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MTB Livorno: 2 giorni tra mare e colline
Trascorrere un paio giorni di marzo al mare non è poi così male! Questa volta io, Leo e Vero ci troviamo a Livorno per incontrare Giuseppe, l’anima di Mald’avventura, ovvero il tour operator a cui ci affidiamo per la direzione tecnica dei viaggi targati Life in Travel. L’obiettivo dell’incontro è chiaramente il lavoro, ma questa due giorni sarà ricordata anche per due fantastici giri ad anello attorno alla terra di origine di Giuseppe, tra strade bianche, single trail scorrevoli e tecnici, con panorami mozzafiato sul mare e sulle colline che avvolgono la città costiera. Un bel mix che fa da contorno a due giornate MTB Livorno.
In questo articolo
MTB Livorno: colline livornesi nord
La valle del Chioma
La nostra prima giornata parte all’insegna della tranquillità in un territorio che si chiama Valle del Chioma. Il punto di partenza è l’agriturismo La Mignola, un’oasi di pace immersa nei boschi a pochi chilometri dal mare. Seguiamo una bellissima strada bianca, risistemata dopo l’enorme alluvione del 2017 che ha devastato questa valle. Costeggiando il piccolo corso d’acqua a regime torrentizio, percorriamo vari saliscendi divertenti con diversi scorci sulle radure circostanti e il borgo di Nibbiaia.
La strada prosegue seguendo il fondovalle per un po' ma a un certo punto si impenna, con tratti misti cemento-sterrato; saliamo lasciando alle spalle la sorgente del torrente Chioma e il Poggio Ginepraia (345 m), fino a raggiungere un bel balcone panoramico, luogo di sosta meritata.
Qui ci stacchiamo dallo sterrato per affrontare in discesa un sentierino scorrevole e divertente, da guidare schivando le fronde degli alberi che tendono ad avvolgerlo.
Raggiungiamo in breve il piccolo laghetto Fonte all’Amore e successivamente, dopo aver dato uno sguardo al soprastante Poggio Lecceta su cui spicca una stazione radar di forma sferica, ci immettiamo sull’asfalto fino a Livorno, lasciando per un paio d’ore questi ambienti rilassanti.
Visita della città di Livorno
Seguendo il corso del Rio Ardenza in discesa arriviamo ben presto a Livorno, città sviluppatasi nel corso dei secoli mantenendo una forte vocazione multiculturale e una frequentazione di numerosi mercanti stranieri. Attraverso la sua ciclabile costiera si possono apprezzare le architetture dei suoi edifici e la Terrazza dell’Ardenza attorno alla rotonda dedicata a Carlo Azeglio Ciampi.
Dopo uno spuntino, riprendiamo la marcia pedalando in mountain bike Livorno, tra il porto, l’accademia navale, il borgo vecchio e la Fortezza Nuova circondata dall’acqua. Ben presto usciamo dal traffico cittadino per inoltrarci nuovamente nella natura. Arriviamo ai Bagnetti della Puzzolente, vecchia struttura termale del diciannovesimo secolo che ora versa in stato di abbandono e il cui toponimo evoca le maleodoranti acque di origine sulfurea. Dopo una breve digressione su sentiero sul limitare dei campi, ci tuffiamo sull’asfalto per pochissimi chilometri, fino ad intercettare la deviazione per via del Corbolone, che affrontiamo in salita. Con una breve deviazione a piedi raggiungiamo l’appartata cascata dell’Infernaccio, una vera chicca.
Tra parchi, storia e foreste
Ritornati sui nostri passi e inforcate di nuovo le biciclette, saliamo sullo sterrato tra scorci panoramici sul mare e la città, attraversando il Parco Provinciale dei Monti Livornesi, area protetta istituita nel 1999 e che copre una superficie di circa 1300 ettari. Procedendo su un buon sterrato dalle pendenze costanti e quasi mai ostiche, facciamo due deviazioni su sentiero: la prima per vedere le ghiacciaie settecentesche, dei veri frigoriferi naturali utilizzati nei tempi passati dalle genti del luogo; la seconda verso il piccolo Eremo della Sambuca, risalente al 1100 e attualmente bene del Fondo Ambiente Italiano.
Lasciati questi luoghi dimenticati e immersi nel fitto bosco, saliamo fino a Valle Benedetta (320 m), piccolo nucleo del comune di Livorno dove è installata la postazione radar già avvistata qualche ora prima lungo il percorso. Aggiriamo il Poggio Lecceta (457 m, massima elevazione delle colline livornesi) e ci immergiamo nella foresta della Valle Benedetta lungo uno sterrato in discesa vicino ad un allevamento di maiali.
Nei pressi delle sorgenti del settecentesco acquedotto Leopoldino, altro bene del Fai che servì Livorno tra il 1816 e il 1912, ci immettiamo su uno sterrato in discesa fino agli “Specchi”, punto panoramico sul mare. Dopo il divertentissimo single trail “Trombino”, torniamo sulla strada e raggiungiamo Le Palazzine, prima di imboccare la Valle del Chioma fatta in mattinata al contrario fino all’agriturismo.
MTB Livorno: colline livornesi sud
Anello a sud della città
Dopo una cena a base di prodotti tipici locali e una colazione abbondante, ci aspetta un’altra giornata di esplorazione sulle colline attorno a Livorno in MTB, tra mare, colline e single trail tecnici.
Una volta controllati i nostri mezzi, cominciamo a pedalare, con tranquillità e scioltezza visto che dobbiamo percorrere, di nuovo in salita, la valle del Chioma fino al belvedere panoramico sul paese di Nibbiaia. Le gambe girano ancora bene dopo la sgambata di ieri e questo ci rende felici sul prosieguo della gita.
Una volta giunti sul punto panoramico, piuttosto che svoltare a destra sul sentiero fatto ieri, procediamo dritti lungo la pista tagliafuoco, tra i pini marittimi, i colori vivaci della macchia mediterranea e le tracce del lupo. La sterrata sale con decisione verso il Poggio alle Vacche e poi digrada verso un bivio.
Dai single trail a Nuvolari
I panorami sulle colline livornesi non mancano lungo tutta la salita e ci permettono di distrarci dalle fatiche per goderci appieno il territorio che stiamo attraversando. Giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per Castellaccio; ben presto lasciamo la sterrata per intraprendere un bel single trail tecnico in discesa, con diversi tornanti e tratti con pietre smosse che mettono alla prova le nostre abilità tecniche.
Giunti sul fondo della valletta, risaliamo con fatica sul sentiero, ripido ma discretamente pedalabile, fino a giungere al famoso tornante chiamato “curva Nuvolari”. Un gruppo di appassionati che fanno parte dell’Automobile Club Livorno ha apposto qui una stele e una targa in onore del campione automobilistico del secolo scorso, Nivola figlio del Vento.
Il mare e la riserva Calafuria
Le temperature sono sempre gradevoli e stare in maglietta e calzoncini è un lusso, nello stesso periodo in cui in Lombardia ci sono dieci gradi in meno. Scendiamo su strada asfaltata verso il mare ma dopo poco meno di due chilometri, un invitante sentiero sulla destra ci permette di aggirare la collina e affacciarci su un incredibile belvedere.
Avvolti da una vegetazione rigogliosa e profumata non possiamo far altro che goderci lo splendido panorama sulla costa – che si trova 150 metri più in basso – da questo angolo di paradiso che porta il nome di balcone di Poggio delle Monachine. Alla nostra sinistra è ben visibile il castello Sonnino, che si erge su un promontorio a picco sul mare, e tutta la costa oltre Rosignano. Alla nostra destra, invece, la valle incisa dal Rio Calignaia e il monte Telegrafo (188 m). Chiaramente da qui non si vede la Maremma, molto più a sud come l’isola d’Elba.
Torniamo sui nostri passi, abbandonando questo luogo meraviglioso e percorrendo a ritroso il sentiero dell’andata. Di nuovo sull’asfalto procediamo in salita per qualche centinaio di metri fino ad imboccare un single trail nel bosco. Tratti flow si alternano a tratti tecnici ma sempre divertenti fino a lambire i confini meridionali della riserva naturale Calafuria, area protetta di 115 ettari costituita da una lecceta, ginestre e pini marittimi.
Giunti sul fondo della valle, il sentiero, che alla fine diventa un po’ sassoso, termina sulla strada litoranea, la Via Aurelia. Imbocchiamo questa arteria molto trafficata superando il paese di Quercianella, fino ad immetterci sulla bella strada bianca della valle del Chioma. Bastano poche decine di metri per ritrovarci in mezzo alla natura e fuori da ogni contesto antropizzato, nella pace e nell’armonia più completa. Dopo due chilometri e mezzo di percorso pianeggiante affrontiamo l’ultima erta di questa due giorni MTB a Livorno, duecento metri di salita dura prima della meritata birra all’agriturismo che ci ha ospitato.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico