Il nostro viaggio in bici in Sudafrica prosegue sempre più zigzagante verso oriente e così per coprire distanze irrisorie impieghiamo qualche giorno se e giù per la catena montuosa dello Swartberg, tra Piccolo e Grande Karoo.
Sperduti nella valle di Groenfontein
Giunti a Calitzdorp
lungo la Route 62, dopo una notte alla vecchia stazione ferroviaria della cittadina, riadattata a campeggio, lasciamo l'asfalto per dirigerci nella
valle di Groenfontein lungo una strada secondaria isolata e polverosa.
Il caldo è opprimente ma la strada è tortuosa e affascinante. Si costeggia il lago artificiale per poi risalire il corso del
fiume Nels stretti tra le prime propaggini dello Swartberg. Passiamo un paio di fattorie e solo in seguito ci rendiamo conto che si trattava del centro di Groenfontein: fortunatamente abbiamo tutto il necessario per sopravvivere un paio di giorni!
Uno scorpione schiacciato sulla strada e un babbuino che digrigna i denti al nostro passaggio ci ricordano che siamo in un paesa africano in cui la natura resta selvaggia, seppur “addomesticata” in gran parte della nazione.
Un'ultima collina ci divide dalla nostra meta odierna e le montagne si fanno imponenti davanti a noi mentre ci tuffiamo nella
vallata di Kruisrivier. Ci fermiamo nell'omonima farm stabilita qui solo poco decine di anni dopo l'
arrivo di Jan van Riebeeck al capo di Buona Speranza.
I possedimenti della famiglia sono enormi e su un terreno hanno realizzato anche un campeggio, lontano da tutto e da tutti: mentre ci tuffiamo nella piccola piscina e giochiamo con i due Golden Retriever dei contadini, ci chiediamo come possa funzionare una struttura così sperduta, seppur meravigliosa.
Swartberg Pass: si fa sul serio
L'indomani, dopo esserci goduti un pomeriggio di relax, ripartiamo rinvigoriti, consapevoli di dover affrontare la prima vera asperità del
viaggio in bici in Sudafrica. Lasciamo la farm di buon'ora e ricominciamo il solito saliscendi, fiancheggiando la
riserva privata di Swarberg: all'interno dei recinti, in lontananza, avvistiamo antilopi e gnu.
Lo sterrato lascia spazio, temporaneamente, all'asfalto e un ristorantino sulla strada che sale da Oudtshoorn è la scusa per fermarsi a colazione e mangiare uova e bacon: energia pura prima della salita!
La digestione è ancora in corso quando appoggiamo nuovamente i nostri copertoni sulla ghiaia. Man mano che si sale il panorama si apre sulla valle sottostante, mentre volgendo lo sguardo in alto intuiamo l'andamento della strada senza però scovarne la fine.
Un incontro inaspettato
Un paio di ciclisti scendono a capofitto con un gran sorriso stampato in faccia a dimostrazione del loro divertimento. Il secondo si ferma a salutarci: i portapacchi montati, nonostante siano scarichi, ne svelano la natura da
cicloviaggiatore. Iniziamo a fare due chiacchiere in inglese ma l'accento romagnolo è troppo evidente per non farci dubitare. La domanda fatidica:
“Where are you from?”, ci fa passare all'italiano immediatamente e
Andrea gira la bici per accompagnarci qualche chilometro in salita. È in giro da oltre un mese e ha esplorato gran parte del Capo Occidentale. Viaggiatore di lunga data, ha pedalato sulle strade di moltissimi paesi in tutto il mondo: dall'Alaska alla Patagonia… fino ad approdare in Sudafrica.
Lo salutiamo e gli auguriamo buona prosecuzione verso la costa prima di riprendere a mordere il manubrio sulla salita. Gli ultimi chilometri del passo sono i più suggestivi ed anche i più impegnativi. Il paesaggio è aspro così come le pendenze. Il vento sferza i nostri visi che si contorcono in smorfie di fatica. I muscoli si tendono fino allo spasmo e l'acciaio del telaio sembra flettersi sotto la nostra spinta.
Il passo dello Swartberg a 1585 m è conquistato; il paesaggio sull'altipiano settentrionale è lunare anche a causa dei recenti incendi che hanno devastato la vegetazione. Dopo qualche rapida foto in cima ci vestiamo per sfuggire veloci dal gelido vento che soffia sul valico.
Prima di iniziare una discesa mozzafiato del canyon che conduce a Prince Albert, dobbiamo oltrepassare il bivio verso “Die Hel”, una vallata con strada stretta e tortuosa che questa volta non pedaleremo.
Risaliamo brevemente fino al secondo scollinamento, il Teeberg e nuovi meravigliosi panorami si aprono dinnanzi a noi sulle vette circostanti mentre in basso la strada sembra un serpente pronto a stringerci tra le sue spire soffocanti.
La discesa è puro divertimento e Prince Albert si rivela una cittadina piacevole per una sosta in campeggio e quattro chiacchiere con gli altri ospiti.
Meiringspoort: la porta sul retro
L'attraversamento del passo dello Swartberg ci ha condotto
dal Little Karoo al Great Karoo ma non riusciamo ad ambientarci che è già tempo di rientrare verso sud. Lo facciamo passando per la strada più accessibile perché asfaltata, quella di
Meiringspoort.
Il tracciato inizialmente attraversa una la
valle di Prince Albert, piena di coltivazioni di albicocche e olive, per poi oltrepassare un piccolo passo ed iniziare la sua costante e dolce discesa verso il canyon che ci permetterà di passare ancora una volta la catena dello Swartberg verso sud.
Decidiamo di fermarci nei pressi di una cascata e fare una camminata di qualche minuto… la scelta si rivela azzeccata e sostiamo più a lungo per rinfrescarci nella piscina naturale ai suoi piedi, ammirando la potenza dell'acqua che precipita a pochi metri da noi.
L'ultimo tratto di strada è tutto in discesa e non appena usciti dalla gola ci ritroviamo accerchiati da centinaia di struzzi: questa è in effetti una zona rinomata per gli allevamenti di questi curiosi ed enormi pennuti.
De Rust è un centro piccolo ma con tutto il necessario per due cicloviaggiatori come noi e così ci sistemiamo nel giardino di una Guest House che offre anche il servizio campeggio. Gli unici altri ospiti di oggi sono una coppia del nord che sta
viaggiando verso Knysna per visitare un figlio. Il signore ci assale con mille domande, incuriosito dal nostro modo di viaggiare e dal
#biketrolley che fa da prolunga alla mia bici.
Anche la loro è una famiglia di ciclisti e in particolare una figlia è stata campionessa nazionale di MTB sudafricana, ha partecipato alle olimpiadi ed ora vive in Norvegia… chiacchieriamo per un bel po' e poi ci salutiamo: sono già le 8 di sera, ora per noi di andare a dormire!
Ultimi commenti
Spero sia un gran viaggio e tienici aggiornati su come andrà!
Buone pedalate!