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MTB Briganti Park: un off-road da Briganti
Scritto da Dom
Si fanno chiamare Briganti. Come gli ottocenteschi avventurieri che imperversavano nel Sud Italia durante la drammatica transizione di quelle terre dal Regno delle Due Sicilie al Regno d'Italia. Per alcuni sono stati degli eroi patrioti, per altri semplici malviventi, ma il mito dei Briganti è ancora vivo, tra le boscose e ondulate terre d'Irpinia, in Provincia di Avellino.
Nuovi Briganti
Quelle terre sono oggi popolate da una nuova tipologia di Briganti. Come i loro antenati, anch'essi imperversano tra i monti, muovendosi all'ombra di fitti e cupi boschi di faggio, quercia e castagno, in uno scenario suggestivo e a tratti incontaminato, nell'area oggi sotto tutela dell'Ente Parco Regionale dei Monti Picentini. Tuttavia, i Briganti di oggi non si muovono più con i muli, ma su due ruote a pedali.
Alla guida dei Briganti 2.0 c'è Raffaele (Lello) Spina, artista tatuatore, che circa un anno e mezzo fa ebbe una geniale intuizione. Trasformare il reticolo di sentieri a monte del piccolo abitato di Santo Stefano del Sole (AV), che attraversa terre di proprietà in parte del demanio e in parte di privati e che è utilizzato per lo più da pastori, in un percorso MTB, totalmente autogestito, ripulito periodicamente, perfettamente segnalato ed aperto a tutti.
MTB Briganti park
Da quel giorno, i Briganti sono diventati due, poi dieci; ora sono alcune decine i frequentatori del cosiddetto Briganti Park, piccolo gioiello Campano per le divagazioni off-road delle nostre amate due ruote.
La filosofia del Park è molto semplice: chi lo usa (in via del tutto gratuita) contribuisce anche alla sua manutenzione. In effetti, basta poco. Anche il solo attraversare frequentemente i sentieri con le due ruote mantiene vivo il tracciato. Se poi ci si porta dietro anche qualche piccolo attrezzo da giardinaggio, il gioco è fatto. Unica nota, il riguardo da tenere nei confronti degli animali (per lo più mucche e vitellini) che talvolta si incontrano nei percorsi del Park. Ma la suggestione bucolica è assolutamente garantita!
Il percorso del Briganti Park è molto vario e si compone di cinque track principali, denominati "Flow", "Cresta", "Sacramento", "Preta ra maronna" e "Alta tenzione". Lungo nel complesso 10 km e con un dislivello positivo totale di 1100 m, il Briganti Park disegna un percorso elicoidale sulla sommità del Monte Faggeto, che domina la valle del fiume Sabato e che, dalla sua parte più alta, che supera i 1000 m, permette di scorgere nelle giornate limpide il poco distante Golfo di Salerno. In questo il Park sintetizza tutto il bello della Campania interna. Dai monti al mare... è tutta una questione di pedale.
Il Briganti Park è sicuramente uno dei punti di maggior interesse ciclo-escursionistico dell'Irpinia, un territorio molto vario dal punto di vista paesaggistico, con ampie zone collinari costellate di piccoli borghi addossati a rupi scoscese e aree boschive di media montagna attraversate da vecchie provinciali a traffico zero.
Nel suo piccolo, Il Briganti Park rappresenta un bellissimo esperimento di tracciamento dal basso di un percorso MTB che, unito ad altre iniziative simili, aprirebbe l'Irpinia alla nuova frontiera dei viaggi in bici, quella rappresentata da un assetto cosiddetto “bikepacking”, ovvero MTB o, perché no, “fatbike” attrezzata per trasporto bagagli senza portapacchi ma con borse sorrette da manubrio, sella e telaio. Massima libertà di movimento, per un'immersione profonda nella natura.
Tappa dell'Enduro Riding South
Per concludere, vi segnaliamo che domenica 13 settembre, al Briganti Park, si svolgerà una tappa dell'Enduro Riding South (primo circuito Enduro-MTB del Sud Italia), un'occasione unica per conoscere il Park e tutti i suoi promotori. Chiunque volesse visitare il Park in quella o altre occasioni, non esiti a contattare Lello (Raffaele spina - 3338649584) e si ricordi di indossare protezioni, perché si tratta di sentieri Enduro con passaggi tecnici.
Ma ne vale davvero la pena.
Parola di Briganti!
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Dom
E' nato nel '76 in Pianura Padana e nella sua vita ha fatto la spola tra Sud e Nord Italia svariate volte. Ora lo danno più o meno stabile tra i colli irpini. Va in bicicletta da quando è nato. Come tanti, del resto... anche se poi se ne dimenticano, imbracciando un volante. Di mestiere fa lo scienziato. Studia microbi acquatici. per lo più a cottimo. Ama scrivere di scienza e di altre umane cose. Viaggia in bici dal 2009, cioè da quando, stabilitosi in Trentino per alcuni anni, ebbe la ventura di trovar casa di fronte alla famosa Via Claudia Augusta, in quel di Masetto di Faedo. Folgorato fin dal divano di casa dalla mistica visione di viandanti "cammellati" a due ruote provenienti da terre oltreconfine, in un plenilunio d'estate, acquisì JulyMoon, la sua fidata KogaMiyata, con la quale cominciò a girovagare per le terre subalpine sfruttando i favori delle ciclabili del nord. Si specializzò in viaggi brevi, ad un tiro di schioppo da casa, ma dalla dimensione ampiamente spirituale. Nella piovosa primavera del 2014, ha percorso la via di Francesco, dall'eremo di Fonte Colombo, nei pressi di Rieti, all'eremo di La Verna, in provincia di Arezzo. Nell'estate 2015, ha organizzato e percorso Mesothalassia, viaggio nella terra tra i due mari d'Italia, portando in giro in bici le sue conoscenze sull'acqua ed i suoi microscopici abitanti. La bici fa parte del suo lavoro. Da scienziato, oltre il 50% del suo lavoro di concetto lo svolge in bici, elaborando pensieri e teorie.
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Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!