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Sul Baldo in MTB: panorami da urlo sul lago di Garda!
Con un panorama impagabile sul lago di Garda questo percorso MTB sul monte Baldo, alle pendici della cima Telegrafo fino al rifugio Chierego è breve ma non per tutti visti i dislivelli in salita e le pendenze in discesa.
In questo articolo
Da mesi ormai puntavamo a questo percorso ad anello in MTB sulle pendici del monte Baldo e finalmente uno spiraglio di bel tempo ci ha concesso la giornata giusta per provare a percorrere almeno un tratto della salita che conduce a cima Telegrafo.
Visto il mio pessimo stato di allenamento abbiamo deciso di evitare un percorso più impegnativo che partisse dal lago di Garda e raggiungesse i 2.200 m di punta Telegrafo, limitandoci a un itinerario intermedio, comunque non semplice.
Da San Zeno di Montagna a località Due Pozze
Punto di partenza di questo percorso in MTB a picco sul lago di Garda è la località pedemontana di San Zeno di Montagna. In realtà abbiamo lasciato l’auto tre chilometri a monte del paese, presso il parcheggio del ristorante Castagneto, tra le località Lumini e Prà Bestemà, a circa 800 m di quota.
Inizialmente si imbocca la strada asfaltata che conduce verso Prada, località dove si trova anche il punto di partenza della funivia Prada-Costabella. Dopo aver seguito la strada principale per circa tre chilometri, si devia a destra verso malga Traure. La carreggiata si restringe ma il fondo resta asfaltato per altri quattro chilometri.
Le pendenze proseguono impegnative fino alla località Due Pozze, dove un grande parcheggio segnala la fine della strada asfaltata e l’inizio del tratto di forestale.
Lo sterrato verso il rifugio Fiori del Baldo e Chierego
Il fondo di questa carrareccia è piuttosto sconnesso, anche a causa delle recenti forti piogge. Questa caratteristica, insieme alla pendenza non di certo semplice, rendono il primo tratto di salita impegnativo, ma non ti illudere perché il bello deve ancora arrivare!
Intorno ai 1500 m gli alberi diradano e il panorama inizia ad aprirsi. Sotto di noi tutta la parte meridionale del lago di Garda si mostra nella sua imponenza. Dalla costa occidentale di Limone fino al golfo di Salò, dall’isola dei Conigli fino al promontorio di Sirmione, ci si può lanciare con lo sguardo su tutta la parte bresciana e veronese del lago. Sul lato opposto le cime innevate delle prealpi bresciane e più lontane le Orobie bergamasche fanno bella mostra di sé.
Il fondo migliora man mano che si sale e il panorama distrae dalla fatica ma le pendenze non accennano a diminuire. Concluso il lungo traverso sotto alla cresta, si oltrepassa la funivia che termina la sua corsa poco più in alto nei pressi del rifugio Fiori del Baldo.
Un paio di tornanti concedono respiro ma è proprio dopo il secondo di essi che inizia il tratto più pendente dell’intero percorso: sono poche centinaia di metri che conducono al rifugio Chierego, aggrappato sul pendio panoramico.
Discesa in cresta e su sentieri nel bosco
Al rifugio c’è troppa gente e così decidiamo di scendere al vicino Fiori del Baldo. Dal Chierego si scende dal sentiero sulla cresta, oggi ben evidenziata da un banco di nubi che non se ne vuole andare ma che resta a levante senza coprire il panorama sul lago.
Un caffè e un panino ci ritemprano e siamo pronti a lanciarci in discesa. Non si segue esattamente il percorso di cresta ma l'ampio sentiero alla sua destra, prima che i due percorsi si uniscano. Si prosegue paralleli alla strada seguita in salita per qualche chilometro, lasciandosi sulla sinistra delle antenne e una malga. Raggiunta la strada sterrata che porta proprio alla malga, la si attraversa tenendo la sinistra e imboccando di nuovo il sentiero che scende nella valletta. Un breve saliscendi anticipa la discesa che, in single trail, si infila nel bosco con tratti anche un po' smossi ma mai troppo tecnici.
Ripresa la forestale nei pressi di un abbeveratoio secco, la seguiamo con un'altra rampa cementata prima di ammirare il meraviglioso panorama che si vede sopra malga Zocchi. Scesi alla malga si tiene la sinistra sotto l'edificio per affrontare un tratto di discesa misto tra bosco e pascoli panoramici sulla parte meridionale del lago e sulla pianura Padana. Su questi sentieri si trova la segnaletica della via delle Prealpi che avevamo incontrato anche nei percorsi gravel sui monti Lessini e ad Asiago.
Siamo quasi giunti al termine di questo itinerario MTB sul monte Baldo ma prima di ritrovare l'asfalto, dopo malga Zilone, si imbocca una ripida strada molto sconnessa e sassosa che ci garantirà un bel massaggio finale alle braccia.
La sterrata sbuca un paio di curve sopra al parcheggio da dove eravamo partiti e in un attimo si sarà a destinazione seguendo in discesa la strada fatta alla partenza.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico