La ciclovia dell'Oglio è un percorso per bici che segue il corso del fiume dalla sorgente, data dall'incontro dei torrenti Frigidolfo e Narcanello a Ponte di Legno, alla foce nel fiume Po, nella pancia della Pianura Padana. Il percorso ciclabile dell'Oglio, che si sviluppa lungo piste per bici, strade secondarie, sterrati e argini, misura circa 280 km e può essere affrontato da tutti, con le dovute attenzioni, in 4 - 5 giorni di viaggio. In bicicletta il corso dell'Oglio dovrebbe essere scoperto lentamente, senza fretta, con un pizzico di curiosità che permetterà di conoscere più a fondo le vicissitudini e la Storia che hanno caratterizzato il passato di questo grande fiume del Nord Italia.
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La ciclovia dell'Oglio in sintesi
La ciclovia dell'Oglio è un itinerario cicloturistico che segue il corso del fiume dalle Alpi al Po attraversando tutta la Valle Camonica, la terra dei camuni, e costeggiando il lago d'Iseo fino alla Franciacorta, popolare terra di vini, prima di raggiungere la Pianura Padana e l'appuntamento con il più lungo fiume d'Italia.
L'Oglio nasce a Ponte di Legno, ai piedi del massiccio dell'Adamello (3554 m), dall'incontro di due torrenti dai nomi evocativi. Dal piccolo borgo in cima alla Valle Camonica prende il via la ciclovia dell'Oglio che nel suo lungo viaggio permette di conoscere le bellezze naturalistiche e storiche, oltre alle eccellenze gastronomiche del territorio.
Come la ciclovia dell'Adda anche l'itinerario lungo il fiume Oglio richiede diversi giorni per essere affrontato e goduto pienamente: dalle montagne si attraversano diversi ambienti che vale la pena scoprire lentamente.
La Valle Camonica in bicicletta
La ciclovia dell'Oglio inizia al Passo del Tonale, a quota 1883, al confine con il Trentino. Dal valico, dove gli scorci sul Parco regionale dell'Adamello sono meravigliosi, si imbocca la discesa promiscua su asfalto verso Ponte di Legno. La cittadina è una rinomata meta turistica invernale ed estiva dove sciare, dedicarsi a numerose attività sportive come il ciclismo grazie alla presenza di passi alpini come il Tonale, lo Stelvio, il Gavia e il Mortirolo o al totale relax grazie alle strutture ricettive di buona qualità.
L'itinerario si sviluppa poi lungo la pista ciclabile dell'Alta Valle Camonica recentemente sistemata e migliorata, che collega Ponte di Legno a Edolo. Durante gli ultimi anni il cicloturismo in Italia ha visto un forte sviluppo e anche in questa vallata si è cercato di migliorare l'offerta turistica per gli amanti della MTB e della bicicletta sviluppando nuovi tracciati e implementando la ciclovia tra l'alta valle e il lago d'Iseo. Da Ponte di Legno si raggiunge presto Temù, località sede del Museo della Guerra Bianca in Adamello.
Tutto intorno una corona di montagne alte anche 3000 m caratterizza l'incantevole paesaggio della Valle Camonica. Si scende, a tratti impercettibilmente, e durante la tarda primavera i campi verdeggianti sono ricoperti da fiori profumati che inebriano lo spirito. Sicuramente questa è una delle stagioni più belle per affrontare l'itinerario ciclabile anche se può essere fresco al mattino e durante la notte.La ciclovia dell'Oglio raggiunge Vezza d'Oglio, paese situato a 1080 m, per poi continuare il suo viaggio su facili sterrati verso Incudine e le altre località che precedono Edolo. Questa prima parte non è fatta di saliscendi che permettono di evitare la strada principale e godersi le bellezze della Natura in sella alla propria bicicletta. Prima di raggiungere Edolo infatti, la ciclovia dell Oglio sale verso Mu dove il tempo si è fermato e un prezioso silenzio stimola i pensieri positivi.
Da Edolo al lago d'Iseo in bici
La seconda parte dell'itinerario della ciclovia dell'Oglio inizia a Edolo, all'imbocco della Valle di Corteno che sale dal paese fino al Passo dell'Aprica ed è percorsa dal torrente Ogliolo. Con una deviazione si può visitare Corteno Golgi che diede i natali allo scienziato Camillo Golgi e che in suo onore aggiunse il cognome della personalità al toponimo del paese. Si dice che i salumieri di questa località, in passato, fossero molto richiesti nelle città della Lombardia come Milano e Brescia perché ritenuti davvero abili nella loro professione.
Pedalando lungo strade secondarie poco trafficate si raggiunge Malonno il cui centro storico cela casetorri e affreschi di indubbio pregio. Se qualche anno fa, quando percorsi la ciclovia della Valle Camonica da Capo di Ponte al lago, non trovai segnaletica precisa e fui costretta ad affrontare alcuni tratti su strada trafficata, oggi la situazione è migliorata e grazie alla presenza di diversi facili sterrati e i segnali del percorso Tonale - Po ben posizionati la percorrenza è più piacevole.
Da Capo di Ponte, dove si possono visitare ben tre parchi di incisioni rupestri - tra i quali il più conosciuto parco nazionale di Naquane - dal 1979 come primo sito italiano all'interno dei Patrimoni UNESCO, si imbocca la ciclabile camuna verso sud. Naquane sorge ai piedi del Pizzo Badile Camuno, montagna sacra per le popolazioni camune. Quando durante gli equinozi l'ombra del Pizzo Badile, considerato un monte maschile, raggiunge la Concarena (aggirata in MTB in un nostro itinerario!) reputata invece una montagna femminile, gli antichi camuni rimanevano estasiati, ma dopotutto lo faremmo anche noi oggi.
Vicino a Capo di Ponte sorge la frazione Cemmo che, oltre a ospitare il Parco archeologico nazionale dei Massi, vanta anche la Pieve di San Siro risalente all'XI secolo, abbarbicata su uno sperone roccioso a picco sul fiume Oglio.
Il viaggio in bicicletta lungo la ciclovia dell'Oglio prosegue a tratti ombreggiato nel bosco, a tratti attraversando paesi. Dopo aver superato il torrente Blè, lungo appena 3 km, dal comune di Ono San Pietro si entra in quello di Cerveno, conosciuto per la Via Crucis, custodita nell'omonimo santuario, scolpita a grandezza naturale in legno e gesso.
Nella vallata il fiume Oglio continua a scorrere verso sud e in bicicletta si passa da Losine, da Breno dove visitare il santuario di Minerva e il panoramico castello e da Cividate Camuno dove sorge il parco archeologico del teatro e anfiteatro romano.
Dopo una visita al comune più piccolo della provincia di Brescia si prosegue lungo la ciclovia dell'Oglio assaporando l'aria tiepida proveniente dal lago che ormai è davvero vicino. Prima di riprendere il viaggio lungo il fiume, guardando a sinistra verso la strada che sale al Passo Crocedomini, si può scorgere Bienno, uno dei borghi più belli d'Italia.
Prima di approdare sulle sponde del lago d'Iseo si superano altre località tra le quali merita una menzione Darfo Boario Terme comparsa nella mappa della Valle Camonica disegnata da Leonardo Da Vinci nel 1508. Da Darfo Boario Terme si può salire ad Angolo Terme dove si imbocca la strada di collegamento con la Val di Scalve, la suggestiva Via Mala. La ciclovia dell'Oglio raggiunge il lago d'Iseo nel pittoresco comune di Pisogne dove la torre del Vescovo appare come una struttura difensiva del passato ancora pronta ad assolvere il proprio scopo...
Pedalando attorno al lago di Iseo
Nonostante la ciclovia dell'Oglio segua la sola sponda orientale del lago, quella bresciana, consiglio a chi avesse tempo di percorrere l'intero giro del lago di Iseo in bici perchè ne vale davvero la pena!
Fatta questa premessa rientriamo sulla ciclovia dell'Oglio che, lasciando la graziosa Pisogne su ciclabile, segue il perimetro del lago costeggiando l'imponente sagoma della Corna Trentapassi. Il tratto ciclabile chiamato Vello - Toline è per certo uno dei più suggestivi dell'intero percorso con i suoi scorci sull'acqua e sui paesi della sponda occidentale, le gallerie scavate nella roccia e le piccole aree sosta dove rilassarsi prima di riprendere il tour.
Da Vello a Iseo, la sponda orientale del Sebino è per ora solo in parte arricchita dalla presenza della pista ciclabile, ma confidiamo che in un futuro prossimo possa essere allestita ovunque. Le cittadine dedite alla coltivazione dell'ulivo si susseguono una dopo l'altra: Marone, Sale Marasino, Sulzano, con le sue meravigliose visuali su Montisola e la colorata Peschiera Maraglio, e finalmente Iseo. Il centro storico del comune più popolato del Sebino è un'oasi vivace piena di spunti interessanti. Tra i luoghi più caratteristici di Iseo non perdere l'occasione di vedere: il Castello Oldofredi, il lungolago con il porticciolo, la Pieve di Sant'Andrea del V-VI secolo e la Chiesa di San Silvestro con la sua danza macabra.
Da Iseo la ciclovia dell'Oglio attraversa il biotopo delle Torbiere del Sebino, un'area naturalistica ricca di fauna e flora, piacevole da esplorare soprattutto a piedi. In bici si segue la sponda meridionale del Sebino, per la maggior parte percorsa da una pista ciclabile, fino alla frazione di Clusane che, adagiata sulla riva del lago, è conosciuta in zona per la tinca al forno, un pesce lacustre cucinato in modo tradizionale. Paratico è l'ultimo paese del lago d'Iseo a essere attraversato dal percorso ciclabile: il bacino lacustre resta alle nostre spalle e la Pianura Padana richiama i ciclisti a continuare il loro viaggio in bici nella seconda parte dell'itinerario.
Scoprendo la pianura lombarda
Il corso del fiume Oglio lascia il lago d'Iseo nel comune di Paratico per continuare ad attraversare la Pianura Padana verso il Po. Dal lago si entra nel Parco dell'Oglio Nord e per un tratto, dopo aver valicato i confini invisibili dell'area geografica della Franciacorta, il percorso segue l'itinerario verde numero 3 della zona che, in corrispondenza di Capriolo, devia verso le colline. Da qui la ciclovia dell'Oglio prosegue parallela al corso d'acqua raggiungendo Palazzolo, cittadina di 20000 abitanti con un ponte romano sul fiume, la Rocca Magna, alcune torri e una pieve del XV costruita su due edifici molto più antichi. Anche il teatro sociale del 1870 merita una visita magari durante uno degli spettacoli stagionali.
Si continua a pedalare tra l'alveo e storici canali irrigui come la Seriola Vecchia e presto ci si ritrova a Pontoglio. Prima di lasciare il paese non si può perdere l'antica chiesa parrocchiale di Santa Maria. Le campagne punteggiate da cascine, il volo ordinato di stormi, il suono armonioso dell'acqua e sterrati divertenti caratterizzano il proseguimento della ciclovia nella pianura lombarda.
Urago d'Oglio e Rudiano sono ancora in provincia di Brescia, ma la provincia di Cremona è ormai vicina. Al di là del fiume all'altezza di Orzinuovi, che seguendo la ciclovia dell'Oglio non si attraversa, sorge Soncino con la sua meravigliosa rocca sforzesca, il ben conservato Mulino Sant'Angelo, il Museo della stampa e l'antica Pieve di Santa Maria Assunta.
Il tracciato continua a seguire la sinistra orografica dell'Oglio scendendo sempre più verso sud, attraversando zone oggi dedite all'agricoltura e all'allevamento, ma un tempo infestate da acquitrini. Dopo Quinzano la ciclovia dell'Oglio cambia sponda per un breve tratto, giusto il tempo di sfiorare Robecco d'Oglio e il suo municipio del 1600 appena prima di entrare a Pontevico.
La fine del viaggio
Il fiume Oglio scorre verso sud est raccogliendo le acque del fiume Mella proveniente dal Passo del Maniva e, più avanti, quelle del fiume Chiese.
Ostiano accoglie i cicloviaggiatori con il suo castello del XV secolo, mentre Isola Dovarese stupisce con la sua grande Piazza Matteotti dove degustare i tipici biscotti Isolini. L'itinerario ciclabile, che si è da poco spostato sulla riva orografica destra, prosegue attraversando un tratto della provincia di Cremona, di quella di Mantova e il parco dell'Oglio sud. Gazzuolo è uno degli ultimi paesi toccati dall'itinerario, nel centro si possono vedere iul castello,i lunghi porticati, Palazzo Gonzaga e, in frazione Belforte, l'oratorio di San Pietro del X secolo.
A Bocca Chiavica, all'altezza del primo di una serie di tornanti del fiume ci si ritrova sul tracciato della ciclovia tirrenica che raggiunge in una manciata di chilometri il fiume Po, all'altezza del pittoresco ponte di barche di Torre d'Oglio.
La ciclovia dell'Oglio, dopo un lungo viaggio di 280 km, termina qui ma l'avventura può ovviamente proseguire verso sud inseguendo la Via Francigena o seguendo il corso del Po fino all'Adriatico.
Ciclovia dell'Oglio tappe
Il tracciato della ciclovia dell'Oglio può essere percorso in entrambi i sensi valutando bene il dislivello e la lunghezza. Per godere appieno del territorio camuno, dell'Adamello e delle cittadine della pianura padana, consigliamo di avere a disposizione almeno 4 o 5 giorni. Le tappe, partendo da Ponte di Legno, potrebbero essere così divise:
- Ponte di Legno - Capo di Ponte
- Capo di Ponte - Pisogne
- Pisogne - Clusane (prendendosi del tempo per un bagno al lago)
- Clusane - Orzinuovi
- Orzinuovi - fiume Po
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