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Il Vallo di Diano e la Certosa di Padula | Sesto giorno sulla Via Silente
Al mattino al bar non si parla d'altro: il terremoto! L'altro ieri una scossa del 2.8 è stata avvertita ad Altavilla, il paese di Marco, mentre stanotte un'altra di magnitudo 3.9 ha interrotto la serenità di Padula...
Tappa 6 | Da Roscigno Vecchia a Padula - 47 km | 870 m d+
Vero crede di aver percepito qualcosa: a mezzanotte infatti, come un bradipo è sbucata dal suo sacco a pelo e ha raccontato di aver sentito la terra muoversi, ma poi è tornata a dormire poco convinta. Al bar comunque l'argomento anima conversazioni appassionate così come la nostra presenza: il farmacista di Sacco ci invita a bere un caffè in paese se avremo voglia di salire fino alla chiesa e poi ci saluta augurandoci un buon viaggio. La nostra pedalata odierna si dirige proprio verso l'epicentro del terremoto ma, prima di entrare nel Vallo di Diano, dovrà superare un facile passo. Da Roscigno, raggiunta ieri da Petina, scendiamo sul fiume Sammaro attraversando uno dei ponti a singola arcata più alti d'Europa. Dall'opera ingegneristica risaliamo la strada stretta e mezza franata in direzione di Sacco. La parte più antica del borgo, Sacco vecchia, è di epoca longobarda e si trova più in alto del centro urbano, isolata nel bosco, ma noi preferiamo gustarci il paesaggio attorno a noi e decidiamo di tirare dritto puntando verso la Sella del Corticato, il punto più alto della nostra tappa. La salita al valico è costante, ma dolce e solo un paio di rapaci ed un tenero cane pastore che ha voglia di giocare con Nala fermano la nostra avanzata. Oltre i 1000 m il vento è gelido ma il panorama aspro e incontaminato trasmette un profondo senso di serenità e così, con il cuore leggero, ci tuffiamo verso il Vallo di Diano. In fondo alla vallata inizia ad intravedersi, aggrappato ad uno sperone, Teggiano, il paese delle 13 chiese. Posto su un'altura dominante la parte occidentale del Vallo, Teggiano appare più pittoresca da lontano che da vicino e così, giunti ai suoi piedi veniamo sopraffatti dalla pigrizia che ci impedisce di raggiungere il centro storico del borgo, appena sopra di noi.
Pedalare nel Vallo risulta davvero semplice: nella piana le gambe vanno via più rotonde e la nostra destinazione di giornata si avvicina veloce. Un panzerotto con birra ci ritempra prima del rush finale. Padula è una magica scoperta: il piccolo ma suggestivo battistero di San Giovanni in Fonte che anticipa il borgo fa da contraltare alla maestosa ed elegante Certosa.Il tramonto infuocato e la cena pantagruelica sono il degno contorno di una splendida giornata in bicicletta, ma la descrizione di questa tappa non può finire così, senza una nota di approfondimento su uno dei monumenti più belli dell'intero viaggio in bici nel Cilento. La certosa di San Lorenzo merita qualche parola in più: un nostro lettore su facebook ci ha raccontato di essere stato a Padula 30 anni fa e di non aver potuto visitare la Certosa per le pessime condizioni di conservazione in cui versava. All'epoca della nostra avventura la Certosa appariva invece bella come non mai: nel 1998 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità insieme a Velia e Paestum, dopotutto si tratta della prima certosa eretta nella regione Campania. Il prezzo d'ingresso, 4€, è più che giustificato dalla varietà di stanze visitabili e angoli da scoprire al suo interno. Se deciderai di entrare in questo splendido monumento cerca di dedicare almeno mezza giornata alla sua scoperta e, se puoi, non perderti il tramonto nel chiostro grande.
Domani sfideremo il Gigante del Cilento, ma per oggi ci gustiamo lo spettacolo senza fretta e senza pensieri.
3 cose da fare nella sesta tappa
- Scala la Sella del Corticato tutta d'un fiato
- Visita almeno 6 delle 13 chiese di Teggiano
- Guarda il tramonto su Padula dalla bellissima Certosa di San Lorenzo
Dove dormire lungo la Via Silente
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico