L'autunno infiamma i boschi e anche il Parco regionale dell'Adamello non è immune da questa invasione di gialli e rossi infuocati. L'itinerario in MTB che ti proponiamo unisce il suggestivo anfiteatro in cui si trova il Rifugio De Marie al Volano sormontato dal Pizzo Badile al rifugio Colombè.
La fatica è però assicurata! L'ascesa è impegnativa e tocca pendenze da brivido, ma a denti stretti si arriva a pedalare in uno degli scenari autunnali più belli dell'Adamello... e ne vale davvero la pena!
Dati tecnici
Rifugio Colombè in MTB
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Cimbergo |
Tempo |
4-5 ore |
Dislivello |
1200 m circa |
Lunghezza |
24 km |
Tipologia di strada |
60% sterrato
40% asfalto
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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La conca del Volano
L'itinerario inizia dalle
rovine del castello di Cimbergo, risalente al XII secolo, dove si può parcheggiare l'auto e fare rifornimento d'acqua fresca. Si segue la strada principale per qualche centinaio di metri in direzione di
Paspardo e il panorama è già piacevole con a sinistra Concarena e la Valle Camonica e a sinistra la sagoma inconfondibile del
Pizzo Badile,
la montagna sacra dei camuni. Dopo due tornanti si imbocca una stradina secondaria a destra che presto si trasforma in un
insidioso selciato soprattutto dopo giorni di pioggia. L'approccio alla salita è subito duro anche se breve. Il selciato termina su una rampa cementata e infine su asfalto. L'ascesa è ora più dolce e il Pizzo Badile sembra già vicino.
Si superano alcune case prima di ritrovarsi a pedalare sul
sentiero Antonioli, una forestale fresca e facile. L'illusione di un'ascesa piuttosto riposante si infrange quasi immediatamente su un muro. Il rumore dell'acqua del
torrente Tredenus ci accompagna nel
lento calvario verso il bivio del
Ponte di Sergio dove la nostra scelta cade obbligatoriamente sul tracciato di destra, il più duro anche se asfaltato. Alternando tratti in piedi sui pedali a tratti a spinta attraversiamo il ponticello che anticipa il suggestivo
Rifugio De Marie al Volano nella
Conca di Volano, a 1460 metri.
L'anfiteatro roccioso che circonda l'edificio è straordinario e i colori autunnali non fanno che rendere il luogo ancora più magico. La vetta del Pizzo Badile si staglia alla destra del rifugio orgogliosa e impassibile allo scorrere del tempo. Questa montagna dalla forma unica raggiunge i 2435 metri ed è tagliata da uno strato di roccia scura chiamata tonalite.
Durante l'equinozio di primavera, al sorgere del sole, si verifica un episodio curioso: il Pizzo Badile proietta la sua ombra nel cielo mentre i raggi del sole si diramano in tutte le direzioni direttamente dalla vetta. Questo fenomeno fece si che il Pizzo Badile venisse considerato sacro dalle popolazioni preistoriche della valle ammaliate dallo spettacolo.
Verso il Rifugio Colombè in MTB
Dal Rifugio Volano la traccia continua a salire su forestale, selciato e larici cullati dalla brezza montana. Poco prima di raggiungere lo scollinamento a 1580 metri, le pendenze si attenuano lasciandoci respirare l'aria tiepida di fine ottobre. Una breve discesa ci porta in vista della
località Zumella situata in un'ottima posizione panoramica su Concarena e le montagne del versante del
Parco regionale dell'Adamello sopra di noi. Il percorso supera il torrente Re, località Nicol e Zumella dove una breve ma intensa salita consuma le ultime energie.
In due tornanti ci si ritrova a pedalare su un pianoro dove sorge solitaria la chiesetta Madonna delle nevi. Il sipario roccioso che avvolge la piana è spettacolare con vette sfumate di bianco in autunno e larici a perdita d'occhio. Il Pizzo Badile approfitta anche di questa occasione per mettersi in mostra.
Un ultimo sforzo pensando a cosa sia il
fiurit vnduto in una malga e il
Rifugio Colombè appare con gli inconfondibili scuri rossi. Adagiato a 1710 metri nel parco regionale dell'Adamello il rifugio Colombè non è sempre aperto durante la bassa stagione turistica (ma è possibile consultare il sito prima di organizzare l'escursione in MTB:
www.rifugiocolombe.it/ ).
Dallo spiazzo davanti all'edificio si ha un panorama a 180° sulle montagne dell'Alta Valle Camonica, sulle Orobie sul lago di Iseo in lontananza... davvero emozionante!
Discesa a Baita Saline e risalita
Dal Rifugio si torna indietro per poche decine di metri per imboccare una sterrata sulla destra in direzione di Baita Saline. Il tracciato è insidioso e scivoloso, soprattutto dopo giornate piovose, quindi consiglio di prestare la massima attenzione.
Con fondo asciutto risulta comunque impegnativo ma divertente da affrontare soprattutto con una biammortizzata. Il trail sbuca a Baita Saline dove riprende a salire drasticamente (qualche tratto su selciato è davvero pendente e dovrai molto probabilmente scendere e portare la bici a mano!).Dai 1460 metri si risale a 1580 metri della località Zumella approdando su un sentiero già pedalato all'andata. P
oche decine di metri e deviamo nuovamente a destra lungo una discesa divertente e veloce su forestale. A 1320 metri, all'altezza del bivio per il Ponte di Sergio, si svolta sulla traccia a sinistra in salita verso il rifugio Volano.
Anche questa parte dell'itinerario è faticosa e richiede uno sforzo intenso, ma il rifugio è ormai vicino e prima di rendercene conto ci si trova ad affrontare un single trail su manto erboso.
Dalla conca del Volano, dopo aver guadato il torrente Tredenus (dove è facile bagnarsi i piedi) si può finalmente pensare alla sola discesa verso Cimbergo, una discesa su forestale veloce e divertente che al tramonto regala qualche scorcio eccezionale sul Pizzo Badile infuocato. Una volta raggiunto l'asfalto si rientra al paese per la stessa strada dell'andata.
L'itinerario è particolarmente impegnativo a causa delle pendenze elevate della maggioranza delle strade e sentieri. Partendo da Cimbergo si incontrano diverse fontane per rifornirsi d'acqua. In autunno i panorami sulle montagne del Parco regionale dell'Adamello sono fantastici quindi se hai un po' di gamba, non pensarci due volte!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico