Tutto è partito da una proposta di mio fratello. Ad inizio settimana mi dice che giovedì sarebbe partito per la Francia per andare a fare la granfondo La Marmotte, la più prestigiosa gara amatoriale di bici da corsa in terra transalpina, che prevedeva la scalata di salite mitiche quali Croix de Fer (Glandon), Telegraphe, Galibier e finale sull'Alpe d'Huez. Mi chiede se voglio accompagnarlo ed io, dopo qualche tentennamento, accetto.
Partiamo così il giovedi pomeriggio destinazione Les 2 Alps. Siamo io, mio fratello, la sua ragazza ed un altro paio di amici che parteciperanno (senza velleità di vittoria) alla granfondo sulle alpi.
Risultato di questi tre splendidi giorni dedicati al ciclismo: due giornate di sole magnifiche, un giro emozionante in bicicletta sui percorsi del tour de France e come ciliegina sulla torta la vittoria del fratellone che è riuscito a battere nel finale l'olandese Bert Dekker dopo un duello da crepacuore che ho seguito dal primo all'ultimo chilometro in ammiraglia.
Dopo un viaggio di sette ore giungiamo a Les 2 Alps di notte sotto un diluvio che non promette nulla di buono. Il giorno successivo ho in programma l'escursione in bicicletta ma non partirò di certo con la pioggia. Andiamo a letto incrociando le dita (Claudia, la ragazza di mio fratello, ha in programma una sciata sul ghiacciaio e quindi anche lei spera che per una volta le previsioni, che promettono sole per la mattina seguente, ci azzecchino) e con grande sorpresa al mattino ci risvegliamo baciati dal sole.
In sella sulle Alpi francesi
Dopo un'abbondante colazione salto in sella e mi appresto ad affrontare la discesa verso Bourg d'Oians. Il programma odierno prevede per primo il col du Glandon (1928m, a due chilometri circa dal più famoso valico della Croix de Fer) quindi il col du Telegraphe (1566m) ed infine il col du Galibier (2642m) per concludere la giornata affrontando la facile salita verso Les 2 Alps. Celebri salite della Francia per un totale di 180km e 4500m di dislivello.
Prima di iniziare l'asperità iniziale ho il tempo di scaldare le gambe percorrendo circa 50km tra discesa e pianura. Il col du Glandon è un'ascesa lunga ed impegnativa soltanto nei primi chilometri mentre via via che si sale si fa più pedalabile. La discesa stretta e tortuosa impone un pò di concentrazione e quindi la affronto prudentemente, non prima di una sosta in vetta per ammirare il paesaggio.
Giunto a S. Jean de Maurienne, su indicazione di un giovane locale inizio ad affrontare la seconda salita ma subito mi accorgo che anzichè essere il col du Telegraphe si tratta del versante settentrionale della Croix de Fer. Mi giro e percorro la tangenziale per una ventina di chilometri fino a S. Micheal de Maurienne da dove inizia il col du Telegraphe. In totale, per raggiungere la vetta del Galibier, da qui ci saranno 34km di salita con un piccolo break tra la vetta del Telegraphe ed il paese di Vailloire.
La salita è costante e le gambe iniziano a farsi pesanti dopo circa 100 km percorsi: il Galibier inoltre è un'ombra pesante in lontananza. Oltrepassato il paese di Valloire il paesaggio si fa incantevole e la strada pianeggiante per qualche centinaia di metri. Il sole splendente e le vette che fanno da anfiteatro alla vallata alleviano un pò la fatica ma oltre i 2000m la pedalata si fa lenta e sempre più faticosa. Faccio una sosta per riempire le borracce e piano piano raggiungo la forcella del mitico colle.
Una fatica estrema ma ben ricompensata! Scendo fino al col du Lautaret dove mi fermo stremato e decido di chiamare in albergo per farmi recuperare da mio fratello: sono sicuro di non avere le energie per salire fino a Les 2 Alps. Dopo aver concordato l'incontro ai piedi della salita, riparto in discesa ma percorrendo uno degli stretti e pericolosi tunnel presenti lungo il tragitto prendo una buca e foro. Cerco di uscire il più in fretta possibile dalla galleria per riparare la camera d'aria e non rischiare la pelle. Dopo essere ripartito percorro qualche chilometro fino ad incrociare l'auto che mi salva. Alla fine i chilometri fatti sono circa 170 ed il dislivello di 3800m. La giornata spettacolare mi ha fatto godere a pieno dei panorami che le mitiche alpi francesi regalano.
La granfondo La Marmotte dall'ammiraglia
Il giorno successivo tocca ad Antonio ed io sarò lì a seguirlo con Claudia. Quest'anno il fratellone (lui si che pedala forte!) ha già vinto la Dolomiti Stars, piazzandosi secondo alla recente Maratona delle dolomiti dietro al compagno Negrini. Oggi sicuramente punta all'obiettivo principale. Noi saliamo fino a metà Croix de Fer per poi accodarci al gruppetto dei migliori (i partecipanti sono oltre 7000) che qui è di circa 30 elementi. Si arriva in cima al Glandon con questo folto gruppo ed in discesa è un'impresa stare dietro ai ciclisti con l'automobile: vanno davvero forte!!! Terminata la discesa impieghiamo circa cinque o sei km per rientrare sotto i primi: sono rimasti soltanto in 6! Sono scesi come i pazzi in scia (mi dirà poi Tony) di un professionista dell'Ag2R di cui non conosco il nome. Il gruppetto è composto da 3 francesi, l'olandese Dekker, Tony ed il russo Kluyev. Vanno avanti regolari fino all'imbocco del Telegraphe e qui inizia la bagarre. Dopo alcuni allunghi dell'olandese si giunge ancora in gruppo sul Telegraphe, quindi l'ennesimo secco allungo di Dekker seguito come un'ombra da Tony sgretola la concorrenza. A fatica rientrano ancora in tre e così si giunge sulla vetta del Galibier in cinque. L'ammiraglia negli ultimi chilometri sembra un po' insofferente e l'acqua del radiatore sembra sul punto di raggiungere l'ebollizione. Improvvisamente temo di non poter più proseguire ma a fatica scolliniamo anche noi ed iniziamo la folle discesa. L'organizzazione approssimativa della gara fa sì che più volte i corridori rischino un frontale con le auto che salgono in senso opposto. Perdiamo di vista ancora una volta i corridori a causa del tremendo traffico sulla discesa del Lautaret, questa volta sia in senso opposto che nel senso di marcia dei corridori. All'imbocco dell'ultima decisiva salita la corsa è sempre comandata dal gruppo dei 5 corridori. Dopo un solo chilometro di salita Dekker tenta un nuovo allungo e quasi istantaneamente rimangono in gara solo in tre: l'olandese, il russo ed Antonio che a nove chilometri dall'arrivo attacca deciso. Kluyev si stacca subito mentre Dekker resiste. Un altro allungo di Antonio e anche l'olandese che spinge rapporti impossibili (usa il 39-21, per gli intenditori) sembra cedere. Con dieci metri di vantaggio si sale per un paio di chilometri poi Dekker rientra. Un paio di chilometri insieme e quindi Antonio attacca nuovamente. I due restano ad una decina di secondi di distacco l'uno dall'altro ma a due chilometri dal traguardo, all'entrata nel paese, l'olandese rientra su Antonio passandolo subito e cercando di staccarlo su un tratto quasi pianeggiante. Antonio tiene la ruota ed a circa 200m dal traguardo infila l'avversario poco prima di una rotonda che impedisce la volata. Tony riesce ad entrare primo nella rotatoria ed è fatta, passa con le mani alzate sotto il traguardo.
GRANDE TONY!
Doccia inaspettata e conclusioni
Per me una bella esperienza diversa dal solito seguendo una corsa. Per gli amici fortune alterne: Fernando completa la corsa in circa 7h e mezzo ed è soddisfatto mentre purtroppo Roberto deve ritirarsi prima di iniziaere la salita all'alpe d'Huez a causa di un dolore alle piante dei piedi causato probabilemente dall'aver allacciato troppo strette le scarpette da bici. E' comunque soddisfatto di aver superato il Galibier, splendido.
Dopo i festeggiamenti serali la mattina della domenica io ho in previsione di affrontare l'Alpe d'Huez in bicicletta e così mi sveglio presto. Il cielo sereno mi trae in inganno e così parto verso Bourg d'Oians. Appena conclusa la discesa di Les 2 Alps uno sguardo verso la vallata e sopra Grenoble mi si presenta un muro nero di nubi miacciose. Non ho nemmeno il tempo di girare la bici ed iniziare la salita verso l'hotel che il temporale mi raggiunge. Giungo una mezz'oretta dopo all'albergo bagnato fradicio! Sono appena le nove di mattino ma devo già rinunciare all'idea di affrontare la mitica salita. Ripartiamo così come eravamo arrivati: sotto un cielo carico di pioggia. La fortuna ci ha assistito regalandoci una finestra di sole nel brutto tempo e quindi rientriamo appagati e soddisfatti: Tony per la vittoria, Claudia per la sciata, io, Roberto e Fernando per la pedalata su strade mitiche e splendide... con la promessa, da parte mia, di ritornare per conquistare le vette non affrontate.
Per vedere le classifiche de La Marmotte potete dare un'occhiata
qui
Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!