di poco superiore agli 800 metri. Dal punto più alto dell'antico vulcano svetta la torre dalla quale Ghino di Tacco monitorava il territorio prima delle sue scorribande. Radicofani fu l'ultimo baluardo della resistenza senese contro il dominio di Firenze. A ridosso della Via Francigena a Radicofani, nel 1584 venne costruita dai medicei la Posta Medicea "Osteria Grossa" che ospitò moltissimi pellegrini e personaggi illustri fino alla fine del 1800.
Dove dormire: a Radicofani è presente lo Spedale dei pellegrini dei Santi Pietro e Giacomo che da settembre a maggio è gestito dalla Confraternita della Misericordia (3387982255 - 3337167237), mentre da giugno ad agosto viene tenuto dalla Confraternita di San Jacopo di Compostela di Perugia (3315321867). Offerta libera. Da maggio 2013 a Radicofani sarà presente un ulteriore ostello per i pellegrini che disporrà di ben 52 posti letto.
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Sulle tracce di Ghino di Tacco
Passeggiando per le vie di Radicofani e della sua fortezza si sentono ancora echeggiare nel vento le leggende sul mitico Ghino di Tacco, un ghibellino ribelle di Siena scacciato dalla città. Ghino trovò rifugio a Radicofani da cui iniziò le sue scorribande sulla Via Francigena derubando i ricchi signori che vi transitavano. Quando sento raccontare le storie dei personaggi vissuti in un luogo, mi capita sempre di prendere in simpatia coloro che sono colpiti dalla sfortuna o qulli che sfidarono la loro avversa sorte fino alla fine, dei veri ribelli del passato! Ghino di Tacco non fà eccezione: nominato da Dante e Boccaccio, si dice che fosse un nobile gentiluomo, magnanimo e valoroso, una sorte di Robin Hood del Medioevo. Il suo spirito vive ancora nella Rocca di Radicofani ed ogni tanto esce dalle mura per tornare a derubare i ricchi signori di passaggio sulla Via Francigena Toscana.
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Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!