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Vallagarina in bici: itinerario lungo l'Adige tra Avio e Nomi
Scritto da Gotico
La Vallagarina in bici, una storia tutta da scoprire. Oggi ho pedalato tra i vigneti del basso Trentino per scoprire Rovereto e i suoi dintorni in un percorso in bici per tutti da sud a nord, sfruttando poi il servizio bici+treno per rientrare al punto di partenza.
Vallagarina in bici per tutti sulla ciclabile dell'Adige
La valle dell'Adige da sempre è stata la via di comunicazione tra il nord ed il sud d'Europa, anche se... in realtà un tempo la valle era davvero dell'Adige (cioè occupata dal fiume) e quindi gli uomini per spostarsi erano costretti a muoversi su sentieri e stradelle poste a mezza quota. Nel tempo però l'uomo ha conquistato la valle e domato il fiume. In particolare nella metà dell'ottocento gli austriaci, per evitare ulteriori esondazioni e per permettere la realizzazione dell'asta ferroviaria, rettificarono il corso dell'Adige accorciandolo di circa 80 km e compromettendo in parte la sua biodiversità. In questo periodo si perse il rapporto uomo - natura che legava le popolazioni locali all'asta fluviale. Questa è storia.
Alla fine del secolo scorso è inizia la storia anche della pista ciclabile dell’Adige che può essere perciò considerata non solo un nuovo modello di sviluppo turistico ma pure un'opportunità di conoscenza gentile e sostenibile delle risorse della Vallagarina. La ciclabile, non a caso, affianca spesso il corso d'acqua, ricreando quel dialogo con l’antica via fluviale che era andato perso.
Nel tratto della Vallagarina la ciclabile è compresa indicativamente fra il bici grill Ruota Libera di Avio a sud, da dove parto, ed il bici grill Asgard di Nomi, da dove transito per accedere alla destra Adige. È una ciclabile comoda, che solo per poche centinaia di metri dopo il bici grill di Avio e presso Rovereto sfrutta strade secondarie. Come detto la ciclabile costeggia il fiume ed a volte le principali vie di comunicazione della valle, per poi attraversare numerose campagne e vigneti. Praticamente pianeggiante (pochi metri di dislivello positivo se la si percorre da sud a nord), è alla portata di tutti. All’altezza di Mori si trova l’incrocio con l’altra ciclabile, quella che conduce al lago di Garda. Nel mio pedalare incontro ed incrocio signori anziani, coppie straniere, gruppi di giovani… Trovo molto utile e sapiente il punto informativo posto in una casetta di legno a Borgo Sacco.
Di notevole interesse le roccaforti che si possono scorgere. Dal bici grill Ruota Libera si osserva verso ovest il castello di Avio, famoso in particolar modo per i suoi affreschi restaurati nel mastio centrale mentre dal bici grill Asgard si possono notare in successione verso est Castel Pietra e su un dosso Castel Beseno, la più grande fortezza medioevale della regione sorta a guardia dell’Adige.
Rovereto, città di pace e cultura
Dall'incrocio col fiume Leno si risale finendo in bocca al centro storico di Rovereto, praticamente sotto il castello da dove si può entrare per visitare il museo della prima guerra mondiale, uno dei più importanti d’Italia.
Prima di visitare il centro salgo lungo l'unica salita di giornata dal sobborgo di Santa Maria per raggiungere il Sacrario monumentale di Castel Dante ove sono sepolti oltre ventimila soldati italiani, austriaci, cecoslovacchi e ungheresi. Da questo punto a piedi come in bici si può arrivare alla zona delle orme dei dinosauri, sito preistorico di 200 milioni di anni fa, scoperto di recente, presso i Lavini di Marco, alle pendici del monte Zugna.
Tornando a noi, spingo la bici per qualche minuto lungo il sentiero della pace sino alla zona museale della Campana dei Caduti (in alternativa si può salire per la strada asfaltata seguendo le indicazioni). Sono piuttosto emozionato perché da tempo volevo vederla. Non è semplicemente una delle campane più grandi al mondo, fusa col bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti alla prima guerra mondiale, è monito di pace universale. Il suo suono, così grave, non lascia indifferenti, come l’effetto scenico della sua nuova posizione sul Colle di Miravalle, anticipata dall’infilata di bandiere lungo il viale.
Rovereto vive una seconda alba dopo l’improvviso temporale che mi costringe a pranzare in anticipo. Il gioco di luci fra le nuvole che fuggono mi restituisce una città viva e cortese, una città di pace e cultura.
Il Mart, museo di arte moderna e contemporanea, ogni anno propone grandi mostre temporanee, e presenta una collezione di circa 20.000 opere. Devo molto al Mart se sono cresciuto artisticamente in questi ultimi sedici anni. A due passi dal museo troneggia il teatro Zandonai, edificato nel 1782. È il primo teatro del Trentino, riaperto di recente dopo anni di restauri. Molto singolare è la Casa d'Arte Futurista Depero, la quale celebra uno dei suoi figli più celebri al mondo, l’artista Fortunato Depero. Non ultima per importanza, la fondazione Museo Civico di Rovereto, possiede una vasta sezione archeologica con reperti dalla preistoria sino all’altomedioevo.
Quale gradita visita, Rovereto.
Chi fosse già appagato può raggiungere la stazione dei treni e rientrare già da qui al punto di partenza.
La destra Adige, l’altra faccia ciclabile
Come detto dalla ciclabile passo sulla destra Adige per attraversare, grazie alle numerose strade secondarie e rurali, i centri storici dei paesi che trovo da nord a sud: Nomi, Chiusole, Pomarolo, Villa Lagarina, Brancolino, Marano, Isera.
Sotto un sol leone è bello riscoprire queste realtà così vicino casa. Certo le conoscevo ma alcuni particolari mi erano sfuggiti. Per esempio l’eleganza nobiliare di Villa Lagarina, con la sua enorme chiesa barocca ed i suoi palazzi, come palazzo Libera, col suo grazioso giardino, sede del museo diocesano tridentino.
Stessa cosa dicasi di Isera, balcone su Rovereto e Borgo Sacco, col suo piccolo intrigante museo della cartolina. Nel centro del paese inoltre riposano i resti di una Villa Romana del I secolo d.C.
La zona leggermente collinare, esposta al sole e protetta dai venti, è ottima per la coltivazione del Marzemino, un vitigno autoctono. Sul tragitto tocco varie imprese del settore: Pedrotti Spumanti, azienda agricola Grigoletti e le cantine di Isera.
Il binomio bici - treno
Mi piace molto l’idea di poter prendere il treno, caricare la mia bici e spostarmi in sicurezza e relax dopo aver pedalato: uno dei vantaggi infatti della Vallagarina in bici è la presenza della ferrovia del Brennero. Questo servizio permette di affrontare un percorso lineare in bici e rientrare al punto di partenza col treno. Per tornare infatti al mio punto di partenza, il bici grill di Avio, decido di utilizzare il treno salendo a Mori.
Il regionale è in orario e consente il trasporto delle bici: il prezzo per la bici è di 3,50€ se il costo del biglietto per la persona è superiore a quella cifra mentre nel mio caso pago 4€ in totale (cioè il prezzo del mio biglietto di 2€ è lo stesso per la bici).
Il rientro in treno è stato una bella idea a conclusione di una intesa rigenerante giornata.
Per ulteriori informazioni potete rivolgervi all'azienda di promozione turistica di Rovereto.
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Gotico
Trentino D.O.C., vivo nella splendida conca del Garda, che adoro. Appassionato di MTB e montagna, arte e cultura. Mi diletto ad esplorare il nostro Trentino, non solo dall'alto della sella di una bicicletta. Non disdegno nemmeno visitare moste e musei d'arte.
In una sola espressione: amo la libertà.
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Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!