Il cuore del Molise in bici | Da Carovilli a Frosolone 17° tappa
Luogo
Molise
Durata
Fuggitivo (1 giorno)
Lunghezza
53 km
Percorso
Lineare
Dislivello
501 - 1000 m
Difficoltà
Famiglia
Tipo di fondo
Ciclovia (tratti condivisi)
Avio e Nadia ci aspettano in piazza per un caffè: oggi si tiene il mercato e il viavai di persone è continuo. Durante un viaggio in bici, dopo aver conquistato chilometro dopo chilometro con il sudore che riga la fronte, è sempre toccante salutare quel luogo che ti ha accolto come un'amica, quel luogo che ti ha fatto sentire come a casa. Con questo pensiero che annebbia la testa giro e rigiro il cucchiaino nel caffè e, per un attimo, non mi accorgo di quello che succede intorno. Una risata mi riporta alla realtà e alle voci affabili dei nostri compagni di colazione, meglio godersi questi ultimi istanti a Carovilli prima che sia troppo tardi...
Poco traffico, strade secondarie mediamente curate, paesi che spuntano all'improvviso da dietro una collina mostrandosi in tutto il loro orgoglio. Il Molise in bicicletta è una continua sorpresa. Le gambe devono alternare tratti di riposo in discesa a momenti di impegno fisico notevole mentre si cerca di raggiungere lo scollinamento: il Molise non è una regione pianeggante, anzi...
Lasciando Carovilli alle spalle e proseguendo verso sud, poco prima di attraversare il fiume Trigno, abbiamo deciso di deviare verso Pescolanciano e il suo feudo.
Pescolanciano è un borgo accogliente che profuma di pane appena sfornato e di pino, uno di quei paesi del sud Italia dove in tanti si fermerebbero dove i giovani però non riescono a vivere.
Negli ultimi 15 anni si è registrato uno spopolamento pari a quasi il 20% della popolazione e così anche questo angolo di Appennino resta sempre più desolato.
Prima di entrare nel nucleo più storico del borgo un grande prato cattura l'attenzione: Pescolanciano era attraversata da un distaccamento del tratturo Pescasseroli - Candela, una delle grandi vie di transumanza dei decenni scorsi. Se valorizzati nel giusto modo, questi tracciati attraverso l'Appennino di centinaia di chilometri potrebbero essere un ottimo veicolo turistico: a te non piacerebbe percorrerli in mountain bike?
Il castello domina le case in pietra dall'alto del colle e incute una certa riverenza a chi lo visita. Approfittiamo della sosta per fare rifornimento di cibarie per pranzo in un invitante panificio. Il profumo del pane appena cotto inebria lo spirito, è proprio vero che nel Nord Italia sono davvero in pochi a produrre un buon pane, mentre nella parte più meridionale della nostra penisola... non si resta mai delusi!
Per tornare sui nostri passi siamo costretti a percorrere una strada trafficata per un paio di chilometri: la bicicletta vibra sotto le sferzate dell'aria prodotta dai mezzi lanciati a velocità folle, resisto e cerco di pedalare più velocemente possibile. Lasciamo la terribile SS651 per svoltare in direzione di Pietrabbondante. La strada oltrepassa il fiume Trigno ed inizia a salire dolcemente allontanandosi dal rumore infernale delle auto in corsa. L'aria è tiepida e l'ascesa costante, ma non importa. Fare cicloturismo in luoghi come quelli molisani è piacere puro.
Il territorio di Collemeluccio e Montedimezzo costituisce una riserva naturale MAB ossia un ambiente dove uomo e Natura convivono in armonia.
La strada è un corridoio nel verde del parco: pedaliamo in silenzio quasi temendo di disturbare chi qui vive in serenità. E' bassa stagione turistica ma qualcuno anche oggi ha scelto Collemeluccio per un picnic.
La salita ci porta sempre più in alto, verso i 1000 metri di un altro comune appartenente alla riserva naturale Mab, quello di Pietrabbondante. Sormontata dalle imponenti morge (grossi massi tondeggianti) del Monte Caraceno (che alcuni chiamano anche Saraceno), Pietrabbondante è semplicemente ammaliante: in questo viaggio in bici attraverso l'Italia ci è capitato spesso di incontrare sobborghi ameni, castelli maestosi e paesaggi sublimi dell'Appennino, ma in pochi sono riusciti a farci spalancare la bocca per un meritato "uaoo" come Pietrabbondante (sicuramente tra questo annovero anche Castelmezzano sulla ciclovia delle Dolomiti Lucane, ma te ne parleremo più avanti).
Poco prima del paese si estende il sito archeologico sannita di Bovianum Vetus, una delle più belle testimonianze dell'epopea del popolo italico. Il biglietto di ingresso ha un costo irrisorio (2€) e vale davvero la pena calarsi per un istante nel passato dell'Alto Molise. L'ampio teatro, il tempio, le case, il sito archeologico prende vita mentre lo si percorre leggendo le descrizioni dei vari ambienti. Dal Bovianum Vetus si aveva una panoramica eccezionale su tutta la vallata sottostante e sui colli nei dintorni, la posizione quindi lo rendeva un luogo di estrema importanza strategica per i sanniti.
Immagino di sedermi su uno dei sedili in pietra per osservare lo spettacolo che sta per iniziare sotto un cielo stellato, il sogno però dura poco perchè la strada ci chiama...
Raggiungere la parte più alta di Pietrabbondante in bicicletta richiede una buona dose di volontà, una decisa spinta sui pedali e la voglia di calarsi completamente nella vita del paese... quando si giunge in cima poi non resta che sedersi ad osservare le meraviglie di questa terra.
Pecore, volpi e tratturo
Da Pietrabbondante ci abbandoniamo a una discesa spensierata su stradine secondarie che tagliano le campagne molisane con armonia. La bici scivola leggera, i paesaggi, gli scorci, le immagini si susseguono una dopo l'altra cullandoci nel fresco pomeriggio autunnale. Entriamo a Civitanova del Sannio dove la voglia improvvisa di un dolce ci obbliga ad una sosta. Riposiamo spingendo la bici per i vicoli del paese finchè una giovane donna ci avvicina incuriosita:
"Buongiorno sono il sindaco di Civitanova, non capita spesso di vedere viaggiatori in bicicletta e ci fa piacere avervi qui, ben arrivati e buona permanenza". Al nostro sgomento iniziale seguono altre domande, sorrisi, indicazioni, un'accoglienza del genere è davvero apprezzata e... inaspettata anche se, nei giorni successivi, impareremo a conoscere bene l'ospitalità del sud Italia.
Il parroco del paese ci invita a visitare la chiesa: ci illustra le decorazioni, la storia del borgo, quella del luogo sacro e qualche aneddoto divertente, quasi quasi ci fermiamo qui stanotte... La giornata è però ancora lunga e abbiamo energia che avanza nelle gambe: ci rimettiamo in sella sicuri di non dover poi salire ancora molto. Una volpe ci aspetta a bordo strada per qualche secondo prima di sparire nella vegetazione folta, un gregge di pecore in transumanza viaggia verso di noi ma abbiamo imparato a nostre spese che è meglio tenersi alla larga dai cani pastore al lavoro. Attendiamo il passaggio ordinato degli animali: Duronia si erge sul colle dall'altra parte della valle, anni fa era una tappa importante nel lungo viaggio delle greggi attraverso l'Appennino e ancora oggi mostra con vanto il tratturo che la raggiunge, una lunga fascia verde che sembra terminare sul culmine della collina ma che in realtà prosegue oltre.
Mi spiace guardare il tratturo e non veder più nessun ovino percorrerlo, sembra che alla collina manchi qualcosa di importante. La storia dell'Appennino è cambiata molto negli ultimi decenni e i pastori sono sempre meno... con questi pensieri tristi entriamo in una pasticceria all'ingresso del paese. I pasticcini costano poco e sono deliziosi. Al tavolo tre ragazzi parlano sottovoce guardandosi intorno con atteggiamento sospetto. Il discorso riguarda la raccolta di tartufi e un cercatore venuto da chissà dove per la raccolta.
Ci tuffiamo nella notte scura del Molise alla ricerca del nostro alloggio, dovrebbe trovarsi piuttosto vicino ma per sicurezza accendiamo comunque i frontalini. Brancoliamo nel buio chiedendo qua e là finchè non capiamo l'esatta posizione della struttura: oltre il paese!
L'ultimo chilometro in discesa è fresco e l'aria solletica il viso, l'autunno è davvero iniziato!
Per scoprire tutte le tappe di #transitalia e scaricare le tracce GPS dai un'occhiata alla mappa del nostro viaggio in bici oppure continua a viaggiare in bici per l'Italia tornando alla tappa n° 16 da Pescocostanzo a Carovilli... a breve ti racconteremo anche la diciottesima tappa da Frosolone a Fragneto Monforte, in Campania.
Ultima modifica:
22 Dicembre 2024
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