Sparse per l'Italia esistono città fantasma che neanche immaginiamo, paesi abbandonati nel dimenticatoio degli anni e degli agenti atmosferici, lasciate alla mercé di vandalismi e declino. Visitare Consonno in bici, uno di questi luoghi fuori dal tempo senza più padroni nè abitanti, è un'esperienza surreale e originale. Dalla sua collina i paesaggi dell'alta Brianza si mostrano a 360° e, nelle giornate più limpide, la vista può spaziare per svariati chilometri. Il cicloturismo è una pratica diffusa in quest'area collinare della Lombardia e così... ci siamo buttati anche noi!
Consonno in bicicletta: da Olginate "si sale, si sale"
Le verdi colline dell'
Alta Brianza sono un'ampia area punteggiata da laghi che iniziano nella provincia di Lecco e proseguono fino alle prime vette delle Prealpi Lombarde. Pedalando sulle strade o sui sentieri dei parchi naturali si incontrano
numerosi bikers affascinati dai luoghi che attraversano e dalla varietà di itinerari per tutte le gambe! Partendo dal paese di Olginate abbiamo deciso di visitare l'ormai città fantasma di Consonno salendo dalla ripida strada che la collega a Olginate. Con una
pendenza media del 10,1%, la salita conduce alla
città fantasma di Consonno in quasi 5 km di duri strappi e fatica! I primi due chilometri presentano le pendenze più impegnative sfiorando il 15/16% su manto asfaltato in condizioni non ottimali (quando l'abbiamo percorsa noi!!!).
La seconda parte della salita è sterrata ma più pedalabile. Se la giornata lo permette, fermatevi lungo la salita a scattare qualche fotografia, anche se questa
mossa azzardata potrebbe farvi perdere il ritmo! La
città fantasma di Consonno è davvero impressionante: trovandosi di fronte al vecchio paese dei balocchi, devastato da rave e dagli anni, ci si sente a disagio! Un'imponente moschea cattura subito l'attenzione insieme a un suggestivo ma trascurato tempio cinese mai terminato. Gli spazi sono ampi ma tristemente in rovina: vetrate rotte, porte sbarrate, macerie, rifiuti, cornacchie... l'atmosfera è quella di un film horror!
A Consonno è sempre festa: un sogno imprenditoriale clamorosamente fallito
Era il 1962 quando l'imprenditore milanese di origine vercellese Mario Bagno acquistò per poco più di 22 milioni di lire il piccolo borgo di Consonno, frazione di Olginate, in provincia di Lecco. Sulla strada che Bagno fece costruire iniziarono a transitare mezzi pesanti e ruspe che, senza alcun preavviso, cominciarono a distruggere le cascine e le abitazioni presenti del villaggio. Gli abitanti rimasti, dopo essere passati di casa in casa (occupando quelle ancora intatte), furono costretti a evacuare tutti gli edifici e a trasferirsi nella bassa Olginate.
Al posto delle case distrutte, Mario Bagno cominciò i lavori di edificazione di quella che venne definita la Las Vegas lombarda, una vera e propria "città dei balocchi" con un hotel di lusso, negozietti, una balera, numerosi bar e ristoranti, il celeberrimo simbolo di questo centro divertimenti, un minareto, ancora visibile oggi anche a distanza. Il progetto iniziale, che prevedeva l'introduzione di un campo da calcio, da pallacanestro, da tennis, da bocce, da golf, una pista da pattinaggio, un luna park e un giardino zoologico, non vide mai la luce. Nonostante ciò, la località riscosse un enorme successo per i primi 6-7 anni, con i cartelli recitanti "A Consonno è sempre festa" o "Consonno è il paese più bello del mondo" ad accogliere i visitatori o le cartoline personalizzate e dedicate alla città dei balocchi.
L'interesse scemò col tempo, fino alla tragica frana del 1976 che distrusse la strada che conduceva al luogo... Non servirono a nulla i tentativi di riportare in auge la Consonno dei primi anni. Ciò che oggi resta degli edifici costruiti da Bagno sono detriti, palazzi crollati, edifici pericolanti e deturpati da graffiti e numerosi rave party agli inizi degli anni 2000. La località è tuttavia rinomata a visitatori, fotografi o giovani del luogo, che vengono a esplorare una Consonno devastata dalle incurie del tempo e dell'uomo. Ricordiamo che visitare questo luogo è sconsigliato per motivi di sicurezza, oltre che per il fatto che il luogo è proprietà privata.
La discesa e il rientro a Olginate
Per la discesa abbiamo pensato di cambiare strada e puntare verso Villa Vergano. Le pendenze sono più dolci e i panorami sul lago di Annone, su quello di Pusiano e sul lago di Alserio, sulle Prealpi Lombarde con il
Monte Resegone in prima fila e sui paesini della provincia di Lecco ripagano di ogni fatica! Dal centro della località, imbocchiamo la strada provinciale 58 per un breve tratto in direzione di
Bartesate e
Mozzana.
Prima di raggiungere quest'ultima svoltiamo verso Galbiate, 371 metri sopra il livello del mare a ridosso del
Parco del Monte Barro. Il nostro itinerario continua verso Prepaldo e Garlate zigzagando fra i boschi e la natura dell'Alta Brianza. Attraverso vie secondarie e strade poco trafficate giungiamo in breve al punto di partenza di Olginate. L'itinerario che attraversa questa parte dell'Alta Brianza è di piacevole percorrenza e l'unica vera difficoltà che mette alla prova gambe e perseveranza è proprio la salita a
Consonno, primo e unico ostacolo del giro cicloturistico.
Verso Consonno in bici sulla ciclabile dell'Adda
Un'alternativa al percorso proposto, per chi ha voglia di fare qualche chilometro in più, è la partenza da Milano, dove per un primo tratto si può percorrere il Naviglio Martesana fino a Cassano d'Adda, per poi immettersi nella bellissima Ciclovia dell'Adda fino a Olginate, dove ci si può unire a questo percorso e attaccare la salita.
Ti consiglio di percorrere l'itinerario verso Consonno in bici in primavera o a fine estate quando le temperature sono più miti e la fioritura della Natura è nel suo splendore! Buone pedalate!
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