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Tirano - Teglio in bicicletta | Itinerario cicloturistico in Valtellina
Scritto da kiescro
Questo breve percorso cicloturistico (ma ideale per chi non disdegna un po' di salita) da Tirano ci porterà all'antico borgo di Teglio, la patria del pizzochero. O forse dovrei dire dei pizzocheri? Percorreremo un tratto del Sentiero Valtellina per poi svoltare sulla Strada Provinciale numero 21 che, con una dolce salita dalle pendenze morbide e senza strappi, immersa nei vigneti, ci porterà a destinazione.
Pedalando da Tirano...
Dal retro della stazione ci dirigiamo a destra dapprima su strada comunale a traffico promiscuo, comunque non caotica, e poi sulla ciclabile. Per un lungo tratto costeggeremo l'Adda (cosa molto frequente in tutto il Sentiero Valtellina) prima sulla sponda destra orografica per poi passar sulla sinistra in località Stazzona. Appena dopo il ponte per alcune centinaia di metri il traffico è promiscuo ma veramente a bassissima intensità (salvo lavori eccezionali sulla statale) e l'ombreggiatura data dagli alberi è rilassante. In circa 5 km siamo a Tresenda. Qui riattraversiamo l'Adda e, dopo aver girato sulla sinistra a un bivio in cui è obbligo prestare la massima attenzione per via del traffico sostenuto e la presenza di un passaggio a livello, imbocchiamo la Provinciale numero 21.
...per salire a Teglio
La salita non presenta strappi improvvisi. In 7 km ci porta nel cuore di Teglio, immersi nei terrazzamenti coltivati per la produzione dei famosi vini rossi valtellinesi. Appena entrati in paese si nota la chiesetta di origine romanica di San Pietro.
Facciamo una pedalata tranquilla per il borgo ad ammirare il cinquecentesco Palazzo Besta e la vicinissima chiesa di S. Lorenzo. Risalendo si nota il parco delle pietre che, come scrivono Cani e Monizza nella loro guida su Teglio, “Non sono pietre come sembrano, non sono monumenti, non sono simboli. Non rappresentano qualcosa o qualcuno; sono piantate nel parco e osservano”. Ritorniamo nella piazza principale dove, imponente, troviamo la chiesa parrocchiale S. Eufemia, il palazzo comunale, il palazzo Piatti, il Monumento dei Caduti e per finire l'oratorio dei Bianchi. Sotto all'arco dell'oratorio parte una piccola stradina pedonale in cui troviamo il caratteristico bar Mirò dove si gusta un'ottima torta di farina di grano sareceno. Riposati e rifocillati consiglio una passeggiata sulla collinetta dove sorgono in posizione panoramica la torre De li Beli Miri e la chiesetta di Santo Stefano.
Ritorno a Tirano con deviazione
La via del ritorno è identica a quella di andata fino a Stazzona. Una volta superato il ponte e svoltato subito a destra dopo 800 metri prendiamo la prima svolta a sinistra per ammirare poco dopo un ponte di sasso di epoca romanica che testimonia il primitivo alveo dell'Adda. In breve saremo nuovamente al punto di partenza.
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kiescro
Classe '82 e da sempre amante della montagna e della bici. Negli ultimi anni nasce la passione per la fotografia e tra alti e bassi le tre cose si sono unite permettendomi di vedere e vivere la tranquilla natura con occhi e tempi diversi. Persona di poche parole quindi meglio far due pedalate che descriversi ci vediamo in montagna e ricordate... non esiste nulla di più buono delle torte dei rifugi alpini ;)
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico