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Da Genova a Sestri Levante in bici: la riviera di Levante

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Mi piace fare due parole coi cicloturisti che incontro. Dove andate, da dove venite etc… Mi piace soprattutto fare il Cicerone e dare consigli su dove passare o cosa vedere. Il mio inglese pasticciato e la difficoltà di spiegare un tragitto (anche in lingua italiana) mi hanno addirittura portato a consigliare a un tedesco di andare a vedere un mio articolo su Lifeintravel.it.

Visto poi che ultimamente giro un po’ poco mi sono deciso a scrivere del tragitto più conosciuto: la Riviera Ligure di Levante in bici, più precisamente il tratto da Genova (compresa) e Sestri Levante.

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Trovate qui i percorsi nelle 5 Terre e zona “Bracco”: Litoranea delle 5 Terre in bici con varianti.

Nota importante: tutto il tragitto costiero è percorso dalla ferrovia e, cosa incredibile per la famosa accoglienza ligure, le bici viaggiano gratis... per ora almeno.

Genova in bici

In genere con la bici si arriva da nord (visto il mare a sud) e si giunge in città o dal Passo del Turchino che arriva a Voltri, l’estremo ovest cittadino, o dalle due principali valli che prendono il nome dei relativi fiumi: Polcevera a ovest venendo dal Passo dei Giovi e Bisagno a est venendo dal Passo della Scoffera.

Sono tutte tre Strade Statali ma non preoccupatevi troppo, in Liguria le statali sono lente e non troppo trafficate, quantomeno dal traffico pesante che transita esclusivamente in autostrada. La loro tortuosità rende improbabili lunghi chilometraggi i cui tempi sarebbero eterni. Anche sulla via Aurelia, la SS1, il traffico è per lo più locale, tra cittadine limitrofe e senza grossi camion.

1. Le porte di Genova

Se non avete fretta ma avete gambe vi consiglio le seguenti varianti dove troverete più ciclisti che auto:

  • tra Turchino e Giovi
    • Piani di Praglia attraverso il Parco delle Capanne di Marcarolo
    • Passo della Bocchetta
  • tra Giovi e Scoffera
    • Casella – Orero – Sant’Olcese (famosa per il suo salame)
    • Montoggio – Creto
    • Scoffera – Davagna – Dercogna

Genova Il Centro Genova Expo

Genova merita una visita. Il suo centro storico, la zona dell’expò che consente di vederla “quasi dal mare”, chiese, musei, una città che negli ultimi anni ha notevolmente aumentato il suo turismo, soprattutto crocieristico. Ma meglio visitarla a piedi, visto che, nonostante l’impegno, le piste ciclabili non sono il massimo. Anzi, in realtà l’unica vera ciclabile e proprio quella che dalla Foce (del Bisagno) ci conduce a Levante costeggiando Corso Italia, il lungomare che porta al borgo di Boccadasse reso anche famoso dalla fidanzata di Montalbano.

Genova Boccadasse

Boccadasse, "bocca d'asino" (bocca d'âze nel dialetto genovese), ha in effetti il suo fascino. Una piccola baia con un’altrettanto piccola spiaggetta, i gozzi dei pescatori, le vecchie case colorate, il tutto in fondo vicinissimo al centro cittadino.

Il Promontorio di Portofino da Boccadasse

Dopo Boccadasse si continua a costeggiare passando per i quartieri di Sturla, Quarto (da dove partirono i Mille di Garibaldi), Quinto e Nervi. Con Nervi finisce la città di Genova che all’estremo opposto inizia con Voltri e si estende per circa 30 km. Nervi è famosa per il suo microclima e per la sua passeggiata intitolata ad Anita Garibaldi. I genovesi non hanno ancora deciso se sia percorribile in bicicletta ma anche se fosse, lo sconsiglierei soprattutto nel week end. Comunque sia: FATELA!! E date anche un’occhiata ai Parchi e al loro famoso Roseto. Gli appassionati di salita possono anche arrampicarsi sulla collina di Sant’Ilario e magari arrivare sino alla chiesetta di San Rocco.

Nervi La Passeggiata

Da Genova a Recco

Tornati sull’Aurelia attraversiamo i paesi di Bogliasco, Pieve Ligure e Sori. In realtà la strada non attraversa i tre piccoli paesi e bisogna scenderci apposta, ma senza gran dislivello.

Pieve Ligure

Per gli appassionati di MTB si può salire da Bogliasco a San Bernardo per poi arrivare al Rifugio Santa Croce, panorama da paura ma dislivelli proibitivi. Meglio da Pieve Alta.

Per i “grimpeurs” da Sori si può salire a Cornua e volendo sino alla cima del Fasce, il monte che coi suoi 834 metri sovrasta il levante cittadino e da cui si può vedere l’intera città.

Varianti Sori M.te Fasce ReccoGenova Monte Fasce levanteGenova Monte Fasce ponente

E arriviamo a Recco, dove è obbligatorio un assaggio della famosa focaccia al formaggio e delle trofie al pesto. Tossini o La Baracchetta vanno bene tra i molti ristoranti recchelini.

Baia di Recco

Anche da Recco, come da Sori via Cornua, si può raggiungere Uscio e la Val Fontanabuona, una valle interna che corre unica in Liguria parallelamente alla costa dal Passo della Scoffera a Chiavari. E’ una via molto usata dai ciclisti che arrivano dalla Lombardia evitando il genovesato, 30 km. di falso piano ben pedalabile.

Il Promontorio di Portofino

Tra Recco e Santa Margherita Ligure si erge lo stupendo Promontorio di Portofino che da solo meriterebbe un lungo articolo. Si sale di circa 300 metri verso Ruta di Camogli che tuttavia si può raggiungere anche dalla stessa Camogli. Questa strada è senz’altro preferibile perché Camogli vale senz’altro una visita. La passeggiata fino al porticciolo, le case strette e colorate, la sua spiaggia riparata ne fanno una delle perle della riviera Ligure di levante. Abbandonando i pedali e salendo sul battello si può raggiungere l’abbazia di San Fruttuoso di Camogli, non facile da raggiungere a piedi.

Camogli Porticciolo

Per gli amanti del trekking il promontorio offre un’infinita serie di percorsi che lo attraversano ed è molto frequentato anche dalle MTB che possono transitare su percorsi a loro dedicati. Per arrivare alla cima del promontorio si imbocca la strada subito alla destra della galleria fino a Portofino Vetta. Sembra di entrare nel cancello di una villa ma invece è accessibile anche alle auto.

In alternativa, sempre da Ruta, si può raggiungere il borgo di San Rocco, proprio sulla verticale di Camogli e da dove parte un sentiero pedonale che porta a Punta Chiappa, tipica destinazione delle passeggiate dei locali. Siamo comunque all’inizio della parte più bella della riviera di levante assieme alle 5 Terre.

Ruta di Camogli

Da Ruta comunque si comincia a scendere. Prendendo il primo bivio a San Lorenzo della Costa scendiamo direttamente a Santa Margherita Ligure, andando dritti arriviamo a Rapallo. Sicuramente la parte più interessante da percorrere sono i 5 km. tra Santa Margherita e Portofino cercando magari di evitare il week end o i periodi di maggior affluenza in uno dei borghi più famosi d’Italia. La “piazzetta” è senza dubbio affascinante ma, a parte il fatto che non è accessibile alle bici nemmeno a mano (portatevi un lucchetto), è preda di un turismo numericamente poco affine alla grandezza del posto. Ottima l’idea di visitarla in settimana magari nelle ore serali.

Portofino

Verso Sestri Levante – il Golfo del Tigullio

Da Portofino si arriva e si riparte, la strada finisce come a Camogli contro le rocce del promontorio. Quindi torniamo sui nostri passi verso est attraverso la piccola e stupenda baia di Paraggi con l’acqua color smeraldo, l’affollata Santa Margherita Ligure col famoso Covo di Nord-Est, San Michele di Pagana e Rapallo.

La litoranea da Portofino a Rapallo

Da Rapallo, che non merita una sosta, si sale nuovamente verso Zoagli che è l’unico paese sul mare nel tratto di costa fino a Chiavari. Per una dozzina di km. niente strada “lungomare” ma il panorama comunque non manca. Una piccola deviazione ci può condurre alla Chiesa millenaria di San Pantaleo dal cui sagrato si ha una stupenda vista sul golfo e Portofino.

Chiesa di San Pantaleo

 Sopra a Zoagli

Beh, tutto sommato, fino ad ora da Genova abbiamo trovato salite e discese poco impegnative, quantomeno sulla litoranea, e ci siamo goduti il panorama. Siamo ormai a Chiavari, la “capitale” del Golfo del Tigullio, la città più grande tra Genova e La Spezia che merita essere attraversata lungo il suo “caruggio”.

Come già detto, Chiavari è anche il punto di arrivo della Val Fontanabuona, la valle dell’ardesia (anche una ciclabile celebra la preziosa pietra da costruzione…… e da lavagne!!). L’entroterra di Chiavari riserva pane per i denti degli scalatori. Da Carasco possiamo avere tre opzioni: raggiungere Santo Stefano d’Aveto (1.000 m.), scollinare dal Passo del Tomarlo a quota 1.500 e raggiungere l’Emilia da Bedonia e la Val di Taro. Alla stessa meta si arriva un po’ più facilmente deviando per il Passo del Bocco, oppure dall’abbinata Passo del Biscia e Passo Cento Croci dopo essere scesi nella carina Varese Ligure.

Chiavari Varianti verso l Emilia

Tornando sulla costa, la strada che porta da Chiavari a Sestri Levante è un lungo rettilineo che passa tra la ferrovia “on the beach” e i paesi di Lavagna e Cavi. Sestri è un’altra perla che non possiamo farci scappare. Segna l’estremità est del Golfo del Tigullio e la sua penisola divide le due baie, quella delle Favole e quella più caratteristica del Silenzio. La via pedonale che attraversa l’istmo è piena di negozi e locali, un bel posto dove vivere.

Sestri Levante Baia delle Favole

Sestri Levante Baia del Silenzio

 
 
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    · 1 anni fa
    molto ben descritta questa parte di Liguria.  Appena possibile farà questo percorso, per il momento sono impedito da un operazione.
    • Questo commento non è pubblicato.
      · 1 anni fa
      Paolo è sicuramente un local expert di quella zona!
      In bocca al lupo per il recupero e buona Liguria, quando riuscirai a pedalarla!?
Paolo Serra

Ciclista "tardivo", dopo i 46 anni, e sovrappeso. Cicloturista da quando sono riuscito a convincere mia moglie a seguirmi. Primi anni con giri a margherita e poi itineranti. Un'esperienza di coppia entusiasmante che consiglio a tutti.