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Trekking nella provincia di Asti: due escursioni da fare fra i noccioli!
La provincia di Asti, conosciuta soprattutto per le deliziose prelibatezze gastronomiche e per l'ottima qualità dei vini prodotti, è un territorio che si presta in modo eccellente a facile camminate collinari e a divertenti tracciati da affrontare in mountain bike. Tra Cantarana, Castellero e Villafranca abbiamo trascorso due giorni di trekking ed esplorazione approfittando della Giornata nazionale del camminare... venite in escursione con noi!
In questo articolo
Da Villafranca a Cantirana tra acqua e noccioli
Camminare, conoscere e scoprire, spostandosi lentamente non solo si attraversa un territorio, ma lo si vive con tutti i cinque sensi, intensamente.
La provincia di Asti è rinomata per le sue leccornie, i vini ed anche le nocciole coltivate in gran numero su tutta questa zona del Piemonte.
Partendo dalla stazione di Villafranca d'Asti è possibile camminare per quasi 20 km arrivando fino a La cascina dei vecchi sapori, nel comune di Castellero. L'itinerario, come ho detto poco fa, inizia dalla stazione dei treni quindi è facile da raggiungere e pratico da affrontare anche per chi non vive vicino. Dopo aver costeggiato per qualche centinaio di metri la statale 10, il tracciato si inoltra su asfalto all'interno di boschetti e campi inerpicandosi dolcemente sulle colline astigiane.
L'asfalto finisce presto lasciando spazio ad una comoda mulattiera che salendo verso il culmine di una collina, raggiunge una coltivazione di noccioli. Nella provincia di Asti, per la raccolta delle nocciole, vengono solitamente utilizzate delle reti che impediscono ai frutti di cadere sulla terra e ne facilitano appunto la raccolta.
Sulla via dell'acqua che stiamo percorrendo, incontriamo diverse cappelle... forse vennero usate da pellegrini in viaggio secoli fa?
Senza troppi indugi raggiungiamo il Bricco Grosso, 258 metri sopra il livello del mare ed un panorama agreste e rilassante davanti ai nostri occhi! L'itinerario, percorribile anche in mountain bike, si sviluppa ora verso la chiesa di San Nazario e Cantirana, a 55 minuti di cammino.
Un'intensa ma breve salita permette di raggiungere il luogo sacro dove un tempo, narrano leggende, vivesse un eremita... l'interno è affrescato e le dimensioni limitate dell'edificio trasmettono un senso di profonda intimità. Le colline della provincia di Asti punteggiano il territorio intorno a San Nazario e, nonostante non raggiungano altitudini elevate (almeno in questa zona), è possibile camminare per ore superando un dislivello notevole di saliscendi in saliscendi.Le piogge dei giorni scorsi hanno reso fangosi i sentieri ma il silenzio e la quiete sono così intensi da catturare completamente la nostra attenzione, quindi rischiamo di sprofondare ma senza rendercene conto!
I paesaggi bucolici di dolci pendii, campi coltivati a frumento, boschetti di nocciole e vigneti sono armoniosi ed infondono una serena tranquillità.
Dopo aver rischiato più volte di inciampare in radici dispettose ed aver scattato qualche buffa fotografia ai miei compagni di camminata Guido e Girumin, raggiungiamo il comune di Cantirana ed il campo sorgentifero di Bonoma. Le terre dell'astigiano sono ricche di acqua e attraverso questo grosso impianto si alimenta l'acquedotto di Asti e di molte altre località della zona.
Al Pilone di Santa Rita ho una prova concreta di come questa landa oggi dedita alla produzione di nocciole sia stata migliaia di anni fa parte di un mare. Nella terra, scavando appena in superficie con le dita, si scoprono decine di conchiglie ben conservate, le piccole case di decine di diversi animali acquatici ormai scomparsi da tempo.
E' quasi ora di pranzo a la scelta cade sull'agriturismo Cascina Caldera dove si possono assaggiare affettati, formaggi, primi e secondi piatti tipici della provincia di Asti... una vera prelibatezza per i palati più golosi!
Riprendere a camminare dopo essersi riempiti la pancia non è poi così facile, soprattutto se l'itinerario continua in salita. Con un po' di fatica ci inerpichiamo lungo la strada asfaltata fino a rientrare nel fitto bosco dove ci si ritrova a camminare in fila indiana calpestando il terriccio di uno stretto sentiero. Il percorso della religiosità numero 2 è un tracciato adatto a chi ama spostarsi a cavallo o in sella alla mountain bike, ma anche affrontato a piedi non è affatto male! Ci districhiamo fra rovi ed erbacce fino a quando il sentiero non decide di darci tregua ed aprirsi su una carrareccia più ampia e comoda. A Bricco Barrano incrociamo 4 bikers stranieri che con gps e mappa stanno cercando la giusta via, noi invece non facciamo in tempo ad abituarci all'asfalto (per fortuna!!!) che ci ritroviamo nuovamente a camminare nel bosco lungo una forestale coperta di foglie secche, divertimento assicurato per i mountain bikers scatenati amanti delle scodate!
Il suono del corno di Girumin rompe il silenzio e ci avverte che la breve pausa nel bosco è terminata: campi marroni di terra viva, mucche al pascolo, un cielo fosco che minaccia pioggia ed un'ultima salita per poi ridiscendere verso Castellero ed il sentiero delle nocciole che domani percorreremo... ma questa è un'altra storia!
Dopo 18 km e qualche centinaio di metri di dislivello ci ritroviamo sotto il nostro agriturismo dove un caminetto ed un the caldo ci attendono!
Domani scopriremo altri interessanti sentieri ascoltando storie di eremiti e briganti, di ottantenni coltivatori di nocciole e di conti...
Nocciole e briganti sulla via di Castellero
La seconda giornata di trekking dedicata alla scoperta del territorio della provincia di Asti inizia con qualche raggio di sole che taglia le persiane della nostra camera. Una deliziosa torta di nocciole (esiste anche l'olio fatto di nocciole ma costa un patrimonio!) è il buongiorno del quale abbiamo bisogno. L'itinerario di oggi parte proprio dal nostro agriturismo e segue il percorso della nocciola di Castellero per un buon tratto.
Il corno di Girumin è il segnale di partenza dell'escursione così una lenta ma inarrestabile coda colorata inizia il suo Cammino sui sentieri astigiani.
Ha ottantanni, capelli brizzolati, sguardo vispo ed occhiali da sole per ripararsi dalla tiepida luce autunnale, coltiva nocciole da diversi anni e lo fa con grande passione e dedizione. Bruno ci accoglie nel cortile della sua casa: il sapore delle nocciole tostate croccanti che ha preparato per noi mi inebria a tal punto che dopo una prima, non posso fare a meno di assaggiarne subito un'altra! Da quando, piccola e pestifera, mi arrampicavo sull'albero dei nonni per raccoglierle, ho sempre adorato le nocciole ed anche ora ogni piccolo assaggio è un toccasana per il mio palato!
Riprendiamo il nostro Cammino nel bosco: il borgo di Castellero, arroccato su un colle, ci osserva sornione... a breve sarà invaso da decine di camminatori curiosi ma lui ancora non lo sà!
Attraversiamo un boschetto (ancora fango!) per scendere ai piedi del paese e lanciarci alla conquista del castello lungo la strada che risale il basso promontorio. Il cielo uggioso non ci aiuta ad apprezzare il panorama, ma con un po' di fantasia mi catapulto in una giornata soleggiata.
Per le vie del borgo sono stati allestiti alcuni banchetti con prodotti tipici, ma la regina è sempre lei, la nocciola!
Il trekking ci porta nelle campagne di Castellero dove una banda di briganti decide di darci un saluto: fra rime e predizioni, il capobanda conquista giovani cuori! Mosso da compassione per dei poveri camminatori, decide che non vale la pena perdere altro tempo con noi e riparte al galoppo verso altre vittime con il portafoglio pieno... tutto è bene quel che finisce bene!!!
Dove dormire e mangiare: l'agriturismo Cascina dei vecchi sapori è un luogo tranquillissimo dove potrete riposare in stanze accoglienti e pulite, acquistare il prezioso olio di nocciola ed assaggiare ottimi piatti della cucina piemontese tra cui il fritto misto con anche cervella e midollo! Un altro posto dove vale la pena fermarsi a pranzo è la Cascina Caldera. Assaggiate formaggi, affettati e primi piatti... divini!
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico