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MTB sull'Appennino: Fanano, Croce Arcana e i laghi
A quasi due anni dall'ultima incursione in terra d'Emilia per scoprire le colline di Zocca in MTB, torniamo a solcare i sentieri di quel magnifico territorio che è l’alto appennino modenese . Giunti ai piedi del massiccio del monte Cimone nella tarda serata di sabato, dopo aver trascorso una notte in tenda in riva al fiume non lontano da Fanano, abbiamo inforcato le mountain bike per salire territori affascinanti sia dal punto di vista paesaggistico che dal punto di vista storico, essendo crocevia di pellegrinaggi e confine tra Toscana ed Emilia Romagna.
In questo articolo
Da Due Ponti a Capanno Tassoni
Il percorso MTB emiliano che percorreremo quest'oggi parte dalla località Due Ponti poco sotto alla cittadina turistica di Fanano in cui noi ci concediamo una lauta colazione. Un parcheggio lungo il torrente è il più comodo punto di partenza e di qui iniziamo a salire verso la frazione di Ospitale dove effettuiamo la nostra prima sosta. Come si evince dal suo nome, questo piccolo borgo (un agglomerato di poche case che sorgono attorno alla chiesa) costituiva un antico punto d'approdo per i pellegrini che nei secoli scorsi percorrevano la via Romea.
Dopo una brevissima discesa si continua a salire per raggiungere, sempre su asfalto, il rifugio Capanno Tassoni a quota 1317m, sempre immersi in un bel bosco di latifoglie. Un po' di riposo e il percorso prosegue in salita, abbandonando definitivamente l'asfalto per diventare un'ampia strada dal fondo sconnesso ma dalle pendenze sempre accettabili. Se il caldo estivo si fa sentire, ricordate di riempire le borracce alla fontana che si trova circa cinquecento metri a monte del rifugio: è l'ultimo punto in cui troverete rifornimento fino al termine della salita.
Croce Arcana e lago Scaffaiolo
Dopo ancora qualche chilometro riparati nella pancia del bosco, la vegetazione si dirada e lascia spazio agli ampi prati esposti al sole: i panorami sono maestosi su tutta questa zona dell'Appennino e sulla pianura antistante! Dopo qualche tornante la strada spiana definitivamente raggiungendo una croce in ferro ed un ampio parcheggio. Dalla parte opposta invece un paio di cannoni degli alpini risalenti alla seconda guerra mondiale testimoniano che il conflitto non ha risparmiato nemmeno questi territori isolati.
La Croce Arcana è piantata nel mezzo di questa spianata a ricordo e rappresentanza dello storico crocevia tra Emilia e Toscana, utilizzato da viandanti e commercianti in tempi antichi e da escursionisti e bikers in periodi più recenti. Lungo la strada sono visibili diversi cippi in roccia del XVIII° secolo, indicatori del confine tra Granducato di Toscana e Ducato di Modena.
In questo punto si abbandona la strada puntando a sinistra su un sentiero verso i ripetitori ben visibili poco sopra di voi: questo tratto è costituito da un bel single track in lieve salita davvero divertente che vi concederà di raggiungere il Lago Scaffaiolo, suggestivo bacino lacustra situato a 1795 m e sulle cui sponde sorge il rifugio Duca degli Abruzzi al lago Scaffaiolo. Questo è il punto in cui, finalmente, scolliniamo e non possiamo che festeggiare con un bel sorso d'acqua ed un panino sulle sponde del lago!
Single track da paura
Inizia una discesa da cinque stelle, tecnica e faticosa: il single track nel primo tratto taglia gli ampi prati e parte sulla sinistra del lago, proprio dietro l'edificio in pietra che si nota quando si raggiunge la conca del lago. Inizialmente il sentiero è tecnico e stretto ma fattibile. Dopo un secondo step di discesa si risale brevemente (un piccolo tratto a spinta a causa delle radici presenti sul fondo) per entrare nel bosco. Dopo qualche chilometro si giunge al passo del Lupo e, tenendo la sinistra, al passo della Riva dove si dovrà risalire leggermente ma con strappi impegnativi.
Riprende la discesa tecnica e prima di giungere al Lago Pratignano si attraversa la bellissima distesa di Pian Cavallaro i cui prati sono ricoperti di garofani, gigli ed altri fiori selvatici...
Un'ultima sosta sulle sponde del lago (anche biotopo, dove sentiamo moltissimi rospi e avvistiamo aironi nidificanti) e ci attende l'ultimo, tostissimo, tratto di discesa! Tenendo la sinistra si costeggia il lago per risalire fino ad una strada bianca che imbocchiamo verso destra, oltrepassando poi una sbarra.
Sentiero 405, un degno finale
Alla prima decisa curva a destra, dopo circa cinquecento metri, lasciamo la strada per imboccare il sentiero CAI 405 sulla sinistra: un ultimo impegnativo e tosto single track che ci farà apprezzare ancora di più questo itinerario. Il tracciato è, in alcuni punti, invaso dall'erba ma con un po' di attenzione lo si può distinguere: fate attenzione poichè l'erba cela anche il fondo che risulta comunque piuttosto accidentato!
Il sentiero taglia in più punti la strada, prima sterrata e poi asfaltata, che conduce a Fanano, ma l'imbocco oltre la strada è ben segnalato e difficile da mancare. Fate attenzione solo ad un agglomerato di case in cui dovrete infilarvi tenendo la sinistra (il sentiero è sempre ben segnalato comunque). Se siete troppo stanchi o stufi del single track (si può mai esserlo?) potrete comunque imboccare la strada: cosa che vi consigliamo di fare soprattutto nell'ultimissimo tratto prima di raggiungere la località Due Ponti data la difficoltà di questo tronco.
Se cercate altri percorsi MTB potete consultare la mappa degli itinerari MTB. Un altro itinerario sulle colline modenesi, oltre a quello linkato nell'intestazione, sempre nella zona di Zocca, è quello tra Samone e Montetortore in MTB mentre un'altra zona molto interessante per la mountain bike è quella dei Sassi di Roccamalatina.
Questa zona dell'appennino è un paradiso per i mountain bikers ed alcuni percorsi sono stati segnalati lungo tutto il tracciato. Potete trovare numerose tracce GPS di quegli itinerari anche sul sito MTB Appennino. Lungo il tragitto si raggiungono, nell'ordine, il rifugio Capanno Tassoni e il rifugio Duca degli Abruzzi al lago Scaffaiolo, dove è possibile sostare e rifocillarsi.
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Raffganz
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico