Scende la pioggia: fina, costante, pungente. Martigny, nella Svizzera francese, appare stanca e grigia sotto il velo avvolgente del temporale in arrivo.
Le e-bikes cavalcano l'asfalto schizzandoci acqua e fango in faccia, bastano pochi minuti per ritrovarci completamente inzuppati. Martigny è deserta a quest'ora del mattino, l'unico suono costante è quello dell'acqua del fiume Rodano che attraversa la valle e accarezza la periferia della cittadina svizzera...
La pista ciclabile del Rodano
QUANDO ANDARE
L'itinerario ciclabile svizzero n° 1 segue il corso del Rodano da Andermatt a Ginevra sfiorando anche Martigny e il suo castello.
La pista ciclabile è ben curata e piacevole da percorrere anche con una citybike; incastonata tra acqua, campi coltivati e frutteti corre sinuosa tra le albicocche mature, pronte per essere raccolte.
Sotto la pioggia si pedala con convinzione e anche speranza di poter vedere il resto del tragitto all'asciutto, ma per oggi, ahimè, non sarà così.
Il percorso ciclabile attraversa paesi caratteristici con cattedrali gotiche imponenti, edifici che riescono a mettere in soggezione in una giornata come questa. Uno di questi è Saint Maurice, un posto dove preventivare una visita di almeno una giornata.
La pioggia si ferma, poi riprende a scendere con più energia e convinzione. Oltrepassiamo Saint Maurice e, all'altezza di Monthey, siamo costretti a tagliare per i campi: la pista ciclabile è interrotta per lavori e l'alternativa per proseguire nella stessa direzione è quella di pedalare sui binari del treno... un'operazione un po' rischiosa direi.
Avete mai pedalato sull'erba bagnata? Le gomme tassellate delle mountain bike a pedalata assistita usate nel viaggio permettono di affrontare in sella anche brevi ma ripide discese sul manto erboso così, senza alcun timore di allontanarci dalla pista ciclabile interrotta, deviamo per i campi per poi incrociare nuovamente il nostro itinerario qualche chilometro più avanti.
Pedalando in salita verso la Francia
A Massongex il tracciato si allontana drasticamente dal Rodano salutando le verdi pianure ed iniziando ad arrampicarsi sulle ripide vie che tagliano la strada principale accorciando il chilometraggio finale ma mettendo anche a dura prova la performace dell'e-mtb.
Mentre si guadagna quota, il paesaggio si manifesta in tutta la sua naturalezza con picchi rocciosi coperti da nevi perenni, paeselli abbarbicati su speroni di pietra, prati e pascoli verde brillante. La pioggia concede una tregua, il percorso alterna tratti asfaltati a divertenti forestali, superiamo molte case di legno tipiche delle montagne svizzere, ordinate e decorate e mi viene spontaneo pensare a come sarebbe vivere per un po' da queste parti fra roccia e cielo!
Morgins si trova a due passi dal confine con la Francia e oggi è animata da un gran via vai di ragazzi sporchi dalla testa a i piedi. Gli appassionati di downhill corsi qui per la manifestazione in corso scendono lungo il pendio della montagna driblando ostacoli, saltando radici e pietre prima di raggiungere la seggiovia carichi di adrenalina e ritornare a monte per concedersi un'altra folla discesa.
A guardarli sono impressionanti: sotto una spessa coltre di fanghiglia si intravedono due puntini accesi di passione ed energia, gli occhi di questi bikers estremi che in sella a mountain bike adeguate affrontano terreni pericolosi e passaggi tecnici.
Anche noi stiamo per iniziare l'ultima nostra "folle" discesa ma per stavolta non sarà nè fuoristrada nè tecnicamente impegnativa, a Chàtel finalmente ci cambieremo i vestiti bagnati che ad ogni pedalata fanno sempre più rabbrividire!
Il cartello di Chàtel appare fra le nuvole basse: siamo in Francia, benvenue.
Questa area dell'Alta Savoia è terra di outdoor e grandi eventi legati allo sport e non potrebbe essere davvero altrimenti.
Le E-MTB sono riuscite ad accompagnarci in questo particolare viaggio in bici tra Valle d'Aosta, Svizzera e Francia sostenendoci nelle salite più ardue, supportandoci con la forcella durante i tratti in discesa, incuriosendoci con la loro efficienza.
Negli ultimi anni l'ingresso delle e-bikes nel mercato delle due ruote ha aperto importanti orizzonti per chi non ha mai scelto la bicicletta come mezzo di viaggio, trasporto e lavoro. La e-bike ha il potere di avvicinare alle due ruote chi non ha le possibilità fisiche, la voglia o la volontà di pedalare e il tutto in modo spontaneo e graduale. Qualcosa mi dice che progetti come ITER incentiveranno giorno dopo giorno l'utilizzo delle biciclette a pedalata assistita portando sui pedali milioni di persone, chissà se il tempo mi darà ragione... voi la pensate come me?
Se vi siete persi la prima tappa del viaggio in e-bike da Introd a Saint-Oyen o la seconda tappa da Saint-Oyen fino a Martigny, in Svizzera potete raggiungerle attraverso i link e leggerle, buon divertimento!
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