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Trittico montano pesarese in bici: Monte Catria, Monte Petrano e Monte Nerone
Scritto da francescosantox
Il percorso in bicicletta che ti propongo si sviluppa su tre montagne appenniniche interne alla Provincia di Pesaro e Urbino, già teatro di diversi passaggi del Giro d’Italia. Luogo ideale di partenza è la cittadina di Cagli, graziosa e ricca di storia, raggiungibile facilmente con strada a scorrimento veloce dal casello dell’A14 di Fano, per chi dovesse arrivare dalla costa adriatica.
Cagli propone numerose strutture di accoglienza, tra cui un’area di sosta camper e, a pochi minuti di strada, anche Acqualagna, rinomata per il suo tartufo, offre diverse possibilità. Le montagne su cui si snoda il percorso sono nell’ordine: Monte Catria (m. 1388 s.l.m.), Monte Petrano (m. 1106 s.l.m.) e Monte Nerone (m. 1411 s.l.m.); ognuna di esse consente l’accesso da diverse strade, per chi volesse creare un itinerario alternativo. Il tragitto che ti suggerisco si basa sull’idea di non ripercorrere in discesa la strada fatta salendo e sfrutta l’asfalto per ridiscendere con maggior sicurezza e velocità.
La salita è invece effettuata su strade miste, con fondo anche di ghiaia, pur sempre percorribili anche in bici da corsa purché equipaggiate con ruote dal battistrada abbastanza generoso e antiforatura.
La mia bici, al momento del giro effettuato, montava Continental 4 Seasons da 28".
Si parte da Cagli in direzione Frontone e per i primi dieci chilometri la strada sale con pendenze dolci. In località Buon Consiglio si gira a destra seguendo le indicazioni Monte Catria (la tabella riporta Km 18). Più avanti, dopo una gola, in località Mandrale, la strada inizia ad inerpicarsi con pendenze dell’ordine del 15-16%, che risultano le più elevate dell’intero percorso.
Questo tratto è lungo all’incirca Km 3,5 e sono ovviamente richiesti pignoni adeguati per affrontarlo (almeno un 26), in base al proprio allenamento.
La salita diventa pedalabile fino all’altezza del Rifugio Cotaline (circa al km 22) e si scollina dopo un tratto pianeggiante tra i monti Acuto e Catria, sulla cui cima svetta la Croce, monumento storico dei nostri monti.
Al seguente bivio si procede a destra in direzione Chiaserna, dove si giunge dopo circa 11 chilometri di discesa. Altri 5 e si supera Cantiano, sfruttando il sottopassaggio alla strada SS 3 Flaminia. Inizia l’ascesa al Monte Petrano.
Per i primi 5 chilometri la strada è ancora coperta da asfalto, poi dopo il paesino di Palcano si devia a destra ed inizia il percorso coperto da ghiaia. La vetta si raggiunge dopo circa km 6,5, le pendenze non sono mai elevate. Sulla cima del Monte Petrano si trova il monumento dedicato al compianto “Michele Scarponi ed a tutti i ciclisti vittime della strada”.
Qualche colpo di pedale sulla spianata permette di godere, in giornate non cariche di umidità, di un colpo d’occhio d’eccezione che spazia su tutto l’entroterra, fino alla costa adriatica. La discesa di 11 chilometri riporta a Cagli, a completamento della prima metà del percorso, chiudendo il loop dopo circa 63 km, e termina giusto davanti al Torrione, opera dell’architetto Francesco di Giorgio Martini, attivo nella seconda metà del ‘400 alla corte dei Montefeltro di Urbino.
C’è una pasticceria nelle vicinanze: il luogo ideale per interrogare le gambe e chieder loro la disponibilità a proseguire.
Il responso sarà sicuramente un moto d’orgoglio e un “si riparte”! Seguendo le indicazioni per Secchiano, si incontrano circa 13 km di strada in leggera ascesa per raggiungere Pianello, dove si svolta a destra, abbandonando la strada SP 29 che prosegue in direzione Pietralunga (Umbria). Si seguono le indicazioni per il centro tenendosi a destra per proseguire verso il paesino di Cerreto. Ci siamo. Inizia l’ultima fatica e, dopo aver già scalato Catria e Petrano, l’ascesa al Nerone non sarà un fatto scontato. Le pendenze iniziali e finali sono di tutto rispetto, ma soprattutto sarà la stanchezza che prevarrà alla fine dei suoi 13 km. Iniziata la salita, dopo circa 2,5 km, si incontra una deviazione e si mantiene la destra per Cerreto, ignorando Pieia.
La strada dopo il paesino si riduce come larghezza di carreggiata e perde l’asfalto in numerosi tratti. Il versante presso cui si sale offre scenari splendidi e permette di osservare con soddisfazione i monti già scalati. Dopo aver percorso circa 10 km si trova Bocca del piano e, dopo qualche metro pianeggiante, altri 3 km con gli ultimi tornanti prima del traguardo.
Le nostre fatiche saranno terminate nei pressi del monumento dedicato al “Giro d’Italia e a tutti i ciclisti che hanno reso leggendarie le strade del Giro”.
Dopo una breve discesa e l’ultima spiccatina, inizia la discesa del ritorno verso Serravalle di Carda. In paese, se sei partito di buon’ora e ti trovi in tempo utile per il pranzo, un piccolo pensiero per una sosta con un piatto di tagliatelle ai porcini… lo farei! Il percorso a seguire è ormai tutto in relax e ti riporta a Pianello, quindi verso gli ultimi 13 km finali di Cagli con la strada in leggera pendenza, ma questa volta favorevole. Alla fine sono circa 120 i km percorsi con un guadagno di quota di circa 3550 metri.
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francescosantox
Cicloviggiatore. Ciclista antipancia, viaggiatore da sempre. Dal connubio nasce un cicloviaggiatore per passione che dopo aver esplorato con famiglia al seguito l'Europa in camper minimal invidiando le ciclo family dei popoli del nord, sogna e finalmente realizza il "viaggio" su due ruote e due borse. Il fascino di altre terre e di altri popoli da conquistare non solo a pedali, ma anche attraverso la conoscenza di storia, cultura, musica, arte, eleva il "viaggio" e tutta la sua preparazione allo stadio di "trip" mentale che spinge verso una sempre nuova meta da raggiungere.
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Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!