La Valsugana è una delle valli del Trentino più ciclabili e quindi più ambite dai cicloviaggiatori di tutte le età. La pista ciclabile della Valsugana permette di pedalare fino a Bassano (con tratti su strada secondaria) ricalcando le orme dell'antica Via Claudia Augusta, mentre il giro dei laghi di Levico e Caldonazzo in bicicletta offre un'alternativa fresca e piacevole nell'alta valle, un modo sostenibile per conoscere la zona e, perchè no, alternare la pedalata ad un tuffo lacustre...
Tra i meleti della Via Claudia Augusta
Dal lago di Levico, immerso come uno smeraldo tra i boschi del Colle di Tenna e del Colle delle Benne, inizia l'itinerario ciclabile del giro dei laghi della Valsugana adatto ad ogni cicloturista o cicloviaggiatore con un minimo di allenamento.
Lasciando le acque cangianti del bacino, si percorre il tracciato che si allontana dalla spiaggia costeggiando le roulotte e le casette del camping. Al termine del breve tracciato protetto necessario attraversare la strada principale (fare attenzione!) per immettersi sulla bretella di collegamento della pista ciclabile della Valsugana.
Il cavalcavia sopra la ferrovia regala il
primo scorcio interessante con lo sguardo che può spaziare dal Pizzo di Levico sormontato dal suggestivo forte, alla ciclabile, alle case colorate di Levico. Seguendo la segnaletica della
Via Claudia Augusta ci si inoltra tra i filari di mele. La Via Claudia Augusta, che collega Donauwörth, in Germania, ad Altino (o ad Ostiglia se si decide di percorrere l'alternativa della ciclabile dell'Adige verso sud) è uno dei percorsi di cicloturismo più pedalati d'Europa. Essa attraversa la Valsugana ricordando ai viaggiatori quanto fosse importante questa via di comunicazione romana.
La miniera di Calceranica e il lago
Zigzagando nelle campagne trentine si raggiunge presto il paese di
Caldonazzo con le vie del centro ordinate e i vecchi edifici
memori di antico splendore.
Questo lembo della
pista ciclabile della Valsugana si alterna a tratti su strada secondaria avanzando in direzione di
Calceranica e della sua miniera, la più grande della valle. Inattiva da ormai 40 anni, la
miniera di Calceranica è adagiata sulle rive di un corso d'acqua che forma invitanti piscine naturali e fu importante per l'estrazione della pirite. Nel periodo estivo è possibile parcheggiare le bici nelle apposite rastrelliere per dedicarsi alla visita guidata del sito minerario.
Da Calceranica, raggiungibile anche con il treno regionale, la pista ciclabile costeggia il
lago di Caldonazzo lambendolo con suggestive passerelle sospese, rettilinei panoramici e punti sosta per un picnic. Non dimenticare a casa la macchina fotografica: in questo tratto si possono realizzare scatti davvero piacevoli. Il lago di Caldonazzo è balneabile e, se lo vorrai, potrai fermarti su una delle spiaggette per una nuotata rinfrescante.
All'altezza di
San Cristoforo, nella parte più settentrionale del bacino, il lungolago è in parte costituito da un biotopo, una piccola riserva naturale dove nidificano aironi cenerini, folaghe, svassi e germani reali. Scrutando il cielo potrai anche imbatterti nel volo armonioso di una poiana o di un falco. San Cristoforo è l'ultima frontiera del lago di Caldonazzo dal quale si pedala per raggiungere
Pergine Valsugana, il centro più grande dell'intera valle. Con un centro storico vivace, Pergine è dominata dall'altezzoso castello che svetta alle sue spalle sopra una collina.
Raggiungerlo non è difficile: dirigendosi verso Sant'Orsola, dove vengono confezionati i piccoli frutti più famosi del Trentino, si svolta su strada secondaria ritrovandosi alle spalle del castello.
La salita al castello di Pergine è breve ma piuttosto impegnativa: chi ha buona gamba potrà spingere sui pedali e affrontare l'insidiosa ascesa, chi non se la sentisse potrà scendere per spingere la bici qualche centinaio di metri e varcare i portoni a piedi... l'importante è arrivare in cima per non perdere la vista panoramica sulla valle da una delle torrette della fortezza.
Dal castello si pedala in discesa fino all'amena chiesetta di Masetti dove si imbocca la strada secondaria in direzione di Ischia e di Tenna, sull'omonima collina.
Verso il colle di Tenna
Il colle di Tenna divide il lago di Caldonazzo da quello di Levico offrendo scorci mozzafiato sui due specchi d'acqua. Tra la vegetazione si sale dolcemente verso il Borgo di Ischia, frazione di Pergine Valsugana. Dalla collina si osservano la Marzola, la montagna che domina Trento, l'imponente sagoma della Vigolana, il lago di Caldonazzo e le barche a vela che nelle giornate più propizie alla navigazione lo punteggiano ordinatamente.
L'ascesa fino ad Ischia regala non poche emozioni ed è il preludio della
selletta panoramica, punto più alto del nostro itinerario di cicloturismo.
Dalla sella inizia il rettilineo in discesa fino al centro di Tenna: fai attenzione alla pendenza e rilassa i muscoli, la parte più impegnativa del giro è finita. Tenna è protetta dalla presenza del
forte austroungarico utilizzato per presidiare la valle quando il Trentino era Austria, prima della Grande Guerra.
Il forte di Tenna comunicava con il forte del colle delle Benne, più a nord e, a sud, con il fortino sulla cima del Pizzo di Levico che rappresentavano un'importante sbarramento della valle. Una breve salita conduce ad un punto panoramico sul lago di Levico proprio in prossimità del forte.
Attrezzato di panchina e tavolino, è il luogo ideale per riposarsi godendo dello spettacolo di Levico e del suo bacino poco più sotto. Dal centro di Tenna una lunga discesa asfaltata torna a Levico Terme riportandoci sul lungolago dove ci si può fermare per un bagno e un aperitivo in spiaggia al tramonto al Big Fish.
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