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Jesolo - Eraclea in bicicletta
lifeintravel.it
Luogo
Veneto
Durata
Fuggitivo (1 giorno)
Lunghezza
63 km
Percorso
Ad anello
Dislivello
0 - 500 m
Difficoltà
Micro avventura
Tipo di fondo
Gravel (fondo misto)
 
 

Questo itinerario cicloturistico tra Jesolo e Eraclea in bici ci porterà alla scoperta di alcune attrattive particolari del territorio che non ci si aspetta. Inoltre,tra una pedalata e l'altra, avrai la possibilità di visitare alcune significative realtà agricole e ricettive della zona, magari prima di divertirti come un matto su uno dei tanti sentieri sterrati lungo fiume.

I pescatori di Cortellazzo

Dal Lido di Jesolo, con le sue caffetterie, i ristoranti, la gigantesca ruota panoramica e le vie del centro già affollate di gente, iniziamo a pedalare verso ovest seguendo una delle piste ciclabili che si incontrano a poca distanza dal mare. Presto raggiungiamo la Cavetta, uno dei tanti canali della laguna, le cui acque provengono dal Piave.reti pescatori cortellazzo

Oltre il ponte, a pochi passi dalla marina di Cortellazzo, alcuni pescatori stanno ripulendo le reti dopo la pesca. Le grandi mani graffiate dal legno e dagli ami, la pelle disegnata dal sole, dal vento e dal sale, i capelli ingrigiti dal tempo, lo sguardo smarrito in un orizzonte sempre diverso... chissà quante avventure hanno vissuto in mare e quante storie potrebbero raccontare. Le barche intanto rollano placide in balia delle correnti e noi ne approfittiamo per una sosta informativa grazie alle conoscenze di Ale, guida di Real Bike Guides.

La foce del Piave un tempo non si trovava in questo luogo, ma a diverse centinaia di metri di distanza. Poi, in modo del tutto naturale, a seguito di una grande alluvione, il fiume spostò parte del proprio alveo creandosi un nuovo sbocco nel mare.segnaletica jesolo eraclea in bici

In bici alla laguna del Mort

In bici attraversiamo la raccolta Cortellazzo ormai intenta a pranzare, al riparo dal sole allo Zenit. Un ponte di barche ci conduce oltre il fiume tanto caro alla patria trasportandoci in mezzo alla natura del canale Revedoli. La sponda più occidentale è asfaltata mentre quella che imboccheremo a breve, l’orientale, si sviluppa su un piacevole sterrato ombreggiato tra ghiaia ed erba.

Divertendoci come bimbi in bici, affrontiamo i brevi tratti di single track avvicinandoci veloci alla laguna del Mort, un’area umida percorsa da passerelle sospese e sentieri scavati nella sabbia nascosti nella silenziosa pineta.passerelle laguna da mort

Eraclea Mare sorge proprio oltre la foresta di aghifogli. Località turistica rinomata, Eraclea mare si affaccia sul blu dell’Alto Adriatico e sulla vicina laguna del Mort. Lasciandoci il borgo alle spalle lungo un divertente sterrato raggiungiamo in un paio di chilometri l’agriturismo Dune, un luogo incantato dove trascorrere giornate tra mare e prodotti tipici. Nell'azienda agrituristica infatti si servono numerose pietanze preparate con ingredienti provenienti dal grande orto stagionale o dai terreni della struttura. Il direttore è Sileno, il presidente dell'associazione Adria Bike Hotels ed è davvero interessante confrontarsi sullo sviluppo e la diffusione del cicloturismo e delle infrastrutture presenti nell'alto Adriatico per chi viaggia in bici.chiusa sui canali alto adriatico in bici

Sterrati e idrovore

Pieni di spunti stimolanti, riprendiamo la strada verso il canale Revedoli e con nostra grande gioia ci ritroviamo quasi immediatamente su una sterrata dorata che taglia due ampi campi coltivati a granoturco. L'argine erboso è percorso da una stretta e sinuosa striscia di terra che cerchiamo di seguire meticolosamente per non arenarci nella macchia verde che ci circonda. Il volo fugace di qualche airone e il profumo di fioritura e acqua trasmette un gran senso di pace e la pedalata è ancora più introspettiva mentre ci soffermiamo a godere della quiete del pomeriggio.lungo canale sterrato

In 5 km raggiungiamo Brian prima di rituffarci nuovamente tra gli appezzamenti di frumento giallo oro. Alcune strane statue attirano la nostra attenzione: in questa proprietà di una delle grandi compagnie assicurative italiane, per non dimenticare i cani e i cavalli che hanno vissuto in queste campagne, sono state ideate delle opere a loro memoria.

All'altezza del campo volo effettuiamo il nostro giro di boa girando gli pneumatici di 180° per raggiungere la grande idrovora di Termine sul canale Ongaro. L'edificio oggi appare in buone condizioni nonostante risalga al primo dopoguerra ed è incredibile pensare all'apporto determinante dato da idrovore come questa per la bonifica ai territori paludosi. Riprendiamo a pedalare verso sud-ovest per oltrepassare ancora una volta Brian e continuare a goderci i territori dell'Alto Adriatico in bici.natura agricoltura Un'altra delle realtà che hanno deciso di investire in queste terre è quella de La Fagiana, l'unica produttrice di riso della provincia di Venezia e di tanti altri prodotti legati al cereale come la birra. Per chi fosse interessato a saperne di più è possibile visitare i grandi spazi della tenuta in sella a una bici e partecipare a una degustazione!pedalando tra i vigneti

Torre di fine e l'idrovora fascista

Torre di Fine, località del comune di Eraclea, sorge dove il canale Ongaro e il Revedoli si incontrano. Il borgo nacque in concomitanza alla realizzazione dell'omonima idrovora, risalente al Periodo Fascista, e più precisamente al 1925. Intorno a questa opera indispensabile si sviluppò un vero e proprio agglomerato urbano con chiesa, asilo infantile e, addirittura, un albergo-osteria... insomma tutti i servizi necessari ai residenti e ai lavoratori provenienti da altre località.

idrovora termine

Da Torre di Fine ci riavviciniamo al fiume Piave per attraversarlo sull'ormai conosciuto ponte di barche e proseguire nella percorrenza del nostro itinerario di rientro attraverso Cortellazzo e la Pineta di Jesolo per ritrovarci al punto di partenza dopo circa 63 km di percorso tra Jesolo e Eraclea in bici.

 
 
  • La foce del fiume Piave a Cortellazzo
  • Reti e pescatori: una tradizione marinara ancora ben evidente nell'Alto Adriatico
  • Aperitivo all'azienza agrituristica le Dune
  • Single track e sterrate lungo i canali
  • Le idrovore di Termine e Torre di Fine
  • Visita all'unica azienza produttrice di riso della provincia di Venezia e degustazione birra di riso
  • Come raggiungo Jesolo? Dalle Autostrade A/4 e A/27, le uscite consigliate sono rispettivamente Venezia Mestre e Noventa/San Donà di Piave. Si prosegue quindi in direzione Jesolo.
  • L'itinerario è segnalato? L'itinerario è in parte segnalato, ma ti suggerisco di seguire la traccia GPS che puoi scaricare qui sopra
  • Sono presenti fontane o fonti d'acqua in generale? Lungo l'itinerario ci sono alcune fonti d'acqua, soprattutto nei paesi attraversati
  • Com'è la qualità delle strade dell'itinerario? Il percorso si svolge su sterrati, talvolta erbosi e stretti, tratti sabbiosi e in terra battuta oltre a piste ciclabili in sede propria e strade asfaltate secondarie. Il traffico è, per quasi tutto il percorso, praticamente irrisorio.
  • Abbiamo pernottato all'Hotel Junior Family di Cavallino. In alternativa se cerchi un altro Bike Hotel, puoi controllare tutti gli alloggi nella pagina dedicata del sito Adria Bikes Hotel
  • Cosa mangiare lungo l'itinerario? Trovandoci tra mare e laguna, la cucina tradizionale propone piatti a base di pesce ma anche a base di verdure di stagione coltivate nelle vicine aree di bonifica. Carciofi, branzino e peoci (se non sei veneto, lascio a te scoprire di cosa si tratti)vanno per la maggiore.
  • Dove mangiare lungo l'itinerario? Lungo l'itinerario puoi fermarti all'Agriturismo Le Dune a Eraclea
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Vero

Correva l'anno 1983: anch'io vidi per la prima volta la luce del sole estivo e sorrisi.  Nel 2007 ho provato per la prima volta l'esperienza di un'avventura a due ruote e, da quel momento, non ne ho potuto più fare a meno... nel 2010 sono partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la nostra prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, Il Sudafrica e Lesotho... e il #noplansjourney...

Se non siamo in viaggio, viviamo sul lago d'Iseo!

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