La ferrovia tra Civitavecchia e Capranica in bici potrebbe essere una di quelle Greenway che dà forza al turismo attivo nella Tuscia e non solo. Invece è, al momento, una magnifica incompiuta che è possibile seguire in MTB, con qualche accortezza, ma che resta a tratti insuperabile per un viaggiatore a pedali. Da Civitavecchia, carichi ma ben determinati, abbiamo seguito alcuni pezzi di questa vecchia linea ferrata, ecco come è andata...
Dati tecnici
Vecchia ferrovia Civitavecchia - Capranica
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Civitavecchia/Capranica |
Tempo |
1-2 giorni |
Dislivello |
820 m (cicloturistica)
650 m circa (MTB)
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Lunghezza |
80 km (cicloturistica)
52 km (MTB)
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Tipologia di strada |
In bici da viaggio - asfalto 50% e sterrato 50%
In MTB - asfalto 10% - sterrato 90 %
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Bici consigliata |
MTB
Gravel (da Blera)
Bici da viaggio (da Blera)
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Storia di una ferrovia dimenticata
Quella della
vecchia ferrovia Civitavecchia - Capranica è una storia risalente al periodo fascista e più precisamente al 1928, l'anno di inaugurazione della linea (l'apertura ufficiale avvenne nel 1929, l'anno successivo). La tratta ferroviaria Capranica - Civitavecchia era parte della più lunga via ferrata tra Orte e Civitavecchia, nata per collegare le acciaierie di Terni al mare.
Per anni i binari videro il trasporto di materiali e prodotti dall'Umbria al mare e viceversa. Dopo un tentativo non riuscito di elettrificazione della linea, nel 1961, in seguito ad una frana, si decise per la chiusura definitiva del tratto tra Capranica e Civitavecchia. Da segnalare tra le opere di pregio che contraddistinguono la vecchia ferrovia quella del
viadotto in ferro sul fiume Mignone.
La ferrovia Civitavecchia - Capranica in bici
L'ho detto... È magnifica! Sì, la
vecchia ferrovia Civitavecchia-Capranica in bici, nei tratti in cui è percorribile, è un bellissimo percorso che potrebbe dare una forte spinta al
cicloturismo nella Tuscia e nel Lazio più in generale. Invece, allo stato attuale, resta un bel
percorso MTB tra Blera e Capranica mentre prima è affascinante solamente a tratti.
Personalmente siamo arrivati a Civitavecchia dalla Sardegna e abbiamo iniziato lì la nostra ricerca della vecchia ferrovia. Nella cittadina laziale il traffico di viaggiatori può infastidire chi pedala ma, seguendo strade secondarie, si riesce ad uscire dal centro urbano incolumi. Solo la strada che procede in direzione di Tolfa prima, e del lago di Bracciano poi, appare piuttosto affollata.
Dopo qualche chilometro in cui è necessario
prestare la massima attenzione, grazie all'aiuto di un biker locale
troviamo un sentiero alternativo alla strada che avevamo tracciato a tavolino, chiusa da un cancello. Il sentiero si rivela un vero
single trail tecnico che le ultime piogge hanno costellato di ampie buche e siamo costretti a scendere di sella e spingere, staccando il carrellino e recuperandolo dopo aver concluso il tratto più sconnesso. Risaliamo il pendio ma la storia non cambia: il trail è troppo sconnesso così spingiamo ancora un po' fino a quando la strada migliora e finalmente possiamo torniamo a pedalare divertendoci.
Un altro tratto mediamente sconnesso ci fa perdere tempo, ma alla fine incrociamo la vecchia ferrovia passando sotto al tracciato. Un altro mezzo chilometro di
single trail divertente tra alte canne domestiche ci porta a raggiungere il vecchio sedime, esattamente a monte di un
viadotto molto suggestivo.
Iniziamo qui il
nostro viaggio in bici sulla vecchia ferrovia Civitavecchia-Capranica. Il fondo dell'ex via ferrata, seppur martoriato dagli agenti atmosferici, è in buono stato e riusciamo a pedalarlo tranquillamente. Poco oltre il viadotto incontriamo la prima galleria ferroviaria: accendiamo le lampade frontali e ci infiliamo nelle tenebre facendo attenzione a restare a lato della canalina centrale, a tratti scoperta e pericolosa.
Spasso puro! Il tracciato va avanti così, divertente e pedalabile per un buon tratto. Un altro biker ben informato ci dice che il ponte poco più avanti, sul fiume Mignone, non è fattibile e poco dopo un muro alto 1,5 m circa blocca una delle gallerie più lunghe. Siamo certi che, con la bici scarica e l'ausilio di un compagno di avventure per superare le difficoltà, la percorrenza sarebbe stata possibile ma non di certo carichi come noi.
La notizia ci fa studiare un piano B, ma inizia a farsi tardi. Dopo aver acquistato una
buona dose di cacio sopravvissano nell'azienda agricola Scolastici, a bordo ferrovia, riscendiamo la valle del Mignone alla ricerca di un ponte. La mancanza di un passaggio praticabile in bici ci costringe a oltrepassare l'autostrada e giungere praticamente di nuovo alle porte di Civitavecchia, a pochi passi dal mare, dove riusciamo a superare il corso d'acqua nei pressi della località Sant'Agostino. Il tramonto è calato e decidiamo di piazzare la tenda sull'argine del fiume.
Pedalando da Blera sui vecchi binari
Il mattino successivo la tramontana sferza i nostri volti e la tenda. Risaliamo il Mignone parallelamente al percorso di ieri, soltanto sul lato opposto. La strada è secondaria e praticamente senza traffico. Dopo alcuni chilometri pressoché pianeggianti (per noi sono stati comunque una sofferenza visto il forte vento contrario),
un'impennata sterrata ci appare davanti e in men che non si dica ci fa guadagnare quota.
Un paio di gobbe e raggiungiamo
Monte Romano con il castello seicentesco e la vecchia stazione ferroviaria. Fatta colazione e scorta per la sera, riprendiamo la marcia verso Blera su una bella strada secondaria, imboccata alla fine del comune.
Un lieve saliscendi ci conduce alle porte di
Blera ma, prima di raggiungerla, incrociamo nuovamente la vecchia via ferrata. Un muretto di contenimento non ci demotiva e intraprendiamo la nostra seconda tratta di ex-ferrovia Civitavecchia-Capranica.
Una prima breve galleria e dei muri di contenimento, oltre ad alcune stazioni ormai diroccate, ci confermano la correttezza del tracciato. Blera è lì vicino e sostiamo davanti alla stazione per sgranocchiare qualcosa. Poco oltre un altro muro ci si para davanti. Stavolta non riusciamo ad aggirarlo e siamo costretti a sollevare bici e carrellino (in realtà dal decadente edificio della stazione esiste un tracciato alternativo sterrato che permette di aggirare l'ostacolo!).
Scavalcare il muro non si rivela un'operazione facile, ma alla fine riusciamo ad andare oltre senza dover scaricare e ricaricare tutto.
Il fondo dell'itinerario resta battuto ma lo spazio tra i rovi si restringe fino a far diventare il percorso un single trail. Il carrellino passa, anche se a fatica. Il divertimento per gli amanti del mountain biking, ma anche per i cicloviaggiatori, è assicurato. La vecchia ferrovia prosegue in dolce ascesa superando un paio di gallerie per le quali è meglio essere dotati di luce frontale.Per un tratto costeggiamo una delle aree naturalistiche della regione Lazio, il parco Marturanum, dove sono evidenti i vecchi binari in acciaio. Si scollina poco oltre i 400 m di quota, nei pressi della stazione di Barbarano Romano - Veiano. Da qui il percorso è pianeggiante fino a Capranica Scalo dove è d'obbligo un caffè al bar Old Station. Se si vuole proseguire fino a Capranica, dove è possibile ricongiungersi con la Via Francigena, su strada secondaria si ritrova il percorso del vecchio tracciato ferroviario che qui però è ancora ferrato: meglio quindi seguire la strada vicinale parallela. Si scende un po', passando sotto all'attuale ferrovia e svoltando a destra. Poco più avanti, appena prima di entrare a Capranica, in una vallata idilliaca punteggiata di noccioli e ulivi, si giunge sul percorso della via Francigena. Come puoi intendere, il nostro è stato un zigzagamento dentro e fuori dalla ferrovia. Ci è stato riferito che viaggiando leggero e con una MTB si potrebbe riuscire a fare anche il ponte sul Mignone e scavalcare il muro presente... riducendo notevolmente i chilometri e percorrendo quello che probabilmente è il tratto più suggestivo. La vecchia ferrovia è mantenuta solo sporadicamente dai bikers locali quindi, durante certi tratti del percorso, rischierai di incorrere nel vecchio sedime invaso dalla vegetazione e dai rovi, in piccole frane o in cedimenti del fondo. Se deciderai di percorrere l'intero itinerario della vecchia ferrovia Civitavecchia - Caranica con una bici gravel o una bici da viaggio tieni a mente quello che abbiamo scritto e... non scordare una sosta all'azienda agricola per fare rifornimento di cacio sopravvissano!
Per seguire altri itinerari ciclabili sulle vie ferrate dimenticate, leggi il nostro articolo sulle vecchie ferrovie in bicicletta.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico