Il giro del Monte Gazza in MTB inizia nel borgo panoramico di Ranzo che si staglia sopra il lago di Toblino, nell'Alta Valle dei laghi. L'area del massiccio della Paganella, di cui il Gazza fa parte, si trova a ridosso delle Dolomiti di Brenta e regala ai bikers scorci meravigliosi sulle vette aguzze di dolomia...
Dati tecnici
Giro del Monte Gazza in MTB - Paganella
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Ranzo |
Tempo |
4-6 ore |
Dislivello |
1300 m circa |
Lunghezza |
35 km
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Tipologia di strada |
25% asfalto
50% sterrato
25% single trail
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Da Ranzo a malga di Gagia
Il
giro del Monte Gazza in MTB inizia dal borgo di Ranzo dove è piuttosto facile parcheggiare. Seguendo la suggestiva strada panoramica verso Vezzano si hanno bei panorami sulla Valle dei Laghi e, in particolare, sul lago di Toblino, Cavedine e il
Monte Casale, un'altra destinazione top per la mountain bike.
Al bivio per Margone si svolta a sinistra lungo la tortuosa e faticosa lingua d'asfalto che raggiunge il paese in 1,6 km. Margone è l'ultimo piccolo centro abitato prima di inoltrarsi nei boschi del Monte Gazza dove vive ancora l'orso bruno.
Una lunga e impegnativa salita asfaltata inizia poco a monte del paese in direzione di
malga di Gagia. Parzialmente ombreggiata, la strada è pedalabile anche nelle giornate più calde dell'anno ma non bisogna dimenticare di
idratarsi correttamente e, se si ha la possibilità, partire presto al mattino.
Si sale affrontando diversi tornanti fino a quota 1493 metri dove una rampa cementata molto ripida anticipa Malga di Gagia a quota 1548 metri.
Verso il Passo San Giovanni
Alla malga di Gagia, durante i mesi estivi, si può fare una sosta per degustare qualche prodotto tipico della zona prima di riprendere il tracciato in direzione del
Passo di San Giovanni. Dall'edificio un'altra breve rampa cementata si arrampica verso un pianoro. Il percorso si trasforma in sterrato e nonostante le pendenze si addolciscano, non smette di salire.
Si segue la segnaletica del
sentiero 602 e finalmente i primi scorci sulle
Dolomiti di Brenta smorzano la fatica. I prati d'alta quota in estate sono fioriti e animati da migliaia di farfalle. Sul sentiero può anche capitare di imbattersi in una vipera come è successo a noi, quindi avanza sempre con prudenza. Divertenti saliscendi si alternano in zona prativa fino all'ultima discesa sconnessa verso il Passo San Giovanni, nel bosco.
Discesa tecnica verso Molveno
Il
sentiero 612 fa parte dei tracciati del Paganella bike ed è definito come impegnativo. Il
single trail scende veloce e insidioso verso Molveno e il suo lago con passaggi tecnici, tornanti stretti, un paio di salti e, a tratti, terreno sconnesso. Per un biker mediamente preparato risulta affrontabile in sella all'85% circa. Il divertimento in discesa è amplificato dagli scorci sulle acque cangianti del lago di Molveno, 500 metri più sotto.
All'altezza dei
prati di Poia il sentiero 612 diventa comoda forestale e la discesa risulta più semplice anche se, forse, meno appagante. Si raggiunge il lago di Molveno all'altezza dell'Albergo Molveno. Nelle giornate più calde nulla vieta di parcheggiare la mountain bike e rinfrescarsi con un tuffo nel bacino.
Seguendo il percorso lungolago e poi la spiaggia si giunge velocemente all'inizio dello sterrato sulla riva opposta, quello che seguiremo per diversi chilometri. Il tracciato del
giro del Monte Gazza prosegue superando i
fortini di Napoleone (raggiungibili con una breve deviazione) e alcuni saliscendi con viste piacevoli sul lago di Molveno. Al termine del bacino uno sterrato si inoltra tra baite e alberi fino a lambire le rive del
laghetto di Nembia.
Questo angolo di paradiso nel cuore del
Parco naturale Adamello Brenta merita una sosta per realizzare qualche fotografia della suggestiva passerella in legno che lo attraversa o per specchiarsi nelle acque cristalline prima dell'ultima fatica.
Dal lago di Nembia a Ranzo
Lasciandosi alle spalle la piccola oasi, si percorrono pochi metri su asfalto in direzione di San Lorenzo in Banale prima di svoltare su forestale all'altezza del
Pian delle Seghe. La salita, mai troppo dura, risale il crinale fino a quota 900 superando numerose baite e fontane dove rifornirsi di acqua fresca. Dopo aver raggiunto e superato il Doss della Croce, la forestale lentamente spiana affacciandosi sulle Giudicarie e sul Monte Casale. Il panorama è unico: la vista della
forra del Limarò dove passa l'omonima pista ciclabile è uno spettacolo imperdibile.
Una galleria scavata nella roccia anticipa la dolce discesa verso Ranzo, l'ultima parte della quale è su comodo asfalto. Il
giro del Monte Gazza merita sia dal punto di vista tecnico che da quello panoramico alternando paesaggi selvaggi a quelli lacustri più turisticamente sfruttati.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico